Anteprima, 29 novembre 2024
Tags : Prince Yormie Johnson
Biografia di Prince Yormie Johnson
Prince Yormie Johnson (1952-2024). È stato un politico e generale liberiano, balzato agli onori delle cronache per la cattura e l’omicidio dell’ex presidente Samuel K. Doe. Nato nella contea di Nimba, rimase orfano giovanissimo e venne cresciuto a Monrovia da uno zio. Nel 1971 si unì alla Guardia Nazionale Liberiana, che divenne poco dopo l’esercito liberiano, e partecipò al colpo di Stato che nel 1980 portò al potere Doe. In seguito divenne aiutante di campo del comandante delle forze armate liberiane Thomas Quiwonkpa e quando quest’ultimo andò in esilio nel 1983, Johnson lo seguì. Nella prima guerra civile inizialmente si alleò con Charles Taylor e collaborò con esso al progetto del NPFL; tuttavia, a seguito di una lotta politica interna, se ne distaccò formando l’INPFL. Durante il conflitto, Prince Johnson divenne tristemente famoso per la crudeltà con cui ordinava gli omicidi di chiunque criticasse il suo operato. L’azione più eclatante fu il rapimento, la tortura e l’esecuzione del presidente Samuel K. Doe. Tutta la scena venne ripresa con un video che fece rapidamente il giro del mondo: in esso si vede Johnson sorseggiare birra e ordinare ai militi dell’INPFL di tagliare le orecchie al rivale prima di ucciderlo. Subito dopo la morte di Doe, Johnson si autoproclamò presidente della Liberia, ma a poco a poco la maggioranza dei ribelli passò dalla parte di Taylor; nel frattempo il governo liberiano, nel tentativo di uscire dalla crisi, riconobbe l’INPFL e lo invitò ad una conferenza politica tenutasi in Guinea, dove Amos Sawyer venne eletto presidente dello Stato. Tuttavia Johnson fu costretto a fuggire in Nigeria per paura di essere ucciso dalle truppe fedeli a Taylor e non prese parte alla seconda guerra civile. Tornato in patria nel marzo del 2004 a seguito delle dimissioni di Taylor e della formazione di un governo di unità nazionale, annunciò di voler tornare alla vita politica, ma il 7 aprile dello stesso anno si recò nuovamente in esilio. La neopresidentessa Ellen Johnson Sirleaf creò una commissione parlamentare, la commissione per la Verità e la Riconciliazione, che ebbe il compito di far luce sui fatti avvenuti durante le due guerre civili del paese. Nel rapporto finale della commissione (luglio 2009) Johnson fu incluso in una lista di 50 uomini che avrebbero dovuto essere esclusi da ogni ruolo politico e istituzionale per via delle atrocità commesse nel periodo bellico. Dopo aver fondato il National Union for Democratic Progress, nel 2010 Prince Johnson ha affermato che si sarebbe candidato alle elezioni presidenziali del 2011 in cui ottenne l’11,6 per cento dei voti. Alle consultazioni generali di sei anni dopo si piazzò al quarto posto con l’8,22 per cento dei suffragi.