18 novembre 2024
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Biografia di Meg Ryan
Meg Ryan , (nome d’arte, anagramma di Germany, per Margaret Mary Emily Anne Hyra), nata a Fairfield, Connecticut, il 19 novembre 1961 (63 anni). Attrice e regista • Negli anni Ottanta e Novanta per i giornali era «America’s sweetheart», la «fidanzatina d’America» • «Ci sono soprannomi peggiori» • Ha recitato in una trentina di film, circa un terzo dei quali sono commedie romantiche. «Le commedie romantiche sono sottovalutate a Hollywood? “Se fanno far soldi, no”» [Marchese, 2019, Nyt Magazine] .
Titoli di testa «Queste sono solo alcune delle cose che mi sono sentito dire quando amici e colleghi hanno saputo che avrei intervistato Meg Ryan: “Sono proprio ossessionato da lei”, “Guardo Harry ti presento Sally letteralmente ogni anno”, “C’è posta per te mi ha fatto venire voglia di trasferirmi a New York”, “Porto ancora la foto dei suoi capelli al mio parrucchiere”» [Brody, 2023, Glamour Us] (nel 2004 Sally Hershberger, creatrice del suo look spettinato, per un taglio chiedeva 480 dollari [Kuczynski, Nyt]).
Inizi Il suo vero nome è Margaret Mary Emily Anne Hyra • Cresce in una famiglia cattolica, suo padre Harry (di origini polacche) è un insegnante di matematica, sua madre si chiama Susan, ha due sorelle e un fratello. La chiamano Peggy • I genitori divorziano quando ha 15 anni. All’inizio della sua carriera veniva criticata perché non era in contatto con loro. «È dura avere dei familiari che per denaro spifferano i fatti tuoi ai giornali scandalistici» [Jacobbi, Vanity] • Frequenta la Bethel High School (dove a 18 anni viene eletta reginetta del ballo), poi la University of Connecticut e infine la New York University, dove studia giornalismo • Sua madre per un breve periodo lavora come casting director a New York, e le fa ottenere il primo contratto da attrice, per la pubblicità di un deodorante • «Per me fare l’attrice è stata una distrazione di gioventù. Da ragazza ero sicura di diventare una reporter, e se così fosse andata forse ora sarei qui al suo posto» [Serenelli, Rep] • «Ero alle prese con un servizio sulle soap opera e per approfondire la materia mi sono presentata per una parte. Poi, di provino in provino, ho debuttato in un vero film, Ricche e Famose, il cui regista, il grandissimo George Cukor [fu il suo ultimo film, girato nel 1981, ndr] sul set non faceva che dire “Smettete di recitare, Siate!”. Una lezione che non ho dimenticato» [Kezich, Sta] • «All’inizio non avevo molta tecnica. Allora quello che facevo era semplicemente cercare di dire la verità» [Marchese, cit.] • Dal 1982 al 1984 è nel cast della soap Così gira il mondo, «dove m’ero fatta apprezzare perché capace di piangere a comando» [Serenelli, cit.] • Diventa famosa, e se ne accorge un giorno in cui prende il treno per il Connecticut per andare a trovare suo nonno. «Tutti mi parlavano come se mi conoscessero, e io ero tipo, “Oh, mio Dio”. Non potevo credere a quante donne mi davano consigli sul mio personaggio» [Brody, cit.] • Nel 1986 è in Top Gun di Tony Scott. «Avevo due scene. “In una sei felice, nell’altra sei triste” era stata l’unica indicazione del regista» [Serenelli, cit.].
Katz Nel 1989, a ventisette anni, viene scelta da Rob Reiner come coprotagonista di Harry ti presento Sally, accanto a Billy Crystal • «“Forse è stata decisiva, al provino, la mia risposta sull’amicizia uomo-donna, perno del film: sì, ho detto, ci può essere semplice amicizia. Ho molti amici maschi e il sesso è fuori questione”. Oggi risponderebbe ancora così? “Certo. Lei no?”» [Serenelli, cit.] • «Gli psicologi dell’università di Hannover hanno condotto un’indagine su single di entrambi i sessi e hanno scoperto che un uomo su quattro vorrebbe avere una storia sentimentale e sessuale con la propria migliore amica. Tra le donne la percentuale è molto più bassa (11 per cento). La sindrome è stata battezzata “sindrome da Harry ti presento Sally”» [Jacomella, 2007, Cds] • La famosa scena dell’orgasmo simulato è stata girata nel ristorante Katz’s Delicatessen di New York, al 205 East Houston, Manhattan (dove ancora oggi c’è una freccia che indica il tavolo dove erano seduti Ryan e Crystal) • Dai tempi del film, Ryan non ha più rimesso piede nel locale (disse nel 2019) • «Il rischio, in un’intervista con Meg Ryan, è di fermarsi lì, chiedendo tutto di tutto su quella sequenza di culto: come se, davanti a Sharon Stone, ci si impuntasse solo su quel punto là o si obbligasse Anita Ekberg a ripetere la doccia nella fontana di Trevi. […] A missione compiuta l’attrice riaddentava tranquillamente il suo sandwich, mentre al tavolo accanto un’attempata signora s’affrettava a ordinare “Quello che ha preso la signorina” [era Estelle Reiner, la madre del regista, ndr]. […] La scena aveva richiesto innumerevoli ciak, e altrettanti finti orgasmi, entrambi coronati a fine riprese dal regalo del proprietario del locale alla troupe: “Un enorme salsiccione”» [ibid.] • «Durante le riprese, il regista e la sceneggiatrice, Nora Ephron, si resero conto che occorreva riequilibrare i due protagonisti: Nora ha pensato all’orgasmo simulato, io ho suggerito il ristorante strapieno, Crystal ha trovato la battuta-clou della signora» [ibid.] • «Durante le proiezioni-test, a divertirsi erano solo le donne, mentre gli uomini ne uscivano intontiti» [ibid.] • Il film ebbe un grandissimo successo, solo negli Usa incassò 125 milioni di dollari, nel mondo 230 • Ryan diventa molto famosa. «Mi è stato detto che avevo bisogno di un pubblicista, di un manager e di un avvocato. [...] così all’improvviso sei grato a qualcuno per aver risolto un problema che non sapevi nemmeno di avere» [Marchese, cit.].
Nora Ryan ha recitato in quattro film scritti o diretti da Ephron: oltre a Harry ti presento Sally, Insonnia d’amore (del 1993, ispirato al classico An Affair to Remember di Leo McCarey), C’è posta per te (del 1998, remake di Scrivimi fermo posta di Ernst Lubitsch del 1940) e Hanging Up (2000), diretto da Diane Keaton. In due ha recitato con Tom Hanks • «Lavorare con lei [con Ephron, ndr] era un privilegio perché capiva le esigenze particolari di un’attrice molto più a fondo dei suoi colleghi uomini» • Ryan spesso partecipava alle cene organizzate da Ephron nel suo appartamento nell’Upper West Side, dove gli ospiti erano soliti scambiarsi di posto al momento del dolce per movimentare un po’ la serata • Ephron morì nel 2012 per le complicazioni di una leucemia, aveva 71 anni. «Ripenso a quando pranzai con lei a Balthazar, forse due anni prima che morisse. Non sapevo fosse malata, ma non aveva una bella cera; però non le chiesi niente» [Marchese, cit.] • «Qualche anno dopo la sua morte, stavo cercando un appartamento a New York e [l’agente immobiliare] mi portò in quello che era stato di Nora, senza dirmelo. Sono entrata ed era vuoto. Ne sono stata davvero colpita, ero incredula. Me lo ricordavo come un posto molto vivo, grandissimo, ma non era più così» [Brody, cit.].
Film «Che rapporto ha con i suoi film? “Li ho visti tutti una volta sola, quando erano finiti, poi mai più”» [Jacobbi, cit.] • «So che la gente dice cose tipo “Ho guardato Insonnia d’amore mille volte quando ero a riposo per l’operazione all’anca”. Mi piace. I film hanno un posto buffo nelle vite delle persone» • Tra i film in cui ha recitato ci sono Joe contro il vulcano (1990) con Tom Hanks, The Doors (1991) di Oliver Stone, French kiss e Restoration nel 1995 • È stata un’elicotterista militare ne Il coraggio della verità (1996) con Denzel Washington, una fotografa in Innamorati cronici (1997), una cardiologa ne La città degli angeli (1998) con Nicholas Cage, l’interesse amoroso del gentiluomo ottocentesco Hugh Jackman in Kate & Leopold (2001) • Recita in Against the ropes nel 2004, in Il bacio che aspettavo nel 2006 («È Il laureato con il cancro. Nel senso che interpreto una donna che ha un tumore al seno e si invaghisce di un ragazzo molto più giovane di lei» [Jacobbi, cit.]) • «Con il tuo partner [di scena, ndr] sei sospeso come su un trapezio, ti incontri a mezz’aria, ti lanci e ti devi fidare del fatto che lui ti prenda» [Rep, 2024] • «Qual è il ruolo e il film per cui la fermano di più? “Semplice: abbastanza regolarmente la gente vuole ordinare quello che ho preso io. Specie quando sono fuori a mangiare o in un bar qualsiasi. Quindi la risposta è Harry ti presento Sally, ovviamente”» [ibid.] • Fu presa in considerazione per il ruolo da protagonista di Pretty Woman (come Karen Allen, Michelle Pfeiffer e Valeria Golino), per il ruolo di Mia Wallace in Pulp Fiction, rifiutò il ruolo che poi andò a Sharon Stone in Basic Instinct.
Smarcarsi Cerca di smarcarsi dalle commedie romantiche con il thriller erotico-psicologico In the cut del 2003, diretto da Jane Campion • «Sul set ci capivamo subito, si può dire che siamo state entrambe autrici del film. Con i registi non m’è mai capitato. Per un uomo non sei mai il soggetto di un film ma l’oggetto. Una donna, invece, vede quel che vedi tu, sente quel che senti tu, è sempre interessata a quello che provi. Per capirci: la scena nel film della Campion (quella in cui lei è nuda e fa sesso con l’ispettore Malloy/Mark Ruffalo, ndr) l’ho vissuta come l’esatto contrario di quella del finto orgasmo al Kat’z Delicatessen» [Serenelli, cit.] • «Gli spettatori però sono rimasti interdetti. Ricordo di essere stata aggredita in Inghilterra da un giornalista con l’aria di uno che rimprovera alla figlia adolescente di essere uscita senza il permesso. Ecco, io non avevo chiesto il permesso di cambiare ruolo» [Kezich, cit.] • Incassò molto poco e venne recensito negativamente (oggi è stato rivalutato, e viene considerato un film d’autore femminista) • «Pensai che sarebbe stato l’ultimo film che avrei fatto. […] Certi pubblicisti mi dicevano: “Avresti dovuto preparare il tuo pubblico a una cosa così diversa”. In the Cut era una storia sessuale, e il sesso sconcerta le persone. Non mi ero mai presentata così prima, molto diversa dall’archetipo di donna che mi era stato affibbiato» [Marchesi, cit.] • Lo scarso successo del film coincide con la sua decisione di ritirarsi, almeno un po’, dalle scene, perché si sente oppressa dalla notorietà • «Sei mai salito su un’auto molto costosa, dove gli interni sono bellissimi – non ci si può proprio lamentare –, ma dove non puoi sentire nulla di quello che succede fuori, perché sei circondato da tantissimo metallo?» [Marchese, cit.] • «Credo che i sentimenti ostili che avevo verso Hollywood fossero ricambiati. Mi sono stufata quando anche loro si sono stufati, probabilmente» [ibid.] • Lavorare molto la faceva sentire come «una persona senza forma», senza la possibilità di fare esperienze. «Le uniche persone che incontri sono sul set, e tutto quello che fai è aspettare nella tua roulotte e memorizzare le tue battute – ricordo di aver pensato: voglio avere pensieri che siano miei. E poi era difficile andare in giro. Non che le persone fossero cattive; ma non potevo muovermi. Dovevo nascondermi e sgattaiolare via, e non era mi piaceva. E poi in questa situazione è nato mio figlio; allora ho cominciato a dire alle persone che mi rappresentavano: “Ragazzi, non lasciatemi messaggi che dicono che c’è un’emergenza. Se Jack ha qualcosa che non va, allora è un’emergenza. ‘L’accordo è saltato’ non lo è”» [Marchesi, cit.].
Regia Nel 2015 dirige il suo primo film, Ithaca, basato sul romanzo The Human Comedy di William Saroyan del 1943. «Quello che mi piace della regia è che lavori con tutti, quelli del suono, quelli del video, quelli della produzione. E impari di tutto. Nel mio primo film, stavo riascoltando una scena con il tecnico del suono e gli ho detto: “Ron, sento davvero troppi uccelli”. E lui: “Bé, nel 1944 in Nord America c’erano il 60 per cento di uccelli in più di oggi”» [Interview] • Nel 2023 ha diretto, in 21 giorni e con pochi soldi (3 milioni di dollari), Coincidenze d’amore, del quale è anche co-sceneggiatrice e co-protagonista insieme a David Duchovny. Lo ha dedicato a Nora Ephron.
Dennis «Non mi è mai piaciuto dover recitare anche nella vita la parte dell’inguaribile romantica, carina e frizzantina, modellata sui personaggi che mi hanno reso celebre. L’etichetta cinematografica della girlfriend fedele e sognatrice mi ha creato problemi anche nel privato» [Serenelli, cit.] • Uno dei suoi primi appuntamenti con un uomo, ai tempi del college, andò male: «Mi portò a fare un giro in moto per tutto il Connecticut settentrionale e il Massachusetts. Fu bellissimo. Poi cenammo insieme e quando tornammo nella mia stanza al dormitorio gli dissi: “Mi sono divertita moltissimo, Phil”. Ma il suo nome era qualcosa tipo Bob. Non l’ho mai più sentito» [Brody, cit.] • Nel 1991 si sposa con l’attore Dennis Quaid, che conobbe a ventisei anni sul set di Salto nel buio di Joe Dante • Insieme vanno a vivere al 12A al 1136 di Fifth Avenue, un appartamento al dodicesimo piano affacciato su Central Park, a New York • In Amarsi, del 1994, Ryan interpreta una madre alcolizzata. «In quel periodo mio marito era in terapia riabilitativa per disintossicarsi dall’alcol, e il ruolo di alcolista del film mi ha aiutato sia a stargli più vicina, sia a trovare la chiave del personaggio» [Kezich, cit.]. «Nella vita reale e nei film stavo capendo “Cosa significa codipendente? Cos’è l’alcolismo?”. Sono andata anche alle riunioni degli alcolisti anonimi» [Marchesi, cit.] • «A fine giugno Meg Ryan, 38 anni, s’innamorò di Russel Crowe, 36, mentre girava con lui Proof of life. Furente, suo marito Dennis Quaid, 46 anni, chiese la separazione nel giro di due settimane. Lei si pentì e tornò a casa. A quel punto fu lui a piantarla: in vacanza a Porto Cervo, trovò tempo e voglia per un’avventura con una pierre. Adesso, dopo aver chiesto il divorzio, Meg Ryan ha ricominciato a lavorare con Russel Crowe sul set di Proof of life» [Chi, 2000] • Crowe avrebbe rifiutato di recitare nel seguito di Basic Istinct perché Ryan era gelosa • I giornali di gossip titolarono le loro copertine con giochi di parole tipo «America’s Sweetheart Isn’t So Sweet» (La dolce fidanzatina d’America non è poi così dolce) • «A incontrarli i giornalisti sono sempre carini. Poi però tornano al giornale e si mettono a scrivere» [Robiony, Sta] • Nel 2001 divorzia da Quaid, che in merito disse: «È stato come morire» • Avrebbe avuto una relazione anche con John Cusack e Andy Garcia • Nel 2011 si fidanza con il musicista John Mellencamp, ma si lasciano nel 2019 • «“Prima mi piaceva solo un tipo d’uomo, adesso sono più aperta”. Che tipo d’uomo le piaceva? “Lo sa benissimo”. Il tipo selvaggio? “Adesso mi piacciono sempre un po’ selvaggi, ma non della specie troppo devastante. […]” Crede nell’amore a prima vista? “Sì”. Crede che esista l’anima gemella? “No. Nessuno ti completa davvero. Ci vogliono più persone per completarmi”. Si vive un solo grande amore? “No, io ne ho già vissuto più di uno”. Di almeno due si sa… “Questo è quello che sapete voi”. Gli uomini possono separare il sesso dall’amore, le donne no. Vero o falso? “Forse gli uomini, in genere, sono più portati. Ma per quanto mi riguarda, io sono capace di farlo benissimo”» [Jacobbi, 2006, cit.] • Il mondo delle relazioni «è ridicolo, come sempre» [Brody, 2023, cit.].
Figli Dall’ex marito ha avuto un figlio, Jack Henry Quaid, 32 anni, che fa l’attore e ha recitato in Hunger Games • «Ricordo di averlo visto in una produzione scolastica di Sogno di una notte di mezza estate. Stava interpretando Bottom. Avevo appena divorziato da suo padre, che era seduto dall’altra parte della palestra. Avevo la testa tra le mani e pensavo: “Oh, no. È bravo. È davvero bravo”. Mi sono chinata in avanti e ho visto Dennis, anche lui chinato in avanti con la testa tra le mani» [Brody, cit.] • Nel 2006 ha adottato da sola una bambina cinese di quattordici mesi, Daisy True, che oggi ha 20 anni. «L’adozione mi ha insegnato molto sulle aspettative che uno ha nella vita. Semplicemente, sono da buttar via» • «L’orfanotrofio organizzò un incontro tra Ryan e Daisy in un hotel vicino a Shanghai. Ryan aspettava in un ristorante rotante al piano superiore, mentre Daisy era in una sala conferenze al piano di sotto, dove pianse per un’ora e mezza, prima che i funzionari venissero a prendere Ryan. “Aveva tonnellate e tonnellate di vestiti con sé, biancheria intima lunga dei Teletubbies, un maglione blu elettrico”. Aveva la faccia rossa, urlava e piangeva. I funzionari l’hanno passata a Ryan e “Daisy ha smesso di piangere. Non ti sto prendendo in giro. Mi ha guardato e poi si è messa a dormire. Nelle sei-otto ore successive si svegliava spesso, sembrava impaurita, piangeva, ma poi si rilassava e giocava con me. Avrei fatto la stessa cosa”» [Abramowitz, LosAngleseTimes] • La bambina in realtà si chiamava Charlotte, ma «è una persona davvero ridicolmente felice, e [Daisy] era il nome più allegro a cui potessi pensare» [al David Letterman Show].
Corpo È alta un metro e 73 centimetri • Ha il secondo dito del piede più lungo dell’alluce, come tutte le donne davvero belle, secondo la teoria di un medico di Miami • «Il vero fascino probabilmente è innato, o ce l’hai o non ce l’hai. [...] Una persona una volta mi ha detto che aveva deciso di smettere di essere affascinante per gli uomini; ho capito cosa voleva dire: attrarre vuol dire in un certo senso manipolare» [Marchese, cit.] • Ha detto di non interessarsi di trucchi e vestiti • Nel 2023 partecipò a un red carpet a New York, e il Daily Mail e Page Six la definirono «irriconoscibile» («il che è strano, visto che [se ne hanno scritto, ndr] l’hanno chiaramente riconosciuta» [Mahadawi, Guardian]) • «Fidanzatina d’America (ormai rigonfia di botox)» [Battistini, Fatto, 2012] • Era cliente del dottor Fredric Brandt, che nel 2015 si è impiccato nel garage della sua villa di Miami, «che secondo il Guardian è stato il più grande utilizzatore di botox al mondo. [...] aveva confessato al New York Times che si era pentito soltanto di una cosa, fra le sue tante sperimentazioni: “Aver esagerato con il botox. Rischia di farti apparire ibernato”» [Agnese, Cds] • «Ci sono discorsi più importanti che quelli sull’aspetto delle donne e su come invecchiano. Parlare di estetica, del colore dei capelli, della ricrescita, è divertente per cinque minuti, ma poi basta. Le mie amiche non stanno sedute a parlare di... beh, a volte sì, ma le persone che apprezzo parlano soprattutto dei loro bambini che crescono, di dove sta andando il mondo, di quel che mangiamo, di quel che respiriamo» • Sui giornali sono state paragonate a Ryan: Beatrice Lorenzin («la Meg Ryan di Acilia», «de noantri», «del Pdl»), Antonella Clerici («la Meg Ryan televisiva con la risata pronta»), Isabella Ragonese («una perfetta Meg Ryan palermitana»), Licia Colò («la nostra personale, perfetta Meg Ryan»).
Curiosità Vive a Santa Barbara, in California • Nel primi anni duemila guadagnava 15 milioni di dollari a film • A un certo punto della sua carriera si mise anche a produrre film, ma «era sfiancante» e lasciò perdere • È stata nominata tre volte ai Golden Globes (per Harry, ti presento Sally, Insonnia d’amore e C’è posta per te) ma non ha mai vinto • In Italia è stata doppiata tra le altre da Cristina Milano, che ha detto: «Recita con molte “sporcature”, fa un sacco di “faccette” che in qualche modo vanno riprodotte» • Ha pubblicizzato un aspirapolvere in Giappone • Ha meno di un milione di follower su Instagram, che usa in modo abbastanza personale (pubblica foto di lavoro ma anche di frutta, angoli della sua casa, la sua mano stretta a quella della figlia durante un concerto di Taylor Swift) • «Sembrano tutti così felici sui social. È davvero deprimente» • Le piace il design, fare fotografie, Fargo e Barton Fink dei fratelli Cohen («Sono così intelligenti, quei due») • Scrive «qualche racconto, ma soprattutto osservazioni sulla realtà, sulle persone. Sono curiosa, guardo, ascolto e poi torno a casa e scrivo, a volte dettagliatissime email, a volte cose solo per me» [Jacobbi, cit.] • Ha paura di volare, ma è andata spesso in India, dove ha collaborato con organizzazioni benefiche • La libreria di cui è proprietaria in C’è posta per te si chiamava Maya Schaper Cheese&Antiques e si trovava al 106 della 69esima strada a New York. Ha chiuso a fine 2008 per colpa dell’affitto troppo caro (11 mila dollari al mese) • «Alan Haber, giudice di Santa Monica, ha stabilito che John Michael Hughes, trentenne americano convinto da mesi d’essere il marito di Meg Ryan, dovrà starle a una distanza minima di 150 yard (137,5 metri). Arrestato il 6 gennaio per essersi intrufolato in casa di Andrea e Tomas Ryan (la coppia non ha nessun legame familiare con l’attrice), Hughes disse alla polizia di esser entrato dalla finestra del bagno perché “Meg si era dimenticata di lasciargli le chiavi sotto al tappetino”. Al loro rientro, i Ryan lo avevano trovato seduto sul divano a sorseggiare un bicchiere di Jim Beam in tutta tranquillità» [Cds, 2002].
Titoli di coda «Non ho quelle che si chiamano debolezze da donnetta. Non mi emoziono pensando al passato, non conservo cimeli, non mi piacciono le cose “carine”» [Jacobbi, cit.] • «La gente ha sempre avuto idee fin troppo precise sul mio conto» [Testino, 2004, Vanity].