Corriere della Sera, 7 dicembre 2024
biografia di Mimì
«Sono caduta a terra quando ho sentito il mio nome». Mimì Caruso ha l’irruenza e la spontaneità dei suoi 17 anni. Ha vinto «X Factor 2024». Era favorita, ma non se l’aspettava. «Siamo diventati una famiglia (lei e gli altri finalisti, Les Votives, i Patagarri e Lorenzo Salvetti, ndr) e abbiamo festeggiato tutti insieme».
Una notte speciale quella di giovedì.
«A 17 anni cantare in Piazza del Plebiscito a Napoli è una figata».
Quado è nata?
«Il primo giugno 2007. Sono dei Gemelli».
L’anno prossimo compie 18 anni.
«Sì, ho già preso i biglietti per Amsterdam. Io e tre amici andremo lì a passare il compleanno».
Un ricordo di infanzia?
«I cenoni di Natale con la mia famiglia, una famiglia molto grande e caciarona. Mio padre ha quattro fratelli e sorelle. Siamo sempre almeno una trentina».
Sente forte il legame con tutta questa grande famiglia?
«Sì, i miei genitori mi hanno sempre dato il senso della famiglia e mi hanno insegnato a volerci bene e sostenerci».
Gran Natale anche quest’anno?
«Sì, lo faremo a casa nostra, prima lo facevamo da zia».
Albero di Natale?
«Mi hanno detto i miei che l’hanno già fatto. Mi dispiace che quest’anno l’ho perso: di solito ci troviamo con tutti i cugini e lo facciamo insieme».
Lei frequenta le superiori (scuola di fotografia e cinematografia). Che cos’è stata e cos’è la scuola per lei?
«Un luogo anche di divertimento. A parte le medie dove ho subìto del bullismo, però poi cambiando scuola è andata meglio».
Bullismo legato al colore della sua pelle?
«Sì, sul colore della pelle e su altro. Ci sono tanti sbruffoni in giro».
L’ha ferita molto?
«Allora ci rimanevo male, ma ora l’ho superato».
Ora è più forte?
«Sì, ora so che le teste di c... esistono. Ma tutto ciò mi ha reso consapevole delle mie radici. Mi ha fortificato e mi ha insegnato a farmi rispettare».
Lei viene dal Mali: sente forti le sue radici africane?
«Non le sento tanto perché sono stata adottata che avevo tre mesi. Però con altre amiche, anche loro adottate, sogniamo di partire per il Mali e stare lì un po’ di tempo per scoprire le nostre origini. Sarà un bellissimo viaggio».
Quando è entrata la musica nella sua vita?
«Quando a otto anni ho cominciato a frequentare un coro di voci bianche per bambini. Ma soltanto un anno fa mi sono concentrata sul fatto che potevo vivere di musica».
Ha un idolo, un modello?
«Sì, si chiama Raye, è una meravigliosa cantante britannica. Ha una genialità musicale al di fuori di questo pianeta. Spero di diventare come lei».
Che futuro musicale si immagina?
«Vorrei portare l’hip hop e il soul in Italia, non con un copia incolla, ma creando cose divertenti».
Ha tanti amici?
«Sono un po’ un lupo solitario, però ora alle superiori ho legato con un gruppetto e sono molto felice dei miei nuovi amici e di divertirmi con loro: mi amano per ciò che sono».
Anche «X Factor» le ha regalato nuovi amici?
«Sì, siamo una piccola famiglia».
Nel programma, il suo Maestro è stato Manuel Agnelli. Che rapporto avete creato?
«Un rapporto molto figo, non me lo sarei aspettata. Ci siamo divertiti tanto, lui è una persona super empatica, simpatica e sicura di sé, ma non intimorisce gli altri».
Ha delle battaglie nelle quali crede?
«Vorrei un’Italia migliore, diversa, più propensa ai cambiamenti: cool e colorata».
È mai stata innamorata?
«Sì».
E come è andata?
«È andata, diciamo».
Ora è single?
«Sì e sto bene così».
Non cerca un amore?
«No, ho già troppe cose per la testa, adesso non c’è spazio per una persona al mio fianco».
A chi deve dire grazie?
«Ai miei genitori, senza di loro non ce l’avrei mai fatta. Loro hanno creduto in me fin da subito».