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 2024  dicembre 07 Sabato calendario

ECCO COME LA RUSSIA HA INQUINATO LE ELEZIONI PRESIDENZIALI IN ROMANIA (POI ANNULLATE DALLA CORTE COSTITUZIONALE) – C’E’ STATA UNA CAMPAGNA DI MOSCA SUI SOCIAL CON LA CONDIVISIONE DI MESSAGGI IDENTICI E L’UTILIZZO DI INFLUENCER - SONO STATI SEGNALATI 85 MILA TENTATIVI DI HACKERAGGIO DEI DATI ELETTORALI, CON TENTATIVI DI MODIFICARNE I CONTENUTI ANCHE IL GIORNO DELLE ELEZIONI - INCHIESTE GIORNALISTICHE AVEVANO IDENTIFICATO LA PIOGGIA DI FINANZIAMENTI RUSSI A SITI, GIORNALI E INFLUENCER ROMENI - UN GRUPPO SU TIKTOK HA EFFETTUATO PAGAMENTI PER 381 MILA DOLLARI IN UN SOLO MESE, A UTENTI CHE PROMUOVEVANO IL CANDIDATO FILO-RUSSO GEORGESCU… -

Estratto dell’articolo di A. Mu. Per il “Corriere della Sera” Tacciono le strade di Bucarest la sera del nuovo clamoroso colpo di scena della maratona politica romena. A due giorni dal ballottaggio per le presidenziali, è arrivato lo stop della Corte costituzionale: il voto di fine novembre, vinto dal sovranista Calin Georgescu, è annullato. Quindi domani seggi chiusi, tutto da rifare. Tra i sospetti di interferenze russe, i giudici hanno deciso di cancellare «in base all’articolo 146, lettera f, della Costituzione l’intero processo elettorale per la selezione del futuro presidente della Romania» per «garantire la validità e la legalità» spiega la Corte in un comunicato.

Una decisione inaspettata e senza precedenti, arrivata dopo che documenti dell’intelligence romena resi noti questa settimana hanno indicato che Mosca ha coordinato attacchi ibridi per minare le elezioni dell’ex Paese sovietico poi entrato nell’Ue e nella Nato.

[…] Georgescu ha annunciato che farà ricorso: «Ovviamente andremo in Alta Corte. Conosciamo la posizione della Corte, se su 19 milioni decidono 9 persone, è già chiaro. […]». Parla di «colpo di Stato» George Simion, leader del partito di ultradestra Aur: «Nove giudici nominati politicamente hanno deciso di annullare la volontà dei romeni, temendo che un candidato esterno al sistema avesse tutte le possibilità di diventare presidente della Romania». […] di affronto alla democrazia parla anche la candidata centrista Elena Lasconi, giunta al ballottaggio per una manciata di voti davanti al premier Marcel Ciolacu […] ha definito questo dietrofront «illegale»

[…] Di parere […] opposto Ciolacu: «La decisione della Corte costituzionale è l’unica soluzione corretta dopo la declassificazione dei documenti del Consiglio supremo di Difesa, che dimostrano l’intervento della Russia sul voto» […] ora le indagini devono dimostrare chi è colpevole del tentativo di influenzare […] l’esito delle elezioni […]

Il presidente uscente, l’europeista Klaus Iohannis, ha già annunciato che rimarrà in carica fino a quando non verrà eletto il suo successore […] Iohannis ha […] riferito di aver ricevuto segnalazioni dai servizi segreti di possibili interferenze già subito dopo il voto, e di aver ordinato un’approfondita verifica; […] «un candidato (Georgescu, ndr ) ha beneficiato illegalmente di una promozione massiccia» in violazione della legge elettorale. Ora è tutto da rifare, senza però avere certezze sulle date […]

2 - QUEL FIUME DI DENARO A SITI WEB, TV E INFLUENCER «I TENTACOLI DI MOSCA HANNO CREATO IL CONSENSO» Estratto dell’articolo di Alessandra Muglia per il “Corriere della Sera”

Sono due gli scenari messi in luce dai documenti dell’intelligence romena declassificati nei giorni scorsi su richiesta del presidente uscente: il primo che l’avanzata di Calin Georgescu non è stata «un risultato naturale», non è spiegabile soltanto con la scelta anti sistema dei tanti romeni delusi dai partiti tradizionali, ma è il frutto di una campagna sui social «orchestrata da un attore statale», la Russia, con la condivisione di messaggi identici e l’utilizzo di influencer.

Il secondo che la Romania è stata identificata come uno «stato nemico» da Mosca e un obiettivo prioritario per quelle che definisce «azioni ibride aggressive»: sono stati segnalati 85.000 tentativi di hackeraggio dei dati elettorali, con tentativi di modificarne i contenuti anche il giorno delle elezioni in una scala «tipica degli attori sponsorizzati dallo Stato».

C’è poco di nuovo per Victor Ilie, l’autore di una serie di inchieste giornalistiche che hanno identificato la pioggia di finanziamenti russi a siti, giornali e influencer romeni ancora prima delle rivelazioni emerse dai documenti dei servizi segreti appena desecretati. «Interessante la notizia del gruppo su TikTok, che era rimasto largamente inattivo dal suo lancio nel 2016, ed è poi stato attivato due settimane prima delle elezioni» dice.

Le persone coinvolte, reclutate e coordinate attraverso un canale Telegram, hanno utilizzato metodi tipici di un «operatore statale», ha osservato l’agenzia nazionale di intelligence Sri. In particolare viene identificato un account TikTok che avrebbe effettuato pagamenti per 381.000 dollari in un solo mese dal 24 ottobre, a utenti che promuovevano Georgescu.

[…] Il reporter investigativo segue la pista dei finanziamenti russi a media e siti romeni da due anni. «Ho avuto la prima soffiata nel 2022: ho avuto accesso a documenti sui copiosi versamenti russi che arrivavano regolarmente a una tv romena che però non pagava i dipendenti. I soldi venivano versati da AdNow, una società di pubblicità digitale legata al Cremlino». […] Dopo aver pubblicato la prima puntata della sua inchiesta sulla rivista Snoop è stato minacciato di morte. «Non capisci che sappiamo tutto di te?» gli ha intimato un boss dell’organizzazione «Tracia Unita» che sostiene Georgescu. Ilie ha scoperto che almeno due milioni di euro sono stati indirizzati tra il 2016 e il 2024 da AdNow ai siti web di reti televisive come RTV e Realitatea Plus, ma anche a influencer cospiratori e pubblicazioni di estrema destra.

AdNow ha il suo quartier generale a Londra nello stesso palazzo che ospita la società di un cugino di Vladimir Putin e altre società legate al Cremlino. Inclusa Bunelu Ltd che ha poi aperto una filiale in Romania e coordina una rete di aziende attraverso un responsabile dell’organizzazione Tracia Unita, quella che ha minacciato Ilie. I suoi membri frequentano l’ambasciata russa, invitano Georgescu ai dibattiti ed erano candidati nelle liste del partito di estrema destra SOS per il Parlamento o un possibile governo.