Il Messaggero, 3 dicembre 2024
Bortuzzo, lo stalking della finta principessa
ROMA «Se non stai con me ti ammazzo e mi ammazzo». E poi messaggi, biglietti, appostamenti e dichiarazioni d’amore. Lucrezia Hailé Selassiè non era riuscita ad accettare la fine della sua relazione con Manuel Bortuzzo, il campione di nuoto paralimpico che, con la sedicente principessa etiope e influencer, aveva partecipato all’edizione 2021-2022 del Grande Fratello vip. Quell’amore, consumato tra le pareti del Truman show di casa nostra, era diventato l’ossessione della ventiseienne che, con le sorelle Larissa e Jessica, anche loro concorrenti del reality, condivide la narrazione dei nobili natali etiopi, legati al trisavolo Menelik, e l’autoproclamazione a «principessa del popolo e regina della piazza romana di Campo de’ Fiori».LA VICENDALucrezia, Bortuzzo non lo ha mai dimenticato e, così, avrebbe cominciato a perseguitarlo, seguendolo ovunque, anche all’estero, tormentandolo con messaggi continui e minacciandolo per due lunghi anni. Dall’aprile del 2022, quando si era chiusa la stagione del Grande Fratello e l’atleta, voltando le spalle alla “casa”, l’aveva salutata per sempre, fino all’aprile scorso. Bortuzzo ha tentato di dissuaderla, ma, dopo due anni, ha deciso di denunciarla. L’influencer, prima dell’estate, è stata sottoposta a divieto di avvicinamento e costretta a indossare il braccialetto elettronico per atti persecutori. Intanto la procura ha chiuso le indagini e chiesto il giudizio immediato. Questa estate la giovane aveva chiesto la revoca della misura: la presenza del braccialetto interferiva con la sua attività di influencer. Ma il giudice Francesca Ciranna ha respinto l’istanza. L’udienza è stata fissata dal gip per il prossimo 28 gennaio. Invece l’imputata ha deciso di ammettere la sua ossessività, gli atti inconsulti e incontrollabili, e ha scelto il rito abbreviato. Il processo per stalking, aggravato dal fatto che i due erano stati legati da una relazione affettiva e dalle condizioni fisiche di Bortuzzo, vittima nel 2019 di una sparatoria che gli ha leso il midollo e inibito l’uso degli arti inferiori stravolgendo la sua carriera di sportivo, comincerà il 13 marzo.LA PERSECUZIONEManuel Bortuzzo aveva già bloccato l’utenza dell’ex fidanzata dopo un fiume di messaggi che lo aveva tormentato «procurandogli uno stato d’ansia e di paura e un fondato timore per la sua incolumità, costringendolo a modificare le proprie abitudini di vita, al punto di bloccarla e di non sentirsi libero di spostarsi serenamente e di iniziare una nuova relazione», come si legge nel capo di imputazione formulato dall’aggiunto Giuseppe Cascini e dal pm di Roma Claudia Alberti. Perché anche mentre Bortuzzo si trovava in ospedale, a Latina, per gli accertamenti legati ai suoi gravi problemi di salute, lo seguiva. E insultava i medici perché non le permettevano di entrare in sala operatoria. Per questo Lucrezia, in preda all’ira, avrebbe cominciato a bussare alla porta e a prenderli a calci. Due mesi dopo, a settembre del 2022, dopo avere visto il profilo Istagram dell’ex l’influencer, avrebbe prenotato un tavolo al ristorante “La Locanda” di Mezzocamino, perché Manuel aveva annunciato una cena lì con la nuova fidanza. Ma Lucrezia si sarebbe presentata anche nei locali, nei parcheggi e ovunque avesse l’occasione di incontrare Bortuzzo. Tra il 9 luglio e il 5 agosto del 2023, era volata a Manchester, dove l’atleta era impegnato nei campionati mondiali di nuoto. Aveva prenotato una stanza nello stesso albergo e, disperata, gli aveva lasciato un biglietto sotto la porta: «Amore mio, ti aspetto nella mia stanza». A dicembre 2023 si era presentata ancora in un ristorante, a Roma, dove Bortuzzo cenava con gli amici. Manuel aveva deciso di lasciare il locale. Ossessionata, in occasione dei mondiali paralimpici dello scorso aprile lo aveva seguito in Portogallo. Sotto la porta ancora un messaggio: «Amore mio, sono qui per te, ti aspetto in camera, floor 10, numero stanza 1023. Ti amo! I love you so much! La tua Lulù». Ma poi si presentava nella camera di Bortuzzo, che non aveva dato seguito all’invito, e lo aggrediva, «colpendolo con due schiaffi in viso».