Corriere della Sera, 25 novembre 2024
I minatori abusivi del Sudafrica
Li chiamano zama-zama. Vivono, e muoiono, sottoterra. Sono i minatori illegali del Sudafrica. Circa 36 mila nella sola provincia del Gauteng, il cuore economico del Paese. La Bbc ha raccontato la storia di Ndmiso che lavora da otto anni in quelle condizioni. Con i soldi guadagnati ha dato una casa alla famiglia e ha potuto iscrivere i figli a scuola regalando loro la possibilità di un futuro migliore. Il suo «posto di lavoro» è una miniera d’oro in disuso. Sono circa seimila quelle abbandonate. Nelle viscere della terra hanno costruito città con negozi, bar e persino un quartiere a luci rosse. Si può risalire in superficie dopo tre mesi e rivendere al mercato nero il prezioso metallo. Ma l’esistenza sottoterra è spietata. Molti muoiono o vengono assassinati. Per sopravvivere è necessario che i familiari forniscano i viveri dall’alto. Le città sotterranee sono controllate dalle gang. Ndmiso e gli altri come lui sono costretti a pagare un pizzo mensile per la protezione. Deve consegnare anche lo stipendio al capobanda che poi gli restituisce una piccola parte e gli permette di vendere qualche pietruzza. Ma in fondo Ndmiso è anche un «privilegiato». Lui almeno ha un salario. Altri attorno a lui sono stati rapiti dalle gang nei villaggi vicini e costretti a lavorare gratis. Fino alla sfinimento. Risalire in superficie è sempre un dramma. Gli occhi fanno fatica ad abituarsi alla luce del sole e persino il colore della pelle sbiadisce. E poi una volta risaliti c’è il rischio di non poter più tornare sottoterra perché qualcuno ha preso il tuo posto. Ora il governo ha deciso di intervenire. L’ennesima promessa sudafricana.