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 2024  dicembre 10 Martedì calendario

Biografia di Luigi Mangione

«Sono grato a questa scuola che ha instillato in me un coraggio incredibile per andare a esplorare orizzonti sconosciuti e scoprire nuove cose». Quel ragazzo che, diplomato coi voti più alti nel 2016 dal suo liceo, parlava così in un discorso pubblico che è ancora nel sito della Gilman School, un istituto d’eccellenza di Baltimora, alla fine ha scoperto gli orizzonti di un capitalismo sanitario che gli è parso talmente iniquo da giustificare un gesto di violenza estrema: il «coraggio incredibile» Luigi Mangione lo ha usato per assassinare il capo di UnitedHealthCare, Brian Thompson. 
Ci vorrà tempo per ricostruire la vicenda umana di questo killer appena arrestato (e non ancora incriminato, mentre scriviamo), dell’ambiente sociale nel quale è cresciuto. Ma le tessere fin qui emerse consentono già di ricostruire l’immagine di un ragazzo brillante, figlio di una ricca famiglia del Maryland il cui idealismo si sviluppa in parallelo con la passione per l’intelligenza artificiale e i temi ambientali, sfociando alla fine in una sorta di culto per la ribellione con gesti estremi violenti: seguace della filosofia del terrorista anarchico Unabomber. Fino all’epilogo dell’uccisione del capo di una grande compagnia assicurativa sanitaria e a un arresto che, date le circostanze – Luigi che tiene con sé pistola, silenziatore, i documenti falsi usati a New York e anche un manifesto di due pagine in cui rivendica e cerca di giustificare il suo crimine – sembra quasi una «cattura annunciata». La resa di un ribelle consapevole di non avere scampo che magari pensa – come Ted Kaczynski, alias Unabomber quasi mezzo secolo fa – di poter ispirare altri a seguirlo sulla stessa strada. 
Figlio di una ricca famiglia del Maryland – il nonno Nicholas, immobiliarista scomparso qualche anno fa, era proprietario di alcuni country club, di case di risposo per anziani e anche di una stazione radio – il giovane Mangione frequenta l’esclusivo liceo privato Gilman (retta scolastica di 40 mila dollari l’anno). All’eccellenza liceale segue quella dell’aristocrazia accademica con la laurea in un ateneo dell’Ivy League: la University of Pennsylvania. Computer science, poi master in ingegneria. Pare che abbia lavorato per un’azienda automobilistica in California. Ultima residenza conosciuta a Honolulu, alle Hawaii. Quello che sappiamo per certo è che a un certo punto questo ragazzo solare, che parla in pubblico, che è oggetto di storie sui giornali locali e nel suo profilo LinkedIn scrive di aver lavorato in una casa per anziani quando aveva 16 anni, si radicalizza: la sua critica alle distorsioni del capitalismo si fanno sempre più nette. 
Fino a quando, nel gennaio scorso, commentando su Goodreads il vecchio manifesto di Unabomber «La società industriale e il suo futuro» pubblicato dal New York Times nel 1995, un anno prima del suo arresto, Mangione scrive che le tesi estreme di Kaczynski, che allora sembravano quelle di un pazzo, si sono poi rivelate vere e proprie profezie. Da qui la sua denuncia del capitalismo soprattutto nella sua «declinazione» sanitaria. 

Lo studente modello si trasforma in killer denunciando un sistema che, dice, anziché rimuovere i fenomeni che stressano e deprimono la gente, cura i cittadini con massicce dosi di antidepressivi. E dopo l’assassinio di Thompson, ecco il manifesto di scuse per aver provocato sofferenze e di rivendicazione («giusto eliminare quel parassita»). 
Con un riferimento all’iniquità di un sistema sanitario che, pur essendo il più costoso del mondo, relega gli Stati Uniti al 42esimo posto nella classifica mondiale delle aspettative di vita: sembra un invito alla rivolta.