Il Messaggero, 2 dicembre 2024
Un videogioco per resistere alla guerra
IL FENOMENOLa guerra, in Ucraina, non passa solo dal campo di battaglia reale, ma anche attraverso quello virtuale. Un videogioco ucraino è infatti entrato nel mirino delle autorità russe. S.t.a.l.k.e.r. 2: Heart of Chornobyl, titolo di genere sparatutto post-apocalittico uscito lo scorso 20 novembre, è stato sviluppato dallo studio di Kiev GSC Game World. Si tratta di un titolo molto atteso, e dalla produzione decisamente travagliata. Annunciato nel 2008 e cancellato nel 2012, S.t.a.l.k.e.r. 2 è poi tornato in sviluppo nel 2018 e – dopo vari rinvii – era stato programmato per il lancio nel 2022. Ma a rallentare ulteriormente il team è stata l’invasione russa dell’Ucraina, che li ha costretti a lavorare sotto i raid aerei, con successiva delocalizzazione della produzione verso Praga, in Repubblica Ceca. Non solo, alcuni membri della squadra hanno anche imbracciato le armi per andare a difendere il Paese. Uno di loro, il designer Volodymyr Yezhov, personalità di spicco dell’ambiente tecnologico e videoludico ucraino, all’inizio dell’invasione è partito per il fronte e purtroppo non è mai tornato: è stato ucciso in combattimento nella zona di Bachmut nel dicembre 2022. A rendere le condizioni di lavoro estreme per GSC Game World non sono state solo le bombe, ma una guerra cibernetica. Contro di loro ci sono stati infatti diversi attacchi informatici provenienti da gruppi russi, avvenuti in seguito alla scelta politica dello studio di cancellare il doppiaggio in lingua russa per S.t.a.l.k.e.r. 2. Degli hacker, a marzo 2023, avevano minacciato gli sviluppatori di pubblicare alcuni materiali del gioco nel tentativo di rovinarne la reputazione. Un cyber-attacco andato male, poiché poco tempo dopo lo studio ha affermato che i materiali trafugati erano in realtà vecchi e non rispecchiavano lo stato di sviluppo del gioco.LE FAKE NEWSS.t.a.l.k.e.r. 2 è stato anche bersaglio di una forte campagna di disinformazione di matrice russa. Sul gioco sono state diffuse notizie false riguardo all’utilizzo e alla raccolta dei dati personali dei giocatori. Accuse senza fondamento, come segnala il portale indipendente 404 media, che include il titolo di GSC tra le vittime di un attacco propagandistico su più ampia scala – soprannominato “operazione Matrioska” – che ha coinvolto anche diversi organi di informazione come Agence France-Presse. L’ultimo degli attacchi, infine, è arrivato la scorsa settimana direttamente dalla Duma, con il parlamentare Anton Gorelki che ha proposto di bandire il gioco su suolo russo, sostenendo che «potrebbe giustificare atti di terrorismo o diffondere sentimenti anti-Russia», riporta l’agenzia di stampa locale Ria Novosti.IL DISASTROPer gli appassionati che aspettavano da sedici anni questo titolo, ambientato in una Chernobyl alternativa dopo il disastro nucleare con un mix tra fantascienza e horror, lo scorso 20 novembre è stato certamente un momento di giubilo. E il risultato commerciale nella prima settimana è notevole: più di due milioni di copie vendute e circa 121 mila giocatori contemporanei su Pc, tramite la piattaforma Steam. Si tratta di un traguardo importante per l’industria videoludica ucraina, ma ancora più importante visto che il titolo è diventato un simbolo forte della resilienza del paese. La trama: nonostante indicazioni contrarie, molte persone sono tornate a vivere nelle vicinanze della zona contaminata di Chornobyl. Questa però non ha smesso di essere “terreno caldo”, anzi, nuove radiazioni ed esplosioni hanno portato ad anomalie inspiegabili, rendendo quell’area ancora più pericolosa per mutazioni ed eventi climatici imprevedibili: tra fasci di scosse elettriche e alterazioni genetiche negli animali. Ciò non ferma gli S.t.a.l.k.e.r. (un acronimo che indica chiunque violi i confini della Zona) dall’entrare nei perimetri più impervi per raccogliere reperti da rivendere, o per foraggiare ricerche scientifiche. Queste sono le premesse che introducono la saga di S.t.a.l.k.e.r. – ispirata all’omonimo film di Andrej Tarkovskij – un franchise che negli anni ha venduto milioni di copie, con il primo capitolo, Shadow of Chernobyl, uscito nel 2007 e la cui fama è stata tale da diventare persino un meme. La frase “Get out of here stalker” ("Vattene da qui, Stalker"), pronunciata da alcuni personaggi, è diventata un tormentone famoso su internet. La parola d’ordine? “Sopravvivenza”. Così questa serie ha affascinato i giocatori. E infatti mentre gironzolano per la mappa, questi hanno risorse limitate per sopravvivere, e dovranno fare attenzione a munizioni, medicine e cibo. Heart of Chornobyl è stato pubblicato sia su computer sia su console Xbox, attraverso la piattaforma su abbonamento Xbox Game Pass. Xbox ha anche prodotto il documentario ufficiale dello sviluppo, per la regia di Andrew Stephan. «S.t.a.l.k.e.r. 2 è molto importante per noi, è stato creato nelle condizioni più stressanti immaginabili», dice l’Ad di GSC Yevhen Hryhorovych. «Lo dedichiamo ai difensori dell’Ucraina».