la Repubblica, 6 dicembre 2024
Automotive, Berlino e Parigi: stop alle multe Ue
ROMA – Il messaggio all’Unione europea arriva forte e chiaro: rivedere il meccanismo che prevede sanzioni alle case automobilistiche nel caso – sempre più probabile – di uno sforamento dei limiti alle emissioni di anidride carbonica. L’obiettivo è uno: evitare multe per 15 miliardi di euro, una zavorra per il settore automotive alle prese con la transizione green, che rende molto più complicato il mercato delle auto nel Vecchio continente, e non solo, a cominciare dalla concorrenza della Cina.
A bussare alla porta dell’Ue è stato il ministro dei Trasporti tedesco, Volker Wissing, in quota Partito liberale democratico (Fdp). «Le multe rendono molto difficile per le industrie automobilistiche fare investimenti. Chiediamo alla Commissione europea di valutare una maggiore flessibilità sulle sanzioni, senza mettere a repentaglio gli obiettivi in materia di emissioni previsti dal 2035». Wissing va dritto al punto durante la riunione del Consiglio dei trasporti dell’Ue, in una sessione dedicata al documento informale promosso da Italia e Repubblica Ceca, e sostenuto anche da Bulgaria, Polonia, Romania e Slovacchia per il futuro dell’automotive. «Saremmo molto grati alla Commissione se portasse avanti una revisione», aggiunge Wissing. L’ipotesi allo studio è un congelamento delle multe. Non un colpo di spugna, dunque. Anche la Francia fa da sponda alla richiestadi Berlino. Nonostante la crisi che ha portato alla caduta del governo Barnier, il rappresentante di Parigi rilancia: «Visto il rallentamento del mercato dell’elettrico, servono soluzioni per permettere ai produttori che si sono impegnati a pieno sul fronte dell’elettrificazione di nondover pagare le multe». Sulla stessa linea il ministro dei Trasporti italiano, Matteo Salvini: «Confido nel commissario greco: ha capito che rischiamo il disastro». Apostolos Tzitzikostas è al lavoro per trovare la sintesi. La prossima settimana incontrerà tutte le parti.