Corriere della Sera, 7 dicembre 2024
Agricole alza il muro su Banco Bpm: pronti a salire al 19,9%, ma niente opa
Nuovo colpo di scena nel risiko bancario. Ieri sera Crédit Agricole ha annunciato di aver acquistato strumenti finanziari pari al 5,2% del capitale di Banco Bpm, informando le autorità italiane e lo stesso istituto. In questo modo la Banque Verte, già titolare del 9,9%, porta la sua partecipazione al 15,1% e si prepara ad andare oltre: ha infatti richiesto alla Bce di salire fino al 19,99%, escludendo però il lancio di un’Opa. Le banche coinvolte nella costruzione del derivato sarebbero, secondo indiscrezioni, Jp Morgan e Deutsche Bank, che non commentano. Il titolo per altro da mercoledì ha subito una notevole accelerata portandosi sopra i 7,50 euro. La decisione dell’Agricole di crescere nel Banco, tuttavia, non sarebbe stata dettata dall’impulso, ma frutto di intensi incontri che si sono tenuti ai massimi vertici nel corso della settimana.
L’unica offerta su Piazza Meda resta sempre quella di Unicredit, ma la mossa francese cambia gli equilibri. E, come si intuisce in ambienti finanziari, sarebbe difensiva. Erano veri dunque i rumors che indicavano un imminente blitz dell’Agricole, che hanno spinto perciò Andrea Orcel a presentare una proposta su Piazza Meda prima di altri.
«L’operazione è coerente con la strategia di Crédit Agricole quale investitore e partner di Banco Bpm – recita una nota —; rafforza le partnership industriali in essere tra il gruppo Agricole e Banco Bpm nel settore del credito al consumo e della banca-assicurazione, nonché testimonia l’apprezzamento di Crédit Agricole per le qualità intrinseche di Banco Bpm, una solida posizione di mercato e positive prospettive finanziarie». È presto per dire se la Banque Verte vestirà i panni del cavaliere bianco dell’istituto guidato da Giuseppe Castagna, magari in un’operazione straordinaria verso Monte dei Paschi o facendo pesare il proprio nutrito pacchetto di voti in un’eventuale assemblea straordinaria, fuori dai limiti della passivity rule. Di certo la banca d’Oltralpe ha raggiunto una buona posizione per negoziare con Andrea Orcel nell’ambito dell’ops e potrà alzare la posta. A quanto risulta al Corriere, l’incontro tra il ceo di Unicredit e quello dell’Agricole, Philippe Brassac, resta in agenda.
Quale sarà ora l’opinione della politica? Il Banco ha in corso un’opa su Anima e insieme hanno acquistato dal Tesoro il 9% di Mps, con Caltagirone al 5% e Delfin al 3,5%, quote prodromiche alla creazione di un terzo polo bancario. Il vicepremier Matteo Salvini anche ieri si è scagliato contro l’ops Unicredit, che considera una banca straniera. Ora in campo c’è anche l’Agricole.