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 2024  novembre 24 Domenica calendario

Divorzi al cinema

«Un matrimonio finisce, ma un divorzio dura tutta la vita»: così disse il grande saggio Woody Allen. Probabilmente altri lo hanno pensato prima di lui, magari un po’ vergognandosi: i comici sono lo specchio dei nostri cattivi pensieri. Patricia, nel romanzo di Ursula Parrott Ex wife, calcola i costi, non esagerati rispetto ai benefici: «questo divorzio mi costa 400 dollari e quattro bugie».Siamo negli anni Venti a New York, non è un momento allegro ma bisogna affrontarlo senza ansia né rabbia: «Un divorzio è solo un piccolo incidente nella carriera di una Donna Moderna. Che diavolo!». La divorzianda che tira le somme dopo parecchi anni di separazione, è Patricia che nel 1924 si era sposata con Peter. Cinque anni dopo, Peter vuole il divorzio – da tempo ha un’altra donna, la rottura era avvenuta dopo che Patricia si era lasciata trascinare nell’avventura di una notte. Chiacchierando di libri e bevendo gin-fizz.La letteratura fa da aggravante. Nel romanzo di Ursula Parrott, uscito nel 1929 e immediatamente diventato bestseller da 100 mila copie, l’alcol scorre copioso – ricorda «i tre martini prima di cena» nella serie Mad Men di Matthew Weiner, ambientata negli anni Sessanta. Ricorda i whisky che nei romanzi hard boiled gli investigatori privati bevono a ripetizione ( poi basta una doccia per riprendersi).Qui sono soprattutto cocktail, e se in casa c’è solo gin e qualche arancia, le signore si accontentano di un Bronx – così si chiama la miscela. Prima di avviarsi verso una festa «con dei russi incredibili, pronti a mettersi a cantare da un momento all’altro».Le signore non gradiscono la vodka liscia, ma per il resto sono piuttosto esperte. Patricia aveva imparato dal marito Peter che in fase di corteggiamento l’aveva istruita sulle dosi, la sequenza, le miscele. Si giurano totale sincerità – nell’età del jazz la gelosia era fuori moda. Ovviamente non dura. Si separano e Patricia inizia a lavorare come copywriter, e celebra la riconquistata libertà.Ursula Parrott racconta con feroce realismo gli stati d’animo di Patricia, gli alti e bassi, i consigli delle amiche – qualcuno decisamente perfido. L’euforia e la tristezza della donna sola, allietata o avvilita da amanti di una sera. Sempre però con un occhio a Peter: è accompagnato? È solo? Sorride? Non ti sembra imbarazzato? L’interesse, senza sentimentalismi, verso la vita solitaria della donna lavoratrice contrasta con la biografia della scrittrice, che conta quattro mariti in venti anni, durati al massimo cinque anni, calcolando le date dei divorzi.Centomila copie vendute chiamano Hollywood. Da Ex wife è tratto il film The Divorcee con Norma Shearer (diretto da Robert Z. Leonard nel 1930, un anno dopo l’uscita del romanzo). Appartiene alla felice epoca precedente al codice Hays – il codice di comportamento che le major si erano date in autonomia, per evitare l’imposizione di regole più rigide. Son le regole che fanno dormire in lettini separati anche i coniugi, e guai ai delitti che non mandano in galera.Chi ha visto il film Babylon di Damien Chazelle, o ricorda la morte di Virginia Rappe – primo sospettato il divo Fatty Arbuckle – sa che non erano cose da poco. L’attore se la cavò «per mancanza di prove». Hollywood – era il 1921 – cominciò a studiare un modo per ripulirsi la reputazione.The Divorcee non mostrava vedove infelici. Era il ritratto della “Sophisticated Modern Wife”, come annunciavano i manifesti. Abiti da sera, pellicce, provocazioni. Tu mi hai tradito e io ti tradisco – ma per una donna è diverso: sulla copertina del tascabile Dell, il marito stain secondo piano, pur tratteggiato in toni verdastri e la moglie risplende in tutta la sua bellezza.Adattati ai tempi, i divorzi arrivano fino al film di Noah Baumbach Storia di un matrimonio con Adam Driver e Scarlett Johansson. Anche il classico di George Cukor – intitolato Donne, 1939 – taglia corto sulla felicità e si concentra sul dopo: un gruppo di divorziande sul treno per Reno – qualcuna alla sua seconda esperienza dà consigli alle timide o alle neofite che all’ultimo momento ci ripensano.Ex wife è un romanzo moderno, di vivace scrittura. Patricia trova un lavoro in una rivista di moda, fa carriera, il telefono squilla di continuo. Ma ha sempre in testa la telefonata di Peter, che le dice «torna da me» (nel caso, lei si farà trovare elegantissima, prendendo a prestito qualcosa dal guardaroba della rivista). Arriva la telefonata, ma è per parlare del divorzio. In un localino francese dove andavano ai tempi felici. Patricia si fa illusioni, ancora non ha capito che i maschi sono pigri, abitudinari, pure con un fondo di sadismo “naturale”. Perché cambiare ristorante? solo le donne sciocche badano a queste cose.