Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2024  novembre 27 Mercoledì calendario

L’internazionale degli snob

Truman Capote e Cecil Beaton si sono dati appuntamento a Paraggi, una caletta vicino a Portofino. Sono gli anni Cinquanta e quella Liguria è molto alla moda. Arrivano ricchi sfaccendati da tutto il mondo, fanno colazione ai tavolini dei ristoranti sulla banchina e con le barche a remi vanno a fare il bagno a Paraggi, l’unica vera spiaggia della zona.

Cecil Beaton, fotografo, è considerato l’arbitro di eleganza della café society, Truman Capote è lo scrittore che tutti vogliono a cena. Perfido, al corrente di ogni pettegolezzo disponibile sul mercato, gran bevitore e scrittore di eccezionale maestria. Beaton indossa espadrillas, una camicia e un cappello di paglia, tutto di un rosa sbiadito col quale non si sognerebbe mai di farsi vedere a Londra. Capote, con un paio di pantaloncini bianchi e i capelli in disordine, sembra un beatnik ma non lo è. Al contrario ama il lusso, l’artificio e, appunto, la vita mondana. All’epoca tutti pensavano che quei due avessero una relazione, ma Truman viveva con Jack Dunphy e Cecil Beaton, che collaborava con Vogue, trascorreva il suo tempo con ragazzi eccentrici e favolosi, i cosiddetti Bright Young Things che lui stesso aveva contribuito a inventare con le sue fotografie.

Quel giorno – lo racconta Francis Dorléans in un libro intitolato Snob Society. Ritratti di eleganza pubblicato da Neri Pozza – i due amici parlano del matrimonio impossibile tra Leland Hayward, produttore, agente e proprietario della Southwest Airways, anticipatore delle attuali fobie alimentari (era solito mangiare solo cibo di colore bianco, patate, uova, petto di pollo, gelato di vaniglia…) e Pamela Churchill, ex moglie del primogenito di Winston Churchill, dal quale aveva avuto un figlio. Impossibile, grida Truman Capote all’annuncio dell’amico, nessuno sposa Pamela Churchill! Agnelli non l’ha sposata – un Gianni Agnelli ventisettenne ebbe infatti con lei una lunga liason ma poi l’abbandonò, per la semplice ragione che gli uomini non sposavano mai le donne di cui erano stati pubblicamente amanti. Un giorno, Nancy Keith of Castleacre detta Slim, modella e protagonista del jet set, già moglie di Howard Hawks e futura protagonista dell’ultimo famigerato romanzo di Capote, Preghiere esaudite (per colpa del quale lo scrittore fu espulso per sempre dalla high society e dall’affetto delle sue amiche, dette «i cigni», da lui ritratte con eccezionale cattiveria) prende un volo per la Spagna. Suo marito – ancora per poco – Leland Hayward, con una scusa rimane a New York. Il giorno dopo in città arriva Pam Churchill, con la quale Leland aveva una relazione adultera da mesi, e si sistema con lui all’hotel Carlyle, ritoccando l’arredamento e togliendo le stampe per sostituirle con i quadri impressionisti della sua collezione. «Brutto segno, osserva Cecil, non ti porti gli impressionisti per stare via solo un weekend».

In una battuta c’è un mondo intero, il mondo raccontato in queste quasi seicento pagine zeppe di aneddoti indimenticabili. È la rutilante società tra le due guerre e poi degli anni Cinquanta e Sessanta, «un carnevale di snob», che l’autore, per lungo tempo cronista di Vogue, muove come un personaggio, rubando dialoghi già scritti e montandoli dentro sequenze già pronte. «Non amo dormire quando il tuo viso / Di notte è sul mio collo / Perché penso alla morte, così lesta ad arrivare / per farci addormentare». Jean Cocteau, poeta saggista, drammaturgo e perfetto interprete del proprio tempo, è inconsolabile alla morte dell’amatissimo Raymond Radiguet, l’autore de Il diavolo in corpo, ucciso a vent’anni, nel 1923, dalla febbre tifoidea. La loro relazione era iniziata quando Radiguet aveva quindici anni ed era stata favorita da una smisurata abbondanza di oppio e cocaina, in una Parigi scintillante, tra feste e orge. E se a qualcuno questa storia dovesse far venire in mente un’altra storia di questi giorni, quella degli White Party di Sean Comb detto Puff Daddy attualmente in galera, ricordiamoci che niente come il nostro modo di concepire le relazioni sessuali cambia col cambiare della morale sociale. Cary Grant era bisessuale? Davvero Wallis Simpson era una mistress e il principe di Galles un ragazzino che amava essere strapazzato? E quanti uomini ha avuto Coco Chanel? Di più o di meno di Barbara Hutton? E quanti di questi, in entrambi i casi, erano omosessuali? Nella piccola ma preziosa raccolta di fotografie contenuta in questo libro ce n’è una di Luchino Visconti immortalato dal fotografo Horst. Scrive Francis Dorléans che l’espressione «bel tenebroso» tanto si attaglia al regista italiano che potrebbe essere stata coniata per lui. Un giorno quel ragazzo tormentato e insicuro si alzò per accomiatarsi dalla viscontessa di Noailles dicendo che doveva prendere un treno e si sentì rispondere invece da Horst: «Secondo me lei non partirà per Parigi questo pomeriggio. E domani all’una sarà con me a pranzo al bar del Crillon».

Non vi dirò se Visconti andò a quell’appuntamento, né cosa rispose la madre di Elizabeth Taylor quando uno scagnozzo di Howard Hughes andò a chiederle la mano della figlia, offrendo un milione di dollari. E un’altra battuta indimenticabile. Vera? Falsa? Diciamo così: abilmente montata e completamente plausibile, come tutto il resto, in questo mondo di frac e abiti da sera, perle e berline con autista, dove niente è mai abbastanza eccentrico da non poter, prima o poi, essere «snobbato».