il Fatto Quotidiano, 29 novembre 2024
Rai, le auto di lusso a 300 dirigenti. E Anac la bacchetta
La macchina che profuma di nuovo. Sedili in pelle, volante sportivo, cambio automatico, computer di bordo e tutti gli optional da godersi da soli, in compagnia o con la propria famiglia. È uno dei piaceri della vita – per tanti un sogno – anche di chi non ama i motori. E fa nulla se il costo della benzina continua ad aumentare, visto che nella carta aziendale c’è un bonus da 2 mila litri l’anno.
Si sa, l’automobile da che mondo è mondo è uno status. Ormai neanche più un vezzo solo maschile. Più è grande, bella e accessoriata, più la persona vale. Impossibile allora che un dirigente della tv di Stato non possa guidare una macchina all’altezza del prestigio dell’azienda. Così da qualche anno la Rai fornisce come benefit integrativo a circa 300 dirigenti, sia di prima fascia (top) sia di fascia inferiore, un’automobile aziendale a propria scelta tra quelle messe a disposizione dal fornitore. Una vettura “per uso promiscuo”, che dunque il manager può utilizzare non solo per il lavoro.
Funziona così: la Rai riconosce un contributo di 1.050 euro. A volte copre tutte le spese di noleggio, a volte no. Quel che resta (oltre agli oneri fiscali) lo mette il dirigente. Un esempio: se una Mercedes Classe C costa 1.625 euro al mese, il dipendente ne sborsa 575 euro. E la Rai spende una fortuna: circa 4 milioni di euro l’anno per le auto, più 1 milione di euro circa per il carburante.
L’azienda però nell’ultimo triennio ha voluto pubblicizzare il meno possibile l’iniziativa. Beccandosi il monito dell’Anac. Il 17 luglio scorso l’Anticorruzione ha chiuso il fascicolo aperto nei confronti della Rai per “inadeguata trasparenza e pubblicità degli atti di gara”, per “illegittimo frazionamento dell’appalto” e per “violazione dei principi di concorrenza ed economicità nell’affidamento del servizio di noleggio auto per dirigenti”. Il riferimento è alla procedura con cui erano state selezionate le società di noleggio a lungo termine per la fornitura delle auto tra il 2021 e il 2023. In sostanza, l’azienda di Stato aveva avviato una raccolta informale di preventivi consultando i maggiori operatori del settore. Alle società con le offerte giudicate migliori sono stati assegnati 6,6 milioni di euro. Cifra che avrebbe richiesto, come spiegato dall’Anac una “apertura totale al mercato e a tutti gli operatori economici operanti nel settore”.
E invece, a quanto risulta dai documenti allegati al fascicolo, alla procedura non è stato assegnato nemmeno il “Cig”, codice che si utilizza nelle gare pubbliche e che consente di identificare in maniera univoca gare, lotti e contratti, tanto che la Rai ha dovuto promettere all’Authority di adeguarsi mediante “l’acquisizione dei Cig in modalità ‘ora per allora’”. Una “sanatoria” che ha obbligato viale Mazzini a fornire all’Anac “aggiornamenti periodici sull’esito dell’indagine di mercato e dell’eventuale selezione pubblica avviata” ad aprile scorso. In generale, infatti, l’Anac ha “raccomandato” alla Rai di “attenersi alle osservazioni dell’Autorità” e “invitato” la stessa a “provvedere in conformità a quanto dichiarato”, ovvero “l’impegno manifestato dalla stazione appaltante a regolarizzare la situazione pregressa” per il futuro.
La car list e la sua composizione sono però la parte più sorprendente della vicenda. L’azienda nell’ultimo triennio ha assicurato ai propri dirigenti auto di lusso, di segmento “premium”, in gran parte Suv. Ci sono Audi, Bmw, Land Rover, Tesla, Lexus, Mercedes, Mini. Tedesche, inglesi e americane: l’unico marchio Stellantis è Jeep. In base a quanto elencato nelle tabelle in possesso del Fatto, tra i pezzi pregiati ci sono l’Audi Q7 Business 55 Tfsi, bestione ibrido lungo 5 metri, che costa al mese 1.474 euro, di cui al dirigente “solo” 424 euro. Oppure la Bmw X5 Drive45e Business, suv fuoristrada quotato sul mercato 84 mila euro, assegnata alla Rai a 1.249 euro al mese, di cui 243 euro pagate dal manager. Il pezzo più pregiato è la Tesla Model X Long Range, per la quale il dirigente di turno deve investire 932 euro al mese, anche se in totale sarebbe costata quasi 2.000 euro. Poi ci sono anche opzioni più “abbordabili”. Come la Mini Cooper Countryman che con Sifà costa al dirigente solo 91 euro al mese. Ciascun noleggio, che dura 36 mesi, è comprensivo della manutenzione ordinaria e straordinaria, dell’assicurazione kasko e, come detto, di 2 mila litri di carburante l’anno, per automobili in media di cilindrata 3000 è pari a circa 15 mila chilometri. Insomma l’utilizzo medio annuale.
L’elevazione del contributo massimo a 1.050 euro per la quota del canone di noleggio è arrivato con l’accordo integrativo tra la Rai e l’AdRai (Associazione dei dirigenti Rai), per il triennio 2017-2019. Si tratta di accordi integrativi, che dunque dovrebbero andare a implementare il salario dei dirigenti. Benefit, dunque che fanno parte della ral (retribuzione annua lorda), ovvero il compenso annuale dei manager, i quali non hanno diritto a scatti di anzianità e il cui compenso non potrà mai superare il tetto delle società pubbliche, 240 mila euro l’anno.
Nella documentazione in possesso del Fatto ci sono anche diversi contratti stipulati dai dirigenti tra il 2018 e il 2022, da cui si evince che i manager hanno approfittato – giustamente – delle convenzioni aziendali per assicurarsi gli optional più sfiziosi (quando non di serie). Qualche esempio? Nel 2019, Gennaro Sangiuliano – in quel momento era direttore del Tg2 – scelse una Bmw X3 xDrive3Oi xLine, che tra i tanti optional prevedeva anche un “volante sportivo in pelle a 3 razze con comandi multifunzione”. Per il futuro ministro anche “vetri posteriori laterali e lunotto oscurati”. L’attuale direttore generale Roberto Sergio, quando era appena stato nominato nel Cda di Rai Com, ad agosto 2020, scelse invece una Bmw X4 xDrive30d, 249 cavalli, con “cambio automatico sportivo Steptronic a 8 rapporti e paddles al volante”. La responsabile prevenzione corruzione e trasparenza, Stefania Pennarola invece nel 2019 si era assicurata un’Audi Q5 45 Tfsi, quattro S tronic Business Sport, anche questa completamente accessoriata, dal computer di bordo ai sedili anteriori sportivi. I costi? compresi nel contributo massimo. A disposizione anche un’autorimessa che dista solo 300 metri dalla sede di viale Mazzini. Un’ottima notizia visto che nel quartiere Delle Vittorie è impossibile trovare parcheggio.