Corriere della Sera, 27 novembre 2024
Scuole senza riscaldamento a Roma
Decine di scuole di Roma sono ancora al freddo. Gli interventi finora hanno risolto il 30 per cento delle criticità, ma dei 60 impianti non funzionanti(la cui manutenzione è stata affidata alla società Engie, capofila della Rti, e all’Ifm, consorziata esecutrice, che per il primo anno hanno in gestione circa 1.400 scuole del Campidoglio), ieri pomeriggio 40 erano ancora fuori uso. Per sistemarli si è proseguito anche in serata e nella mattinata di oggi il lavoro di revisione e messa in opera continuerà.
Finora le cause dei malfunzionamenti, che hanno costretto docenti e studenti e fare lezione con sciarpe, cappelli e giacconi, hanno riguardato caldaie in blocco, bruciatori, valvole miscelatrici e pompe, pezzi da sostituire e termosifoni da spurgare, reset telematici e sostituzioni di centraline da effettuare, ma anche fan coils (terminali, ndr) vandalizzati e interi sistemi senza corrente per infiltrazioni d’acqua. Tra le situazioni che restano ancora da risolvere, per ripristinare il giusto clima all’interno delle aule mentre fuori iniziano a farsi sentire le temperature non proprio miti di fine novembre, ci sono quelle della scuola dell’infanzia ed elementare Villa Paganini, vicino alla Nomentana, della succursale di via della Colonia Agricola dell’istituto agrario Sereni, zona Prenestina, del liceo Seneca di via Stampini, vicino all’Aurelia, del Torricelli di via Forte Braschi o dell’Archimede Pacinotti, del liceo Pertini di Ladispoli o del Vailati di Genzano. Delle tre problematiche emerse nel XV Municipio, «resta invece da risolvere quella del plesso di via Brembio dell’istituto comprensivo Fontana, dove la situazione è complessa», spiega il presidente Daniele Torquati. Mentre, aggiunge, «il Via Vallombrosa e l’Arcobaleno possono contare su caldaie di nuovo accese». Al Via Poseidone, in zona Tor Vergata, era stata persino dismessa la fornitura di gas in uno dei plessi.
In questi giorni alcuni studenti hanno organizzato dei sit-in di protesta contro i termosifoni spenti e le aule gelide, chi fuori dalla propria scuola, chi davanti alla sede della Provincia: si tratta degli alunni del liceo classico e delle scienze umane Benedetto da Norcia, nel quadrante est della Capitale, che si sono rifiutati di entrare; di quelli del Leonardo da Vinci, in centro storico; di quelli del Seneca a Boccea. «Nel 2024 – lamentano i ragazzi della sigla studentesca Virtus – non in tutte le scuole della città sono garantite le minime norme di sicurezza, igiene e vivibilità degli spazi. Sta anche agli studenti essere sentinelle vigili delle istituzioni e richiamare, con forza e decisione, ognuno alle proprie responsabilità».
Per quel che riguarda le scuole superiori di Roma e provincia, il delegato del sindaco all’edilizia scolastica della Città metropolitana, Daniele Parrucci, spiega: «Oggi (ieri, ndr)sono stati rilevati e risolti problemi di diversa natura in sette istituti, quasi sempre riconducibili al blocco del bruciatore o alla presenza di aria nei circuiti. Nell’ultima settimana ci sono stati disservizi parziali in 40 istituti, tutti risolti entro le 24 ore». Alcuni esempi a Roma: l’Itis Fermi al Trionfale, il liceo Aristofane in via Monte Resegone, lo scientifico Avogadro in via Cirenaica, l’artistico Caravillani a viale di Villa Pamphili, l’istituto Calamandrei di via Emery, la succursale del Righi di via Boncompagni o il Newton di viale Manzoni.
Gli impianti termici delle scuole superiori, in totale più di 400 apparati, sono «gestiti attraverso un sistema di telecontrollo avanzato – conclude Parrucci – che permette di intervenire in caso di disservizi temporanei , nonostante le prove e i test preliminari».