Libero, 5 dicembre 2024
10-20 euro per entrare nel duomo di Como
Troppi turisti possono creare confusione, ma la misura adottata sta facendo parlare molto di sé, tra favorevoli e contrari. A partire dal 1 febbraio 2025, accedere al Duomo di Como non risulterà più gratuito per i visitatori italiani e stranieri. La storica chiesa, simbolo della città, diventerà fruibile unicamente tramite un biglietto integrato a pagamento che include pure l’ingresso ai Musei civici. L’accordo, siglato tra il Comune lariano e l’Ente Chiesa Cattedrale ha l’obiettivo dichiarato di valorizzare e rendere sostenibile il patrimonio culturale. Secondo quanto approvato, i fedeli potranno continuare a entrare gratis per la preghiera e le celebrazioni liturgiche, con spazi dedicati a garantire la riservatezza. Per i turisti, invece, l’ingresso al Duomo sarà vincolata all’acquisto di un ticket valido anche per i Musei civici, con tariffe che vanno da 10 a 20 euro a seconda del numero di sedi visitate.
L’intesa raggiunta sottolinea l’intenzione di armonizzare la notevole crescita del turismo con la tutela dello spazio sacro, ma non mancano le perplessità. Da un lato, la collaborazione cerca di migliorare la fruizione del patrimonio cittadino e di incentivare il turismo culturale; dall’altro, tale decisione potrebbe suscitare reazioni contrastanti tra chi ritiene il Duomo comunque un luogo di culto, e come tale dovrebbe rimanere accessibile liberamente. Un aspetto da evidenziare riguarda la ripartizione degli introiti: il 51% andrà al Comune e il 49% all’Ente Cattedrale. Questa scelta viene motivata dall’impatto positivo atteso sia in termini economici che di visibilità per Como, che nel 2025 beneficerà di un prevedibile incremento del turismo legato all’Anno Giubilare. La misura è stata giustificata anche dalla necessità di sostenere gli elevati costi di manutenzione del Duomo, ma resta da vedere come l’inaspettata decisione verrà accolta da cittadini e visitatori, soprattutto esteri. L’idea di equiparare il monumento religioso più importante della città a una sede museale, potrebbe sollevare discussioni sul rapporto tra fede, cultura e accessibilità.