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 2024  novembre 20 Mercoledì calendario

PUTIN, DI MALE IN GREGGIO – IL PREZZO DEL PETROLIO RUSSO CROLLA DEL 22% E PER IL CREMLINO SO’ CAZZI: FINORA L’IMMANE SFORZO BELLICO DELLA GUERRA IN UCRAINA È STATO SOSTENUTO DALL’ORO NERO, CHE HA GARANTITO 190 MILIARDI DI DOLLARI SOLO NEL 2024 – MA CON L’INDIA CHE DIMEZZA L’IMPORT E LE SANZIONI AMERICANE ALLE PETROLIERE FANTASMA, TUTTO STA CAMBIANDO. E INFATTI MOSCA TAGLIA DI DUE TERZI GLI INDENNIZZI PER I SOLDATI FERITI IN UCRAINA… -

Perché la Russia ha tagliato di due terzi gli indennizzi per i suoi feriti in Ucraina? Fino a poco tempo fa ciascuno di loro aveva diritto a tre milioni di rubli (28 mila euro), ora quella cifra spetta solo ai casi più gravi.

Gli altri soldati riceveranno un milione di rubli, meno di diecimila euro, per una decisione ispirata dalla nuova viceministra della Difesa Anna Civileva. Che Civileva sia cugina di Vladimir Putin e moglie del ministro dell’Energia, Sergey Civilev, lascia intuire che questa non sia la scelta di una sola persona. È l’arrocco di un sistema.

Ed è il primo segnale di un’inversione di tendenza: per mille giorni di guerra totale all’Ucraina, il governo di Mosca non aveva fatto che alzare di continuo gli incentivi per chi accetta di firmare un contratto con l’esercito e combattere in Ucraina. Solo le compensazioni alle famiglie dei quasi 700 mila fra morti e feriti devono già essere costate al governo l’equivalente di poco meno di venti miliardi di euro.

Ora la prima stretta, spia che il fantasma di una frenata del prezzo del barile di greggio e di tutta l’economia russa inizia a insinuare qualche dubbio nelle sale del Cremlino. La Russia non è un impero dalle risorse sterminate.

È un regime di guerra che dipende dal petrolio e dalla sua capacità di continuare a produrre armi con l’inflazione al 9%, tassi d’interesse ufficiali a un astronomico 21%, una manodopera sempre più scarsa e investimenti in frenata.

Su tutti questi aspetti, i governi occidentali fino a oggi hanno sbagliato molti calcoli. Sostenevano che le prime ondate di sanzioni avrebbero portato la Russia al collasso, invece la flessione del prodotto lordo nel primo anno di guerra fu appena dell’1,2%.

Speravano che i tentativi del G7 di limitare l’export di greggio di Mosca avrebbero portato il Paese alla paralisi, invece la crescita l’anno scorso e nel 2024 ha accelerato fino al 3,6%. Che però ora qualcosa stia cambiando non lo dicono più gli osservatori occidentali.

Lo dice la Banca di Russia, che per l’anno prossimo prevede una crescita rivista al ribasso fra 0,5% e 1,5%. Lo confermano l’istituto statistico di Mosca, l’Accademia delle Scienze e il Centro russo di analisi macroeconomica […]

Il dinamismo che in questi anni ha alimentato l’aggressione sta venendo meno, mentre la mobilitazione totalitaria delle risorse produttive del Paese pur di distruggere l’Ucraina sta generando stagflazione […]  in un’economia ormai malsana.

Il segreto finora era stato il petrolio, con entrate equivalenti a circa 190 miliardi di dollari solo nel 2024. Ma da aprile il prezzo del greggio russo è caduto del 22%, fino quasi a 60 dollari al barile: sotto quella soglia si stima che l’attuale sforzo bellico sia, alla lunga, finanziariamente insostenibile per il Cremlino. L’India intanto ha dimezzato il suo import, gli Stati Uniti hanno messo sotto sanzioni centinaia di petroliere «fantasma» di Mosca. Solo l’Unione europea si distingue: dopo mille giorni di stragi, non ne ha messa fuori gioco neanche una.