Il Messaggero, 29 novembre 2024
Il "partitone della Rai" sfila da Vespa
Ogni presentazione del libro annuale di Bruno Vespa, nel periodo pre-natalizio, è utile per monitorare lo stato di salute della maggioranza di governo in vigore di volta in volta. Quella attuale ha la febbre alta, la febbre bassa o qualche tosse di stagione? Propende fortemente per l’ipotesi numero tre Matteo Salvini, che insieme a Carlo Calenda al tempio di Adriano presenta il nuovo volume di Vespa, «Hitler e Mussolini» (Eri-Mondadori). «Berlusconi diceva che ogni taglio di tasse – osserva il leader leghista – è una buona notizia, questo era un piccolo taglio ma non mette in discussione il governo né i miei nervi». Anche Calenda non considera di grande importanza il tema. Anzi: «Con tutta la crisi che si sta mangiando la produzione e il lavoro in Italia, sai ai cittadini quanto interessa del canone? Zero». In platea pochi politici (i leghisti Durigon e Simonetta Matone che se la ride: «Ah, ci stiamo scannando con i forzisti? Ma se stiamo sempre a pranzo e a cene insieme e ci scambiamo bacetti e caramelle!»), qualche ex come Franco Carraro oltre agli inossidabili fan di Vespa e a signore altolocate come la moglie di Bruno (Augusta), la consorte di Gianni Letta (Maddalena) e la molto presenzialista Gloria Turn und Texis, nobildonna tra le più ricche di Germania che vive tra Roma, Parigi e Berlino. Soprattutto, è ben rappresentato tra dirigenti, giornalisti, autori e addetti ai lavori e ai livori, il mondo Rai che non solo del canone ma specialmente delle nomine nel servizio pubblico, a cominciare da chi sarà il presidente a Viale Mazzini, è assai interessato. Ci sono per esempio, oltre all’attore e conduttore Beppe Convertini e a Gigi Marzullo, Claudia Mazzola presidente di RaiCom e Roberto Genovesi direttore di Rai Libri, il direttore Paolo Corsini e il suo vice Giovanni Alibrandi (alla guida del genere Approfondimenti informativi) e via così tra Anna La Rosa, Francesco Pionati e altri. Tutti a chiedersi e a chiedere: Simona Agnes ce la fa o non ce la fa a diventare presidente della Rai? Boh. Se non si scioglie questo nodo, l’azienda rischia lo stallo e, soprattutto, i partiti non possono subito piazzare le proprie pedine nei posti che contano. Il 19 dicembre c’è un Cda a Viale Mazzini ma difficilmente da qui ad allora il rompicapo Agnes sarà risolto. La stessa ansia serpeggia nell’altro appuntamento di giornata, il convegno «Editoria e media nell’era digitale», organizzato in Senato da Maurizio Gasparri e con l’ad della Rai, Giampaolo Rossi e Fedele Confalonieri, Urbano Cairo, Alberto Barachini, Andrea Riffeser. Si è parlato di canone sia qui sia lì. Ma intanto Agnes? Si affacciano ipotesi sostitutive: Roberto Natale, attuale consigliere in quota Avs (ma la destra vota uno di sinistra?), l’imprenditrice Luisa Todini (e chi le cede il posto in Cda visto che non vi fa parte?), Antonio Marano non più in modalità interim ma come presidente a pieno titolo visto che in Italia non c’è nulla di più definitivo del provvisorio (ma i due voti extra maggioranza per Agnes perché mai dovrebbero materializzarsi per il consigliere anziano leghista?). Dunque, magari non sarà Simona ma per ora resta Simona.