La Stampa, 3 dicembre 2024
Elisabetta Canalis e le relazioni tossiche
Le relazioni tossiche secondo Elisabetta Canalis “traumatizzata da Bobo Vieri”Èda qualche anno che il linguaggio medico, soprattutto psichiatrico, è entrato nelle case degli italiani. Hanno tutti la seduta settimanale dallo psicologo, che ha preso il posto della piega dal parrucchiere: la funzione sembra la stessa, solo che in più gli psicologi sono aperti di lunedì. Per almeno un paio d’anni chiunque è stato definito «narcisista», che è una patologia precisa, mentre adesso è diventato una specie di intercalare, tipo «lui non mi passava il sale perché era un narcisista». Molto usato anche «manipolatore», a leggere le confidenze sui social sembra che viviamo tutti in un reparto psichiatrico. E poi c’è «tossico». Amore tossico, amicizia tossica, lavoro tossico, città tossica, è tutto tossico.
Non ho mai sentito però nessuno ammettere di essere lui la persona tossica nel gruppo o nella relazione, a parte la Bbc. La Bbc ha pubblicato un articolo intitolato «Come evitare di essere un amico tossico» e per essere invece «il tipo di amico che vorreste avere voi stessi». Lo firma David Robson, autore che si occupa di scienza. Alcuni dei punti fondamentali sono: essere coerenti, dimostrare interesse verso l’amico, essere solidali, celebrare i successi dell’altra persona, chiedere scusa per primi. Io non lo so se ci vuole uno scienziato per spiegare l’amicizia, o per essere semplicemente persone decenti, credo che anche questo faccia parte della medicalizzazione della realtà. Un tratto comune nella generazione dei quarantenni, spesso e soprattutto quelli con figli, è la mancanza di amicizie: a un certo punto la gente scompare e non c’è nessuna Federica Sciarelli ad aiutarti. È l’amicizia di Schrödinger: sono gli amici che spariscono o sei tu che sparisci? Sono uscite ieri alcune anticipazioni sulla nuova puntata di questa sera di Belve su Rai 2. Ospite di Francesca Fagnani ci sarà Elisabetta Canalis, che parlerà della relazione con Bobo Vieri che lei definisce «tossica», dalle dinamiche «non paritarie che poi ti traumatizzano». Pare che siano quasi arrivati alla rissa, non si sa se prima o dopo il corso di krav maga. Parla anche dell’amicizia con Maddalena Corvaglia: «Io non facevo bene a lei, lei non faceva bene a me. Le voglio un bene dell’anima, ma la vita ci ha allontanato. Questo non vuole dire che non ci rincontreremo». Il «non fare bene» all’altro volendogli bene mi sembra un’ottima definizione di un rapporto non sano, da cui ci si dovrebbe sempre sottrarre. Poi nella vita le cose cambiano perché siamo noi a cambiare, anche senza l’aiuto dello psicologo.