il Fatto Quotidiano, 28 novembre 2024
Le pulci a Can Yaman
Mentre gli strascichi del Pandorogate appaiono inarrestabili e lo scandalo sull’associazione benefica di Naomi Campbell (spendeva i fondi per suoi beni di lusso) ha fatto il giro del mondo, l’attore turco di fama internazionale Can Yaman sembra invece portare avanti in modo virtuoso la sua Onlus Can Yaman for children. O meglio, sembrava, perché da aprile nessuno ha più notizie di questa associazione nata per “sostenere e supportare in ambito sociosanitario bambini e adolescenti in difficoltà”. Anzi, la notizia è che questa Onlus di fatto ha già cessato le attività a causa di liti tra i “soci fondatori”, ma ci arriverò alla fine.
Questo impegno di Yaman nel sociale era iniziato nel 2021 con una copertura della stampa massiccia, soprattutto perché l’attore turco andava nelle scuole e negli ospedali sempre con fotografi e videomaker a immortalare gli eventi. Inoltre, conferiva credibilità a tutta l’operazione la partnership del Policlinico Umberto I, al punto che per la Can Yaman for children, a due anni scarsi dalla nascita, era arrivato il riconoscimento “Premio Mede@” che l’attore aveva ricevuto per il suo impegno nel sociale nel novembre del 2023 addirittura in Senato. La madrina del premio era Anna Fendi.
Osservando però con attenzione le attività di questa associazione ho iniziato ad avere alcuni dubbi. In particolare sul tour benefico Break the Wall Tour, un vero e proprio tour sul territorio nazionale inaugurato da Yaman nel 2023 che coinvolge scuole, ospedali, discoteche. Ma cosa c’entrano gli ospedali e le scuole con le discoteche? Non si capisce, fatto sta che l’obiettivo, come spiega la star turca sui social, è quello di “Abbattere il muro” del silenzio e della solitudine dietro il quale si sono nascosti i ragazzi per fuggire al loro disagio.
Quindi, per esempio, il 17 aprile 2023 Yaman va in una scuola di Ragusa insieme a un professore del Policlinico specializzato in neuropsichiatria a parlare di percorso evolutivo adolescenziale. Nel post di Instagram della pagina ufficiale dell’associazione si documenta l’evento nella scuola taggando Mercedes e Dolce e Gabbana, indicati come “partner tecnici”, come fosse uno shooting di lavoro.
Non si capisce poi dall’alto di quale conoscenza Can Yaman vada nelle scuole a parlare di disagio giovanile, ma diciamo che è affiancato da esperti e passiamo oltre. Noto che la giornata siciliana del tour benefico di Yaman si conclude in una discoteca: “Bello e buono, il tour di Can Yaman fa tappa anche a Ragusa”, raccontano i giornali locali.
Insomma, il tour benefico dell’attore per sensibilizzare con la sua associazione consiste in tappe nelle scuole e poi nelle discoteche per “raccogliere fondi”. Non capisco però come avvenga la raccolta fondi. Anche sul sito del Policlinico Umberto I di Roma si racconta la stessa cosa: “Break the Wall Tour, il progetto partito il 9 marzo 2023 dal Policlinico Umberto. L’attore e ‘Can Yaman for Children’ hanno scelto per la nuova tappa due appuntamenti: quello nella mattinata con i ragazzi del Liceo Scientifico Tullio Levi Civita e nella giornata al 24 Mila Baci di Latina.
Il 24 Mila Baci è una discoteca.
Ma anche nelle Marche Yaman va a fare un incontro nelle scuole, poi la sera va in discoteca a Macerata sempre per il tour benefico. E così in Puglia, in Emilia e altrove. Nel 2024 le date sono addirittura in Brasile, Portogallo, Spagna. La mattina Can Yaman visita un ospedale e la sera va in una discoteca.
Mi viene il dubbio che questo Break the Wall Tour non abbia solo una finalità sociale e benefica, sebbene le locandine delle sue serate in discoteca riportino il nome e la pagina Instagram della Onlus.
Telefono dunque al responsabile della discoteca 24 Mila Baci di Latina, il signor Rino, e gli chiedo in che modo la presenza di Yaman il 18 marzo 2023 fosse legata alla beneficenza. “Noi, come discoteca abbiamo fatto una donazione tramite bonifico di 5.000 euro alla associazione di Yaman”. Rispondo che mi sembra strano che un personaggio come Yaman, pure se il cachet è destinato alla beneficenza, sia pagato così poco per la sua presenza, quello è un cachet da personaggio di scarsa notorietà. “Infatti abbiamo dato di più, abbiamo pagato sempre con un bonifico il cachet di Yaman. Loro ci hanno chiesto di donare tra i 5 e i 10 mila all’associazione, a scelta, e noi abbiamo dato 5.000, e poi di pagare con un altro bonifico il manager”, mi risponde.
Il mio sospetto dunque era fondato. A quel punto chiedo quanto abbiano pagato Yaman, visto che il suo cachet potrebbe aggirarsi sui 20-30 mila euro, ma il gestore della discoteca si rifiuta di dirmelo: “Non mi ricordo, poi perché lo dovrei dire a lei?”.
Dunque, il Break the Wall Tour è un tour che tra le altre cose evidentemente consente a Yaman di spacciare le sue serate in discoteca per una missione benefica, ma di fatto lui prende anche un cachet, che probabilmente è anche molto più alto della donazione all’associazione.
Cerco quindi lo statuto e i bilanci di Can Yaman for children sul sito del Runts (Registro Unico Nazionale del Terzo Settore). Il presidente è Francesco Cirulli, il vicepresidente è Roberto Macellari. Si tratta delle due persone che lo accompagnano sempre nel tour e nelle discoteche.
Figurano al fianco di Yaman nelle foto ufficiali, in quelle in vacanza, lui li tagga e ringrazia spesso, i tre sono amici e “fratelli” oltre che collaboratori. In effetti scopro che Cirulli e Macellari hanno aperto insieme a Yaman un’altra società (in liquidazione), la Conduttura, per la vendita di profumi.
I bilanci 2021 e 2022 della Onlus invece, li trovo sul sito del Runts e sono piuttosto scarni, suddivisi per voci generiche. Il giro di denaro sembra esiguo. Dal sito della associazione (in cui sono ancora presenti gli Iban per donare) si evince che in quasi 4 anni di attività la Onlus, per i progetti dichiarati, ha donato una culla termica, tre dispositivi a un ospedale di Assisi e ha contribuito alla ristrutturazione di un’ala del Policlinico Umberto I. Da aprile tutto sembra fermo.
Telefono al presidente della Onlus Francesco Cirulli (un ex poliziotto) e poi al vicepresidente Roberto Macellari (che lavorava o lavora alla dogana di Fiumicino, per la Digos). Quest’ultimo, appena inizio a parlare delle tappe Break the Wall in discoteca premette subito: “Io sono un amico di Can, vado con lui in palestra. Non mi occupo del discorso economico e l’organizzazione con le discoteche è di Francesco”. Roberto Macellari pensa che non sappia che è il vicepresidente della Onlus Can Yaman for children e socio di “Conduttura” al 25%.
(1. continua)