la Repubblica, 2 dicembre 2024
Usa, una nazione fondata sulle armi
La seconda amministrazione del presidente repubblicano Donald Trump e del suo vice J.D. Vance rompe i precedenti storici, portando a Washington giornalisti, militari, ospiti di talk show, miliardari alla Elon Musk, privi dei consueti background istituzionali o di governo. Se nel 2016, intimorito dalla vittoria inaspettata, Trump si era rivolto a manager, generali, uomini di establishment, ora completa la rivoluzione con quadri trumpiani doc, avversari di status quo, burocrazia, regole, con Musk deciso a tagliare 2000 miliardi di dollari dal budget (non ce la farà…) pari alla chiusura di difesa, welfare, istruzione.In questo clima ritorna vivace negli Stati Uniti l’eredità dello storico della Columbia University Richard Hofstadter (19161970), che studiava le radici di rabbia, eversione, populismo con il saggio seminale del 1964 tradotto da Adelphi – titolo presago Lo stile paranoide nella politica americana – e ora con il pamphlet La repubblica dei fucili (Luiss University Press, prefazione di Emanuele Bevilacqua). Raccogliendo testi di Hofstadter dal 1952 al 1970, il volume guida il lettore alla “cultura delle armi” che nel 1968 il senatore del Maryland Joseph Tydings deprecava, osservando amaro «è tragico ma, nell’intera civiltà occidentale, solo gli Stati Uniti hanno leggi folli sulle armi».La miscela fatta di odio politico corrente e un arsenale di mezzo miliardo di fucili e pistole – spesso mitra militari Uzi, Ak 47, M 16 – su una popolazione di 334 milioni di persone, innesca milizie e gang in assetto da guerra che usano l’antico II emendamento della Costituzione, dimenticando che assegna solo a formazioni tipo Guardia Nazionale il monopolio della forza, non a singoli cittadini.Con il buon rapporto fra il movimento trumpiano e la National Rifle Association, ormai nessuna riforma arriverà. Del resto la candidata democratica sconfitta, Kamala Harris, si vanta di possedere una pistola e di essere pronta a usarla ove mai uno sconosciuto le entrasse in casa. Comprendere come il “diritto a sparare” preceda Trump è il pregio di queste pagine.Trump e Vance, con efficacia, mobilitano proprio i sentimenti evocati da Hofstadter, che secondo il critico dellaLos Angeles Times Book ReviewBennett Parten, già decenni fa aveva redatto una «diagnosi precoce del tipo di politica cospiratoria, esplosa poi sui gradini di Capitol Hill» il 6 gennaio 2021. Armi e paranoia politica arruolano gruppi di cittadini che non tollerano la società così com’è e intendono demolirla, identificando fantomatiche minacce incombenti: il Deep State dei burocrati e i docenti woke, i migranti poveri e i transgender. «Poiché Soros, i pedofili legati ai Clinton e il Gruppo Bilderberg congiurano contro di me, allora devo unirmi anche io a sette radicali come QAnon o Proud Boys, riempiendo un armadio di bocche da fuoco» è il pensiero di tanti elettori americani.Non si tratta, beninteso, solo di risentimenti personali. Al contrario, il vittimismo individuale si gonfia in un presunto attacco alla nazione, la sua cultura ancestrale, lo stile di vita rurale idealizzato da Vance nella sua autobiografia bestseller Elegia Americana : il fucile in soffitta sigillo di libertà. Poco ancora sappiamo del ventenne Thomas Crooks che, il 13 luglio scorso, mancò di un soffio Trump al comizio in Pennsylvania, venendo poi ucciso dal Secret Service, ma è certo che, pur da opposta matrice politica, fosse imbevuto di “cultura delle armi”, persuaso che una fucilata determini il corso della storia.Quando Richard Hofstadter scriveva, era fresco il trauma dell’assassinio, a Dallas il 22 novembre 1963, del presidente John Kennedy da parte di Lee Oswald, 24 anni. E intere biblioteche, film alla Oliver Stone e romanzi alla Stephen King, podcast sui complotti, non riescono a nasconderci la nuda verità: se il 12 marzo del 1963, ritagliando un coupon dalla rivista American Rifleman,Oswald non avesse ordinato per posta dai magazzini Klein’s Sporting Goods di Chicago un fucile italiano da 6,5 mm Mannlicher-Carcano, con puntatore, per 21 dollari e 45 centesimi, JFK avrebbe realizzato il suo carismatico mandato. Intanto, sul sito Gunbroker, un Carcano d’epoca, funzionante, costa 425 dollari in libera vendita