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 2024  novembre 30 Sabato calendario

Le dimissioni della ministra Louise Haigh

Dieci anni fa, in Inghilterra, la giovane Louise Haigh denuncia uno scippo alla polizia (da quelle parti, incredibilmente, al recupero della refurtiva ci credono ancora). Nell’elenco degli oggetti rubati, miss Haigh inserisce (per errore, dice lei) il suo cellulare. Quando lo ritrova in casa, riceve una chiamata della polizia che la accusa di frode per falsa denuncia e, su consiglio dell’avvocato, patteggia. Passano dieci anni, Louise Haigh diventa ministra dei Trasporti, la Salvini inglese. I giornali scoprono la vecchia storia e la pubblicano. La ministra rassegna le dimissioni.
Non so se vorrei vivere in un Paese dove un ministro si dimette dieci anni dopo aver subito un furto, invece che dopo averlo fatto. Anche ammesso che Louise Haigh avesse volutamente aggiunto il telefono alla lista degli oggetti rubati, mi rifiuto di credere che quel peccatuccio di gioventù rappresenti una prova della sua inadeguatezza a occuparsi della cosa pubblica. Mi sgomenta la sproporzione tra la colpa e la sanzione, ma soprattutto il moralismo nevrotico che l’ha ispirata e che, per la nota legge del contrappasso, porta poi milioni di inglesi e di americani a votare politici allergici alle regole come Boris Johnson e Donald Trump. Naturalmente, in base alla logica binaria che domina il nostro tempo, adesso qualcuno mi accuserà di stare dalla parte dei tangentari. Pazienza: tra ladri impuniti e scippati alla gogna, anche per l’onestà in politica rivendico l’esigenza di esplorare una terza via.