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 2024  dicembre 01 Domenica calendario

L’Ape che ha fatto l’Italia va in India


ROMA Si fa presto a dire Vespa, Lambretta, Fiat 500 o Ducati Desmo. C’è stato infatti un mezzo di trasporto dal design iconico che ha davvero attraversato la storia del Novecento italiano. Si tratta dell’Ape Piaggio, la classica tre ruote simbolo inizialmente di un’Italia operaia e contadina e poi, negli anni del giovanilismo più sfrenato, riposizionata per farla diventare oggetto di culto e del desiderio adolescenziale.TRASFERIMENTOLa notizia è che gli stabilimenti Piaggio di Pontedera (Pisa) dopo 76 anni non realizzeranno più questo modello; la produzione si sposterà in India, dove da anni ci sono impianti funzionanti, per il mercato locale e per quello africano, dove i vincoli in materia di emissioni inquinanti non sono così stringenti come in Europa. In realtà la notizia era risaputa da tempo: l’Ape è tecnicamente un Euro 4 a due tempi e immaginare un due tempi Euro 5 è una cosa piuttosto complicata dal punto di vista della meccanica. Ma il ricordo dell’Ape Piaggio e della sua storia, quello rimarrà impresso nelle memorie e nei ricordi di tutti noi. L’Ape Piaggio nasce nell’immediato dopoguerra da un’intuizione di Enrico Piaggio e dal progettato dall’ingegnere aeronautico Corradino D’Ascanio, cioè colui che aveva disegnato anche la Vespa. Questo motocarro a tre ruote – che nei primi prototipi era, di fatto, una vespa con il rimorchio – viene chiamato così per via dell’ape operaia e divenne prestissimo il simbolo dell’Italia della ricostruzione, utilizzato da ditte individuali per cantieri di ridotte dimensioni, consegne a domicilio e piccoli lavori. Ma l’aspetto interessante è rappresentato dalla sua evoluzione, grazie a una prodigiosa versatilità: dall’Ape classico da 125cc, a quello con il motore da 50cc (Apino) appartenente alla categoria ciclomotori, dall’Ape Car con motori potenziati fino a 220cc a quella di design opera di Giorgetto Giugiaro con volante e cruscotto di tipo automobilistico. Fino all’Ape Car Diesel con una motorizzazione da 422cc e con un record di portata nella versione Max fino a 9 quintali di merce. Il colpo di genio arriva nel 1994 quando viene realizzata l’Ape Cross, un Apino 50cc colorato ed equipaggiato con un roll-bar e dietro la cabina un comodo e capiente bagagliaio, pensato come veicolo alternativo al motorino, ma con l’antifurto elettronico e l’autoradio stereo con altoparlanti. Grande campagna pubblicitaria e spot in televisione con una giovanissima Cristina Capotondi protagonista. Praticamente un’antesignana delle minicar, allora non ancora popolarissime in Italia, ma con un fascino da micro pick-up californiano.SIMBOLOL’Ape Piaggio nel corso del tempo è diventato anche agli occhi dei turisti stranieri un simbolo glamour del made in Italy per vari usi e funzioni: da brillante taxi nelle isole come Capri, Ischia, Ponza e le Eolie, a mezzo di trasporto chic in località come Forte dei Marmi e Portofino. Vive poi una seconda giovinezza anche come fashion truck per pop-up store itineranti a Milano, Roma e nella riviera ligure per abiti di moda e accessori, ma anche per lo street food artigianale. Per venire incontro a queste nuove funzioni Piaggio ha realizzato la serie limitata “Ape Calessino” che reinterpreta il design degli anni 60 (inserti in legno, cromature, elegante livrea blu vintage). Lo scorso anno il regista Leone Balduzzi ha girato il film “Sting Like a Bee”, una storia di ragazzi di provincia dove l’Ape Piaggio diventa una sorta di feticcio e status, come furono le Lambrette per i mods.