Anteprima, 28 novembre 2024
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Biografia di Shalom Nagar
Shalom Nagar (1938-2024). È l’uomo che nel 1962 eseguì la condanna a morte di Adolf Eichmann. Si è spento in Israele all’età di 86 anni. Giovane guardia carceraria, Nagar ebbe la vita sconvolta quando fu estratto a sorte come boia e gli toccò premere il pulsante per l’impiccagione di Eichmann, l’ideatore delle camere a gas e della «soluzione finale» di milioni d’ebrei nei lager tedeschi. Nel 1960, il criminale nazista era stato catturato in Argentina dal Mossad, dove viveva col falso nome di Ricardo Clement. Al termine del processo a Gerusalemme, raccontato da Hannah Arendt nel celebre pamphlet La banalità del male, il procuratore generale Gideon Hausner aveva chiesto ai giudici il massimo della pena: «Quando mi trovo davanti a voi – disse –, non sono solo: con me ci sono sei milioni di accusatori». La condanna a morte di Eichmann fu eseguita nel carcere di Ramla e le sue ceneri furono disperse in mare. Fu l’unica volta in cui una corte israeliana inflisse la pena capitale. Per mezzo secolo, Shalom Nagar fu tenuto al silenzio. La sua testimonianza è raccontata nelle pagine del libro Jerusalem Suite, di Francesco Battistini (editore Neri Pozza, 2024).
«Quando va in sinagoga, a Shalom piace il Libro di Ester. Una pagina dove si narra la storia di Mordechai, il carnefice che alla fine diventa vittima: “Se un giorno mi avessero chiamato e detto che avevano appena condannato a morte un altro nazista, la risposta ce l’avevo già pronta: ne ho avuto abbastanza di Eichmann, grazie. Scordatevi di me. Questa cosa, io non la faccio più”» [Battistini da Jerusalem Suite, estratto da Cds]