il Fatto Quotidiano, 5 dicembre 2024
“I miei familiari sono pedinati”: la nuova denuncia di Crosetto
Pedinamenti, domande sulle spese dei familiari o su vecchi pagamenti della sua vita (passata) da imprenditore. Sono alcuni dei contenuti, secondo quanto ricostruito da fonti vicine al ministro, delle denunce che Guido Crosetto ha presentato nelle scorse settimane. “Ancora la settimana scorsa – ha detto in un’intervista al Corriere pubblicata ieri – ho presentato l’ennesima denuncia. Mi ostino a credere nella giustizia. Non è possibile che un cittadino, non solo un politico, possa essere spiato e ‘monitorato’ senza alcuna ragione, non si sa da chi e perché. Purtroppo, i provvedimenti sui – presunti – colpevoli sono lentissimi”. Secondo quanto raccolto dal Fatto, le nuove denunce riguarderebbe il sospetto che alcuni suoi familiari siano stati pedinati. Pedinamenti che avrebbero riguardato la moglie, ma anche i figli. Ancora: Crosetto si sarebbe insospettito anche nel momento in cui gli sarebbero state poste domande su bonifici disposti molti anni fa o anche sulle spese sostenute dalla sua famiglia.
Ad alimentare i timori del titolare della Difesa ci sarebbero state anche alcune questioni poste da una giornalista a un imprenditore attivo a Dubai. Fare domande e inchieste sul potere è un diritto dei giornalisti, eppure il ministro sospetta che ci sia altro dietro, anche per la delicatezza del suo dicastero. Proprio da una denuncia di Crosetto è nata l’indagine su Pasquale Striano, il finanziere finito poi indagato con l’accusa di accesso abusivo ai sistemi informatici insieme all’ex procuratore aggiunto della Dna Antonio Laudati. E che abbia il timore di essere nel mirino di agenti stranieri Crosetto lo ha anche messo a verbale il 22 gennaio 2024 quando è stato sentito dalla Procura di Perugia nell’ambito della stessa inchiesta. In quel caso si parlava di un articolo del 20 dicembre 2023 pubblicato da Il Domani. Articolo che seguiva quello del Fatto in cui si rivelava la vicenda della casa affittata dal ministro a Roma e intestata al figlio dell’imprenditore Carmine Saladino. Parlando della pubblicazione su Il Domani, Crosetto disse al procuratore di Perugia Raffaele Cantone: “Si fa riferimento a un pagamento della fattura del passato, 2021, che non è pubblico e la cui conoscenza non era nella disponibilità di alcuno. Sì tratta di una fattura emessa nei confronti di una società che nel 2021 non aveva nulla a che vedere con Saladino”. Si tratta dei 124.800 euro pagati per una consulenza dalla società Sio a Crosetto nel 2021. “Devo dirle – continuava il ministro a verbale – che il livello di informazioni in questo caso è davvero molto approfondita e mi fa quasi pensare che qualcuno abbia potuto intercettare i miei colloqui o comunque svolgere accertamenti particolarmente invasivi. Non sarei portato a ritenere che queste attività possano provenire dai servizi nazionali, ma non mi sentirei di escludere che anche da parte di paesi stranieri possa essere stata effettuata una attività di ricerca di informazioni”. A distanza di quasi un anno, il ministro sembra nutrire ancora simili sospetti.