Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2024  dicembre 01 Domenica calendario

Joyce Carol Oates e i segreti di un buon giallo

Il prossimo giugno Joyce Carol Oates compirà 87 anni, ma non ha alcuna intenzione di rallentare un ritmo di lavoro impressionante: ha pubblicato 63 romanzi, ai quali vanno aggiunti decine di racconti, novelle, saggi, poesie e drammi teatrali. Senza contare gli otto libri scritti come Rosamond Smith e i tre firmati Lauren Kelly. Parallelamente a questa sconfinata produzione, svolge con dedizione il lavoro di docente universitario, e partecipa con passione al dibattito intellettuale, prendendo spesso posizioni controcorrente. Quando il Pen, l’associazione internazionale degli scrittori, decise di omaggiare Charlie Hebdocome simbolo della libertà di espressione, lei fu la capofila di coloro che esprimevano la massima solidarietà per le vittime della strage e il minimo apprezzamento per lo stile della rivista: paragonò Charlie Hebdo a Hitler per la violenza razzista delle vignette, facendosi un’infinità di nemici. Questa grande signora della letteratura, dal tono pacato e la fermezza irremovibile, riceverà Il 5 dicembre a Milano il Raymond Chandler nell’ambito del Noir in Festival.

«Sono estremamente onorata – dice – in particolare per il fatto di ricevere un premio che ha iniziato la propria storia con Graham Greene, maestro del genere letterario con una forte attenzione all’elemento morale». La riflessione sul bene e sul male è inevitabile leggendo Macellaio, appena pubblicato in Italia dalla Nave di Teseo, potente romanzo gotico incentrato su un medico ottocentesco definito «il padre della ginecologia», il quale, licenziato da un ospedale della Pennsylvania dopo un disastroso intervento chirurgico su un bambino, si trasferisce presso il New Jersey State Asylum for Female Lunatics, dove sperimenta mostruose tecniche chirurgiche. La vicenda assume i contorni dell’incubo mentre il protagonista è sempre più ossessionato dall’assistente Brigit, una giovane donna irlandese albina e sordomuta, che diventa vittima dei suoi metodi morbosi e deliranti. «Sentivo la necessità di esplorare la misoginia e il sessismo nella cultura americana contemporanea. Ho studiato a lungo la pratica e i principi etici della medicina del XIX secolo. Sono interessata da sempre ai casi in cui la scienza ignora l’elemento etico e ne ho scritto sia in poesia in American Melancholy che nel romanzo L’uomo senza ombraMacellaio rappresenta un’estensione di quel tema». Il protagonista Silan Weir definisce il corpo femminile «ripugnante per come è disegnato, come funziona e anche per quanto riguarda l’estetica».

Weir è convinto che nelle donne la malattia mentale sia la conseguenza di un’infezione dell’apparato genitale.

«Era quello che credevano i “riformatori”: per loro la malattia mentale era organica e la mente non era un luogo infestato dai demoni. Tuttavia questi riformatori, che ricercavano la cura delle malattie mentali nelle infezioni, portarono alle estreme conseguenze questo principio con risultati catastrofici. È quello che fa Weir».

La vicenda è raccontata dal figlio Jonathan, un abolizionista e difensore del principio di libertà, il quale rimane impotente rispetto alla mostruosità degli atti del padre su Brigit.

«Non lo definirei impotente, bisogna considerare il momento storico: c’era ben poco che potesse fare, e solo in seguito Jonathan conquista l’indipendenza definendo sé stesso».

Ha realizzato un vero e proprio romanzo gotico: ritiene che il genere rappresenti un limite rispetto alle potenzialità della letteratura?

«Ritengo che questo tipo di classificazioni interessano soltanto coloro che vendono i libri».

Vale anche per il noir?

«Rispondo riflettendo ancora sulla grandezza di Greene: oltre all’imprescindibile elemento morale, combinava le energie propulsive della suspense con il potere eterno del mito e l’eccitazione della narrazione, che è la nostra eredità più antica. Il thriller è quindi il veicolo, il noir il paesaggio: uno sguardo sulla vita che è lo specchio più accurato che possiamo utilizzare».

C’è un romanzo gotico che predilige e che l’ha ispirata?

«La lista sarebbe lunghissima: mi limito a citare Giro di vite di Henry James che è la più grande storia di fantasmi mai scritta».

Tra pochi giorni riceverà il Raymond Chandler Award: è d’accordo con James Ellroy, che ama Hammett e detesta Chandler, ritenendo che il mondo che racconta quest’ultimo sia artificiale?

«Sia Hammett che Chandler appartengono ai loro tempi. Preferisco Chandler per la prosa incomparabile e lo sguardo sardonico. Non ho mai terminato un romanzo di Hammett».

Lei è molto eclettica: esiste un fil rouge che collega i suoi libri?

«Credo spetti a qualcun altro rilevarlo. Penso di essere una scrittrice interessata a sperimentare le forme letterarie».

Ha scritto anche “Sulla boxe”, un classico del pugilato. Cosa l’affascina di quella disciplina?

«La boxe un tempo era uno sport predominante nella nostra cultura, ma ora non risulta più così rappresentativo. Ma la personalità dei pugili, degli allenatori e di tutto l’ambiente offre una straordinaria galleria di ritratti».

È inevitabile chiederle della rielezione di Donald Trump.

«Trump ha vinto con un margine esiguo di voti popolari, e in molti hanno votato contro temi democratici quali l’aborto, l’immigrazione – gestita malissimo dalla amministrazione Biden – e con una crescente impazienza contro la cultura woke, le proteste pro-Palestina e il dibattito sui transgender. Trump non ha avuto molti voti in più di quelli del 2020, ma gli elettori democratici molti milioni in meno, sono rimasti a casa. Inoltre Trump ha avuto l’appoggio di numerosi miliardari, a cominciare da Musk e c’è da aspettarsi che li aiuterà attraverso decreti esecutivi».