Il Messaggero, 9 dicembre 2024
Papa Francesco festeggia l’Immacolata
«Roma si prepara a un nuovo Giubileo, che sarà un messaggio di speranza per l’umanità provata dalle crisi e dalle guerre». È una mini lezione sul senso dell’evento che si aprirà il 24 dicembre a San Pietro, quella che ha tenuto ieri pomeriggio Papa Francesco sotto la colonna marmorea dell’Immacolata, fatta erigere a piazza Mignanelli da Pio IX dopo la metà dell’Ottocento. Mancano due settimane e la città è (quasi) pronta ad accogliere milioni di persone nonostante i disagi evidenti causati dai tanti lavori in corso che sono stati avviati. Francesco è il primo a chiedere comprensione ai romani ma, nello stesso tempo, insiste sul bisogno di non smarrire lo sguardo. Bisogna pensare al futuro, alla rinascita spirituale. Altrimenti «senza volerlo, rischiamo di essere presi totalmente dall’organizzazione, dalle cose da fare, e allora la grazia dell’Anno Santo, che è tempo di perdono e di liberazione sociale viene soffocata».Che i cantieri stiano dando filo da torcere ogni giorno ai residenti è sotto gli occhi di tutti, tuttavia la Città Eterna si deve presentare all’appuntamento all’altezza. Lo dice chiaramente: «Questo provoca non pochi disagi, eppure è segno che Roma è viva, si rinnova, cerca di adattarsi alle esigenze, per essere più accogliente e più funzionale. Ma il tuo sguardo di Madre vede oltre». Il testo della preghiera che ha composto di suo pugno per la ricorrenza mariana racchiude tanta poesia e parecchia sollecitudine a fare di questo passaggio collettivo qualcosa di speciale. «Non dimenticate i cantieri dell’anima!» si è raccomandato poiché «il vero Giubileo non è fuori, è dentro: dentro di voi, dentro i cuori, dentro le relazioni famigliari e sociali. È dentro che bisogna lavorare per preparare la strada al Signore che viene».Il Papa mentre stava arrivando in piazza ha fatto passare alcuni brutti secondi alle sue guardie del corpo quando, ad un tratto, quattro attiviste di una associazione che da anni si batte per l’abolizione della corrida in Spagna, hanno scavalcato le transenne decise a fermare il corteo papale e chiedere a Francesco di intervenire. «Basta benedire la corrida» c’era scritto su un cartello.Le attiviste di varia nazionalità (spagnole, tedesche e inglesi) sono state portate via subito per essere identificate e così il corteo papale è potuto arrivare a destinazione in orario accolto sulla piazza dal prefetto Lamberto Giannini, dal presidente della Provincia, Francesco Rocca, dal neo cardinale, Baldo Reina e dal sindaco Roberto Gualtieri con il quale si è fermato a scambiare qualche battuta. Più tardi il Papa ha persino chiesto ai fedeli di pregare espressamente per il primo cittadino visto che «ha tanto lavoro» in vista del 2025. L’ultimo pensiero è però andato ai piccoli e ai poveri e «ai loro sospiri e alle lacrime» che simbolicamente ha identificato nel mazzo di rose bianche dedicato alla Madonna.Prima di risalire in auto e riprendere la strada del ritorno Francesco ha voluto salutare una sua amica giornalista spagnola, Eva Fernandez alla quale ha consegnato dietro le transenne un piccolo regalo natalizio, un cofanetto con dei dolci argentini. Una sorpresa che racconta tanto dell’umanità di Bergoglio.La lunga giornata dell’Immacolata era iniziata con la messa mattutina in basilica assieme ai 21 nuovi cardinali seguita dall’appello alla comunità internazionale perché si arrivi ad un cessate il fuoco prima di Natale. Sulla via del ritorno ha, invece, programmato una visita per vedere il grande e magnetico dipinto di Marc Chagall, esposto al museo di via del Corso: la Crocefissione Bianca. Venne dipinto nel 1938, subito dopo la Notte dei Cristalli e raffigura un Cristo vestito con abiti rituali ebraici. Un monumento contro l’antisemitismo e la Shoah. Un’immagine a Francesco particolarmente cara.