Il Messaggero, 30 novembre 2024
I ragazzini per sballarsi mischiano sostanze diverse
Il sentirsi parte di un gruppo e trovarsi nel mezzo di feste o serate dove la parola d’ordine è solo una: sballarsi. Chi non lo fa resta fuori, quindi viene emarginato. Chi si “sporca” le mani per spirito di emulazione tira dritto, a volte, senza effetti collaterali. Molti altri invece varcano gli ingressi dei pronto soccorso perché visibilmente intossicati. Ma da cosa? Sempre più spesso gli screening tossicologici danno risposte negative, in ragione della classificazione corrente su cui sono tarati e dunque sugli stupefacenti già classificati senza riuscire a leggere quelle sostanze che pure circolano ma che non sono state vidimate. La sintomatologia però di molti ragazzini è chiara anche se sempre più spesso è difficile risalire alla sostanza che l’ha scatenata. E questo perché gli aggiornamenti dei tabellari delle sostanze stupefacenti non vanno di pari passo con i mix che soprattutto i giovani e giovanissimi creano per rispondere al richiamo del gruppo.
Le sostanze
Se da una parte il “mercato” della droga a Roma segue le sostanze più comuni, dunque hashish, marijuana e cocaina, e di queste droghe si alimenta principalmente, considerate le organizzazioni criminali che importano e riforniscono i canali di vendita al “dettaglio”, i ragazzini tendono da ultimo a mischiare con molta disinvoltura sostanze diverse o ad acquistare “lavorati” dubbi a loro insaputa. Di nuove sostanze psicoattive il comparto ospedaliero d’emergenza è ben consapevole. Perché al fianco delle droghe di vecchia generazione stanno prendendo piede sostanze psicoattive come la cannabis sintetica che agisce sugli stessi recettori colpiti dalla marijuana generando però effetti molto più gravi. «Capita di soccorrere ragazzi e giovani in evidente stato di intossicazione e vedere poi che lo screening tossicologico risulta negativo – spiega il dottor Marco Marano, responsabile del Centro antiveleni pediatrico del Bambino Gesù – con il passare del tempo e l’analisi dei casi i tabellari sono stati aggiornati con 300 nuove cannabis sintetiche ma è chiaro che il lavoro di ricerca e di classificazione è costante. Ci sono ragazzi ad esempio che mischiano poi cocaina con metanfetamina, oppure giovani che iniziano con l’alcol aggiungendoci sopra per stemperare l’effetto sostanze ad alto contenuto di caffeina». Mix dunque pericolosissimi se si accetta il dato clinico di come la “sola” marijuana nel periodo di crescita e sviluppo provoca degli effetti «a partire dalla riduzione delle performance – conclude Marano – o della connettività fra neuroni».
I farmaci
A Roma siamo ancora lontani dalla presenza e dall’uso su larga scala di sostanze molto più pericolose a partire dal Fentanyl che in altri Paesi ormai hanno invece assunto i contorni della vera emergenza. Questo non vuol dire, sulla scorta anche dei sequestri seppur minimi, che il farmaco sia assente dal circuito di droghe e tossicodipendente ma al momento è relegato a pochissimi casi. Di certo, restando in ambito farmacologico, le diverse attività delle forze dell’ordine, a partire da quelle svolte nel pieno di una festa di Capodanno di alcuni anni fa, hanno accertato la facilità con cui proprio i ragazzi riescono a trovare e a procurarsi psicofarmaci a partire dalle benzodiazepine. Un meccanismo facile, fra il recupero in casa e l’uso di prescrizioni mediche di parenti, a partire da quelle dei nonni. Fra le sostanze usate per “sballarsi” singolarmente ma anche in aggiunta a cannabinoidi e alcol ad esempio ci sono quelle contenute nei più comuni sciroppi per la tosse fino al protossido d’azoto un gas anestetico usato in ospedale ma che però può trovarsi anche nelle più comuni bombolette di panna spray. Perun target adolescenziale che annovera giovani fra i 14 e 18 anni, non si può parlare di crescita o aumento di dipendenze ma di sicuro di una maggiore esposizione acuta a sostanze stupefacenti che vedono le vecchie droghe mischiarsi non disinvoltura a sostanze sintetiche.