Libero, 8 dicembre 2024
Gli outfit alla prima della Scala
Rari momenti nella vita sociale milanese somigliano alla spettacolare Prima della Scala nel tardo pomeriggio di Sant’Ambrogio da antica tradizione. Una occasione ghiotta offerta alle dame meneghine per mettere in mostra i loro abiti scintillanti. Anche se un tempo era imprescindibile il binomio pelliccia e gioielli, oggi, cadute in disgrazia le prime e finiti in cassaforte i secondi, le signore devono inventarsi nuove formule per non passare inosservate.
Di sicuro si è fatta notare anche quest’anno per il suo look originale la dottoressa Dvora Ancona. Mai banale, sempre attenta ai dettagli e portavoce di un messaggio. Stavolta «mi sono vestita di specchi – commenta Dvora – perché lo specchio, elemento centrale dell’opera, è metafora dell’animo umano, delle sue pulsioni, delle sue insicurezze, delle sue tragedie. È la distorsione della realtà e la confusione tra ciò che è vero e ciò che è illusorio, dicotomie che viviamo nella vita di ogni giorno». Roberto D’Agostino avvistato in giacca e gonna lunga tra i pochi a osare la stravaganza.
Insomma la Milano che conta ha sfilato ieri sera per La forza del destino di Giuseppe Verdi con abiti da gran sera in raso o velluto, alcune mise vaporose, velette, tanto nero e bianco e qualche scollatura accanto a smoking d’ordinanza per i signori. Dunque eleganza sobria per le istituzioni: il presidente del Senato Ignazio La Russa impeccabile in smoking (con la moglie Laura De Cicco in nero a collo alto con decor brillante, illuminato da orecchini pendenti e pochette di cristalli), accanto alla senatrice a vita Liliana Segre in giacca di velluto nero e scialle bianco. Immancabile il sindaco Giuseppe Sala in smoking con la compagna Chiara Bazoli, incantevole in un lungo abito verde petrolio con bustino prezioso firmato Armani Privé. Sul palco reale anche il ministro della Cultura Alessandro Giuli e signora (Valeria Falcioni in abito nero satin con la gonna ampia, top con scollatura dritta e stola sulle spalle).
Tra eleganza e fascino del nero si è distinta la ballerina russa Anna Olkhovaya che ha chiamato a sé i flash dei fotografi per il suo abito strapless tempestato di perline blu e rosse firmato Armani. Lo stilista è stato il re indiscusso della serata, realizzando diversi dei look degli ospiti presenti, come lo smoking dell’attore Pierfrancesco Favino e l’abito dell’esclusiva linea Privé della moglie Anna Ferzetti. Smoking firmato da re Giorgio anche per il cantante Achille Lauro, reduce dalla giuria di X
Factor. Stessa scelta del campione olimpico Gianmarco Tamberi e Chiara Bontempi, per l’atleta, smoking con revers lucidi, mentre per la moglie un vestito nero con dettagli brillanti. Sono griffate Armani anche alcune mise dei danzatori in platea, a partire da quella di Nicoletta Manni regina incontrastata della serata stretta in un corpetto dorato e gonna di velluto e del marito Timofej Andrijashenko, primo ballerino della Scala.
Impeccabile l’ex presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, che ha varcato l’ingresso del teatro con un lungo abito nero di Alexander McQueen. Sorridente Roberto Bolle si è presentato in smoking e cappa un ensemble da gran sera. L’amatissimo Étoile ha scelto il total black, smoking con camicia, papillon e mantella dello stesso tessuto lucido. In sintesi «look elegantissimi; abbastanza austeri, ma chic, con tanto nero e molti vestiti bellissimi. Niente eccessi, tutto molto chic ed elegante», ha confermato Carlo Capasa, presidente della Camera nazionale della Moda italiana, durante l’intervallo della Prima della Scala.