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 2024  dicembre 04 Mercoledì calendario

Chi è il presidente coreano accusato di golpe


Il primo presidente in più di quarant’anni a dichiarare la legge marziale a Seul è anche uno dei più impopolari della storia del Paese. Lo è da quasi subito. Yoon Suk Yeol, 64 anni, è entrato in politica nel 2021 come candidato presidente; veniva dall’alta magistratura inquirente, e una sua indagine aveva spinto a dimettersi il ministro della Giustizia del presidente prima di lui, Moon Jae In.
Uomo nuovo, federatore di malcontenti, è stato eletto presidente nel 2022 dopo meno di otto mesi dal tesseramento nei Conservatori, e con un punteggio basso rispetto ai predecessori, il 41%: giusto un punto più del necessario e comunque moltissimo più del suo gradimento che di lì in poi sarebbe stato in perenne picchiata, fino a sfiorare l’abisso del 17% la settimana scorsa, ed era prima del mezzo golpe di ieri. Tra le ragioni dell’impopolarità, secondo un sondaggio Gallup: scarsa comunicativa, carovita imperante, il Parlamento in mano all’opposizione liberale dal voto di aprile, in cui i conservatori hanno perso.
E dire che appena eletto Yoon aveva annunciato che si sarebbe ispirato a Churchill. Un confronto impietoso. Churchill è stato l’ultimo leader britannico veramente amato; Churchill ha saputo guidare la marina e due ministeri nella Prima guerra mondiale e l’intero Regno Unito nella Seconda, mentre l’autorità di Yoon è così debole che tre ore dopo il suo annuncio della legge marziale, con il parlamento da lui stesso messo in lockdown, un centinaio di deputati riusciva ad andarci comunque e smentirlo. Poi lui stesso ha ritirato l’ordine.
Solo una settimana fa aveva fatto il giro del mondo la lettera di migliaia di accademici intitolata «Non il nostro presidente», che gli contestava metodi illiberali e familismo. Come le indagini persecutorie e le perquisizioni che ha disposto verso i giornalisti più liberi; o lo scandalo della moglie, filmata mentre accettava una borsa Dior da duemila euro (la legge lo vieta), o la suocera condannata a tre anni per frode. Proprio con una lettera dei professori, nel 2016, era cominciato l’impeachment della presidente Park.
E se Churchill fu un grande negoziatore, una nota nordcoreana dà a Yoon la responsabilità di «aver aumentato il rischio nucleare di Seul», per le sue sole «dichiarazioni imprudenti». I discorsi alla nazione: quelli di Churchill in radio e tv si studiano nei libri di storia, mentre quando ieri alle 22 Yoon è comparso in video, molti sui social hanno ipotizzato un deep fake o una campagna di Squid Game.
Falco in politica estera, antifemminista – ha abolito il ministero delle Pari opportunità, incolpato le donne della denatalità, promesso una legge contro le false denunce per molestie – Yoon può ricordare più Donald Trump.
Anche questo gli piacerebbe: ha già fatto sapere di aver «rispolverato le mazze», da golf, per invitare il futuro presidente Usa a qualche partitella diplomatica come faceva Shinzo Abe. Parla bene inglese; a una cena di Stato da Biden ha tenuto banco cantando «American Pie»; spera che queste credenziali gli bastino per scansare i dazi che Trump ha minacciato e per arginarne possibili aperture verso Pyongyang. Se resterà al potere; dopo ieri non è detto.