Corriere della Sera, 22 novembre 2024
Le memorie di Angela Merkel sull’Ucraina
Le memorie di Angela Merkel, Libertà , usciranno martedì prossimo, in contemporanea in trenta Paesi. Per l’Italia saranno pubblicate da Rizzoli. Da mesi, attorno al manoscritto si è generata un’enorme attesa: cosa dirà, dopo il lungo silenzio, l’ex cancelliera che ha guidato la Germania per 16 anni e che poi è scomparsa dalla vita pubblica? In tanti hanno cercato di entrare nella ristretta cerchia di chi ha potuto leggere Libertà in anteprima. Tuttavia, ogni accesso era regolato da rigidi accordi di riservatezza, firmati a livello internazionale, che vincolano i lettori al segreto. Il Corriere era tra questi. Non solo, ma il Corriere ha anche incontrato Angela Merkel per un’intervista esclusiva: parla di Russia, di Europa, di Italia e dei suoi leader, e ovviamente dei molti temi di Libertà, e sarà pubblicata domani.
Ieri mattina, intanto, quando Die Zeit – con quasi una settimana di anticipo rispetto alla pubblicazione ufficiale – ha rotto gli indugi, uscendo prima della concorrenza, in Germania si è scatenata una grande fibrillazione. E i primi contenuti hanno cominciato a circolare rapidamente. Prima di passare agli estratti, una notizia per i lettori italiani: Angela Merkel, che inizierà presto un tour che la porterà anche negli Stati Uniti (dove il 2 dicembre parlerà delle sue memorie con Barack Obama), farà tappa anche in Italia. Sarà a Milano l’11 dicembre e presenterà il libro all’Ispi, l’Istituto per gli studi di politica internazionale, insieme a Walter Veltroni. I posti sono limitati, ma si potrà accedere – finché gli ingressi gratuiti non andranno esauriti – semplicemente iscrivendosi qui: www.ispionline.it/merkel. È stata una precisa richiesta dell’ex cancelliera, che vuole incontrare il suo pubblico di lettori, le persone con cui ha sempre amato dialogare.
Riprendiamo, vincolati dall’accordo di riservatezza, quanto diffuso da Die Zeit e poi da Politico. Merkel, parlando della propria infanzia nella Ddr, descrive la vita sotto una dittatura come «vivere sempre sul filo del rasoio». «Anche se una giornata iniziava in modo spensierato, tutto poteva cambiare in pochi secondi se i limiti politici venivano superati, mettendo in pericolo le nostre vite».
Trump, secondo Merkel, è stato per molti versi il suo opposto: «Eravamo su due livelli diversi. Trump era emotivo, io fattuale. Una soluzione ai problemi sollevati non sembrava essere il suo obiettivo». E aggiunge: «Il presidente russo sembrava affascinarlo molto. Negli anni successivi, ebbi l’impressione che i leader con tendenze autocratiche e dittatoriali esercitassero su di lui una certa fascinazione». Politico evidenzia anche il giudizio di Merkel sulla logica di Trump: che è quella dell’«immobiliarista», secondo cui solo uno vince, prevalendo sull’altro, e non esistono situazioni in cui i vantaggi possono essere condivisi.
Merkel affronta anche il tema dell’Ucraina e spiega perché, al vertice Nato di Bucarest nel 2008, insieme al presidente francese Nicolas Sarkozy, si oppose all’ingresso del Paese nella Nato: «Ritenevo che fosse illusorio pensare che lo status di candidato all’adesione avrebbe protetto l’Ucraina (e la Georgia) dall’aggressione di Putin».
Significativo uno scambio con il presidente russo: lui le disse: «Non resterai cancelliera per sempre e allora loro (l’Ucraina e la Georgia, ndr) diventeranno membri della Nato. E io voglio impedirlo». La risposta di Merkel, riportata nel libro, è tagliente: «Ed io pensai: nemmeno tu sarai presidente per sempre».