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 2024  dicembre 03 Martedì calendario

Da anziani meglio vivere separati dal partner

Viene chiamato vivere separati, ma insieme. Avere una relazione seria pur vivendo in case diverse è stato a lungo uno stile di vita associato alle persone che si affaccaino la vita.
Ma quelli di età pari o superiore a 60 anni che frequentano persone al modo dei ventenni godono di un migliore benessere mentale, ha scoperto il più grande studio mai fatto sul tema.
Le coppie che si incontrano in età avanzata e decidono di non andare a vivere insieme sperimentano benefici per la salute mentale paragonabili al matrimonio o alla convivenza – ma senza gli “attriti”, le “intense interazioni quotidiane” e gli impegni di cura che derivano da tali relazioni, ha dimostrato la ricerca.
Evitano anche gli “obblighi legali e i vincoli istituzionali” che rendono più difficile uscire da un matrimonio infelice, secondo lo studio del professor Yang Hu della Lancaster University e del dottor Rory Coulter dell’University College di Londra.Sfidando la percezione secondo cui gli anziani preferiscono soluzioni più “convenzionali” che prevedono matrimonio e convivenza, la ricerca ha scoperto che quando gli ultrasessantenni stringono una nuova relazione, “vivere separati, insieme” è l’opzione più popolare: 10 volte più probabile del matrimonio.
L’attrice Helena Bonham Carter e il regista Tim Burton hanno vissuto separatamente – l’uno accanto all’altro – durante la loro relazione durata 13 anni. Si sono incontrati per la prima volta quando Burton, ora 66enne, ha diretto Carter, 58 anni, nel Pianeta delle scimmie del 2001.
Miriam Margolyes ha vissuto separata dalla sua compagna Heather Sutherland per più di 50 anni, anche se l’anno scorso la star di Blackadder e Harry Potter ha detto che la coppia voleva andare a vivere insieme.
La nuova ricerca si è basata sui dati dello UK Household Longitudinal Study, che ha monitorato gli over 60, le loro relazioni e la loro salute mentale tra il 2011 e il 2023 – la prima volta che l’argomento è stato esaminato su scala nazionale.
Lo studio segue una precedente ricerca che ha esaminato questa modalità di relazione nell’intera popolazione e ha rivelato che si trattava di un “tipo di forma di relazione più durevole” in particolare tra gli over 60, ha detto Hu.«Se guardi i più giovani, sono LAT [«living apart together», che vivono separati ma insieme] perché non possono permettersi una casa… ma per le persone anziane il quadro è molto diverso: è una situazione a lungo termine piuttosto che transitoria», ha detto.
Sebbene lo studio abbia scoperto che il matrimonio e le sue tutele offrivano benefici per la salute mentale leggermente maggiori per gli over 60, hanno scoperto che c’era meno rischio per la salute mentale con le rotture della LAT rispetto alla fine del matrimonio o della convivenza.
Precedenti ricerche hanno dimostrato che i benefici per la salute mentale derivanti dal matrimonio e dalla convivenza sono maggiori per gli uomini rispetto alle donne e che «le donne anziane in genere hanno una quota maggiore di compiti domestici e di cura» in tali relazioni.
Al contrario, le donne e gli uomini più anziani godono di benefici simili sulla salute mentale grazie alla LAT, secondo lo studio, che sarà presto pubblicato sul Journal of Gerontology: Social Sciences.
Tuttavia, Hu ha affermato che «non hanno trovato prove che il LAT sia in aumento» tra gli over 60. «Non è una novità, ma lo sembra per l’attenzione che oggi gli viene prestata», ha detto.
«Dobbiamo riconoscere la forza di questi legami che si estendono tra le famiglie, e che sono importanti nel sostenere il benessere degli individui. Ciò che è anche interessante è che tra gli anziani che praticano LAT, il 64 per cento viveva a meno di 30 minuti l’uno dall’altro – ed è più egualitario nel trattare con l’altro sesso.
LAT è una sorta di sottile equilibrio tra unione intima e autonomia individuale. Permette alle persone di mantenere i propri impegni nei confronti delle relazioni familiari esistenti, lasciando loro lo spazio per avere un partner intimo in una fase avanzata della vita.
In termini numerici, ci sono molti più giovani che vivono separati pur stando insieme, ma lo fanno in circostanze completamente diverse... sette su dieci dicono di voler andare a vivere insieme entro tre anni, in a differenza di solo un adulto anziano su quattro».
Aggiungendo che la ricerca mira ad approfondire la conoscenza di un «aspetto importante, precedentemente trascurato, della vita intima delle persone anziane», Hu ha affermato che ha anche implicazioni per i politici in materia di assistenza, salute mentale e politiche di tipo lockdown.
«La governance centrata sulla famiglia ha i suoi limiti», ha affermato. «Durante la pandemia [Covid-19] l’intera popolazione LAT è stata tagliata fuori».