la Repubblica, 24 novembre 2024
Il tariffario di Natale dei medici a gettone
Roma – In Liguria sono più generosi che in Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto e pure Sicilia. Poi c’è il Lazio, che quando si muove sa essere munifico. Saranno vacanze di Natale con i medici a gettone per gli italiani che avranno bisogno dell’ospedale. Decine di strutture sanitarie sono a caccia di professionisti per coprire i turni più complicati, quelli notturni tra il 24 dicembre e il 6 gennaio ma anche quelli diurni. E non è solo una questione di carenze nel pronto soccorso, ormai arcinote, c’è tanto bisogno anche di anestesisti rianimatori. Bastano le chat di una sola società, che ha sede in Svizzera, per capire l’importanza del fenomeno. Gli ospedali che si sono rivolti a questo intermediario per Natale sono almeno una quindicina. Ma le realtà che fanno lo stesso lavoro, anche per trovare specialisti diversi, sono anche altre: il fenomeno è quindi molto più diffuso. La spa svizzera cerca camici bianchi disposti a muoversi in cambio di ricchi compensi, dai quali va tolto il 10 per cento per l’intermediario. Chi accetta guadagna più o meno 100 euro l’ora.Le proposte natalizie per i medici a gettone sembrano cozzare con la norma voluta dal ministero alla Salute, il decreto legge 34 dell’anno scorso, per bloccare il fenomeno dei medici a gettone. Nel testo si dice che le carenze si possono fronteggiare affidando servizi a terzi «solo in caso di necessità e urgenza, in un’unica occasione e senza possibilità di proroga». E poi, «l’affidamento può riguardare solo i punti di primo intervento, di pronto soccorso e non può durare più di dodici mesi». Non è chiaro se terapie intensive e sale operatorie rientrino in queste categorie.La Liguria è una Regione che da anni ha appaltato servizi al privato. Evidentemente non basta, dalla chat degli anestesisti si scopre che chi è disposto a lavorare a Sanremo il primo di gennaio dalle 8 alle 20 se ne torna a casa con 1.500 euro, cioèprende 125 euro l’ora. In un solo giorno un anestesista libero professionista guadagna poco meno della metà dello stipendio mensile di un assunto. Il colpo lo fa chi risponde alla chiamata di Imperia per le guardie notturne del 24 e del 25 dicembre: se ne torna a casa con 3.000 euro.La Lombardia aveva annunciato lo stop ai gettonisti, grazie a una delibera che, evidentemente, non ha funzionato. «Sono la vergogna della sanità pubblica – ha detto pochi giorni fa l’assessore alla Salute, Guido Bertolaso – in 10 giorni fanno 15 mila euro e poi per altri 20 vanno in vacanza alle Maldive mentre altri continuano a farsi il mazzo per stipendi ridicoli». Maldive o no, la Lombardia dà una bella mano ai bilanci dei liberi professionisti. Sempre la stessa società, ha tra i suoi clienti gli ospedali di Busto Arsizio (in difficoltà sia intorno a Natale che a Capodanno), quello di Sesto San Giovanni (che ha bisogno per la sala operatoria, per le guardie, per la terapia intensiva, di giorno e di notte), quelli di Cinisello Balsamo (in difficoltà solo l’ultimo dell’anno), e Rho e il Galeazzi di Milano. Cercano, o hanno cercato perché magari nel frattempo qualcuno ha accettato il lavoro, anche Bassano del Grappa, Asiago e Adria (che ha necessità per quasi tutte le vacanze natalizie) in Veneto. Qui per turni da 12 ore agli anestesisti ricevono 1.100 euro. Hanno avuto bisogno anche Biella in Piemonte e Piacenza in Emilia. Il Lazio, ad Ariccia, ha cercato pediatri per il pronto soccorso (a 1.200 euro). E quest’estate l’emergenza ha riguardato, tra l’altro, il 118 di Pesaro e Urbino nelle Marche e l’ospedale di Gela in Sicilia. Qui davano anche l’alloggio. Un bel pezzo di sistema sanitario si regge sui gettonisti.