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 2024  dicembre 02 Lunedì calendario

Occupazioni, i presidi si ribellano

ROMA Un sit-in senza cori né striscioni. Una manifestazione silenziosa per dire basta al rito delle occupazioni, che ogni anno, in autunno, si ripete nelle scuole romane e non solo. Interrompendo la didattica e provocando danni ingenti alle strutture. Ma stavolta a scendere in piazza saranno i contro-occupanti: preside, genitori, docenti e studenti del liceo classico Virgilio di Roma, che dal 29 novembre è in mano ad un gruppo di alunni del collettivo. L’iniziativa, promossa dal Collegio dei docenti della scuola e dalla preside, Isabella Palagi, ha trovato però il sostegno di molti altri dirigenti scolastici che negli anni e nei mesi precedenti hanno dovuto fare i conti con le occupazioni scolastiche.LA SOLIDARIETÀ«Siamo con loro», commenta Cristina Costarelli, dirigente dell’Istituto Galileo Galilei di Roma e a capo dell’Associazione nazionale presidi (Anp) del Lazio. Anche se non scenderanno fisicamente in piazza insieme alla comunità scolastica del Virgilio, per i presidi di Roma e del Lazio l’iniziativa della dirigente Palagi è da sostenere.«Qualsiasi azione che va nella direzione di contrastare le occupazioni, non può che avere il nostro appoggio – aggiunge Costarelli – quindi ben venga scendere in piazza in maniera pacifica. È una strada, una delle tante. Ma va sostenuta, perché gli occupanti sono sempre pochi e ledono i diritti di molti, quindi farsi vedere organizzando un incontro pubblico è una forma di protesta condivisibile. Un gesto veramente apprezzabile. Saremo anche noi, lì, con il pensiero. Occupare resta un reato che va a limitare un pubblico servizio».I DANNIDall’inizio dell’anno, sono già sette i licei romani interessati dalle proteste. A cominciare dal Gullace, dove la mobilitazione scattata a metà ottobre si è conclusa con un doppio incendio, probabilmente opera di studenti esterni. Il bilancio finale è stato di 2 milioni di euro di danni, con la sede succursale dichiarata inagibile e 1460 studenti costretti per un mese a seguire le lezioni in didattica a distanza.«Solo metà dei miei alunni è rientrata in presenza. Grazie alla rotazione delle classi riesco ad alternare la didattica a distanza, ma non ho ancora gli spazi sufficienti per far tornare tutti in classe», spiega Alessandra Silvestri, preside del liceo Gullace. Per questo la dirigente non può che dirsi «contraria a tutte le occupazioni e, quindi, favorevole a questa iniziativa della collega».Quando racconta le sensazioni che ha provato nel vedere la sua scuola devastata dalle fiamme, Alessandra Silvestri parla di una «ferita ancora sanguinante». E descrive uno spazio curato, dotato di arredi nuovi e ben tenuto. Con sedie e banchi andati quasi del tutto distrutti.«Sono davvero addolorata per quello che è successo – racconta – Siamo dalla parte di tutte le iniziative che hanno come obiettivo quello di ripristinare la legalità. Le scuole dovrebbero esplicitare in maniera più evidente la loro opposizione ad azioni illegali come le occupazioni».Solidarietà ad Isabella Palagi e a tutta la comunità del Virgilio anche da Paolo Pedullà, l’ex preside del Tasso che si era scontrato con alcuni genitori della scuola proprio perchè troppo indulgenti verso le occupazioni. «Sono accanto alla collega del Virgilio, in quei momenti si vivono brutte sensazioni».Anche Tiziana Sallusti, che dirige il liceo Mamiani, parla di una «bella iniziativa». Lei stessa, diversi anni fa, organizzò una manifestazione simile davanti al liceo, in viale delle Milizie. «È una protesta molto innovativa, perché prova ad affrontare la situazione in maniera diversa, nell’ottica di un confronto con tutta la comunità scolastica – commenta – così emerge anche la componente di tutti i contrari, che solitamente sono la parte più silente, rispetto agli occupanti. Emotivamente saremo in piazza con la preside del Virgilio. Come, penso, tutti i presidi di Roma».