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 2024  novembre 25 Lunedì calendario

Rincari sulle piste da sci

«Lo sci? Uno sport da ricchi». E ancora: «Ormai per chi ha famiglia conviene farsi una vacanza alle Maldive piuttosto che una settimana bianca». Sono i commenti più comuni che si leggono sui social ogni volta che si parla di sci. D’altronde, come dar loro torto?Negli ultimi anni i prezzi sono aumentati puntuali del 10% «con punte anche del 25-30% in alcune località più esclusive», secondo l’osservatorio di JFC-Skipass Panorama Turismo, che per l’inverno alle porte ha già stimato un rincaro medio dei prezzi vicino al 6% nonostante il tasso d’inflazione sia di poco superiore all’1%. Skipass, lezioni col maestro, attrezzatura, vitto, alloggio. E poi il viaggio oppure il bombardino in rifugio. Ogni inverno un salasso per le famiglie italiane che vorrebbero sciare, ormai superate come presenze in quota dai turisti stranieri. Quelli per cui 83 euro di skipass – tanto costa il giornaliero in alta stagione nel carosello dolomitico Superski – non sono un problema. Così come non lo sono i 79 euro che si devono sborsare per sciare il prossimo Natale a Campiglio, oppure i 77 euro sulle piste di Cortina o in Val Gardena, dove ormai sette sciatori su dieci arrivano da oltre confine.E forse è proprio quello a cui ambiscono gli spessi impiantisti. Marco Pappalardo, direttore marketing del più vasto comprensorio sciistico italiano, il Dolomiti Superski, ha confidato a che «per via degli alti costi che comporta, lo sci si sta orientando sempre più verso una clientela internazionale e alto spendente. Nel lungo periodo sarà uno sport d’élite, appannaggio solo di chi se lo potrà permettere, e questo aumenterà la marginalità per noi operatori». Se sia una strategia miope o lungimirante si scoprirà nei prossimi anni.Già l’anno scorso i giornalieri avevano già subito un’impennata di prezzo anche del 15%: per quest’inverno si registrerà un ulteriore rincaro medio del 5%, nonostante le bollette non siano più bollenti come dodici mesi fa. Facendo due conti, l’aumento si traduce, per il popolo degli sciatori, in una stangata che sfiora il 30% in quattro stagioni – che poi sono tre anni –, come ha denunciato anche Assoutenti. Con punte oltre il 30% come a Pontedilegno-Tonale o addirittura vicine al 40% come nella piemontese Vialattea, dove il giornaliero adulto in alta stagione è passato via via dai 41 euro del 2021/22 fino ai 56 euro di quest’anno. Tutto ciò dopo l’acquisizione nel 2022 della Sestrieres Spa da parte del fondo iCon, che quest’estate ha inglobato anche la società Colomion di Bardonecchia creando di fatto un unico polo sciistico di quasi 500 km di piste. «Gli investimenti significativi che abbiamo realizzato negli ultimi tre anni (oltre 26 milioni di euro tra ammodernamenti e nuovi impianti, ndr) sono stati volti a migliorare l’esperienza dei nostri clienti e a posizionarci in modo sempre più competitivo – spiega il direttore generale della Sestrieres Spa, Luisella Bourlot –. Questo percorso di crescita e innovazione ci ha portato anche a rivedere le tariffe. Quest’anno, pur essendo previsti adeguamenti tra il 6 e il 10% per gli acquisti online, possiamo dire che lo skipass Vialattea resta competitivo rispetto alla concorrenza».Carissimo sci, non c’è dubbio. Ma per fortuna c’è anche qualche eccezione virtuosa. Come la Riserva Bianca di Limone Piemonte, dove hanno deciso di mantenere le tariffe quasi invariate rispetto allo scorso inverno: «Abbiamo ritoccato i prezzi di un solo euro – dice il presidente della stazione cuneese, Fulvio Dalmasso – ma nello skipass è inclusa l’assicurazione RC».Nel tentativo di riportare le famiglie in montagna, gli operatori hanno messo in pista diverse riduzioni dedicate ai giovani. In Valle d’Aosta, per esempio, da quest’anno i ragazzi fino a 16 anni potranno avere lo skipass scontato del 30%. Sconti agli under 18 anche nel Dolomiti Superski, a Livigno per gli under 25. Peccato che le lezioni col maestro – nonostante il taglio dell’Iva al 5% per scuole e liberi professionisti – non siano calate di prezzo, anzi: anche quest’inverno i corsi saranno più cari in media del 7% rispetto all’anno scorso.Nonostante le promozioni, secondo le stime di Federconsumatori una famiglia di quattro persone che l’inverno scorso si sia concessa una settimana bianca a Capodanno in una delle stazioni più alla moda ha dovuto sborsare in media circa 7 mila euro; fino a 4500 euro a coppia in base alla località stando a un’altra un’indagine di Altroconsumo. In nessun caso mai meno di 1500 euro a testa per Assoutenti e anche per JFC. Allora non è un caso se negli ultimi anni le discese in pista occupino solo il quinto posto durante una vacanza sulla neve degli italiani, stando all’osservatorio di Confcommercio-Swg.Ma allora come sciare senza svenarsi? La ricetta è differenziare, alternando lo sci ad attività più sostenibili, economicamente ed ecologicamente: camminate, ciaspolate, relax, esperienze culturali, evitando le feste comandate. Come ha scritto il New York Times, anche per via del cambiamento climatico, in montagna sarà sempre more après, less ski: meno sci e più doposci.