Corriere della Sera, 3 dicembre 2024
Fedez, l’intoccabile
Lungi da me manifestare perplessità per la presenza di Fedez a Sanremo: il suo talento di imprenditore musicale è fuori discussione, come la sua perizia nei giochi di parole. Però se Carlo Conti avesse annunciato il ritorno di Chiara Ferragni sul palco dell’Ariston, mezza Italia avrebbe inarcato il sopracciglio. Invece per quello di Fedez si è indignato soltanto Gasparri. Per quale motivo da Fedez si accetta tutto, persino le frequentazioni con i peggiori arnesi della città? Certo, nessuno si aspetta che un rapper osservi le regole «borghesi». Ma, se l’immagine di Fedez ha retto agli scandali meglio di quella dell’ex moglie, non è perché lui ha rimediato «solo» una denuncia per rissa. Credo dipenda dal fatto che non si è mai scusato. Anzi: è diventato più attaccabrighe di prima.
I caratteri come il suo – pensate a Trump o a certi opinionisti alla moda – non moderano gli eccessi, né si piegano all’intimidazione morale rappresentata dai giudizi e pregiudizi altrui. Restituiscono le accuse colpo su colpo. Non vogliono essere perdonati, ma temuti. Dal loro punto di vista hanno ragione: gli uomini, ed è un comportamento tipico dei branchi, tendono a infierire sulle persone gentili, pensandole deboli, mentre rispettano chi ostenta con strafottenza la propria aggressività, temendone la reazione. Comportarsi da bulli aiuta nella vita, anche se ha un prezzo. Davanti ai bulli si tace, si sopporta o ci si inchina. Quasi mai, però li si ama. Arrivano alla pancia. Non al cuore.