il Giornale, 20 novembre 2024
I socialdemocratici puntano su Pistorius come cancelliere
Berlino Lo spettro di una Notte dei lunghi coltelli aleggia sulla Germania, con una congiura nella Spd contro il cancelliere Olaf Scholz (in foto). Sono sempre più i compagni socialdemocratici che chiedono di sostituire il ministro della Difesa, Boris Pistorius, al capo del governo uscente come candidato del partito a cancelliere alle elezioni anticipate del 23 febbraio 2025. Voci montanti da mesi dietro le quinte hanno sperimentato una netta accelerazione dopo la caduta del governo del semaforo, il 6 novembre. Ora, le richieste sono tanto esplicite e insistenti da aver portato la dirigenza della Spd a tenere ieri una riunione d’urgenza in video sulla questione, mentre Scholz era al vertice del G20 a Rio de Janeiro. Colto di sorpresa, il cancelliere ha rinviato il rientro a Berlino per unirsi ai colloqui. A meno di 100 giorni al voto, la Spd è in grave difficoltà al 15% nei sondaggi, più che doppiata dai popolari, principale gruppo di opposizione al Bundestag, al 33%. Egocentrico, freddo, cinico e calcolatore, Scholz è certo della vittoria alle elezioni e di rimanere cancelliere. Tuttavia, il capo del governo uscente è ultimo per popolarità tra i politici tedeschi, con un indice di gradimento del 32,4%, mentre Pistorius è primo al 52,8%. Sempre più socialdemocratici vogliono salvare sia il partito sia il seggio al Bundestag dall’essere trascinati a fondo da Scholz. È proprio al parlamento federale che il tintinnio delle sciabole contro il cancelliere è più minaccioso. Nel gruppo della Spd, diversi deputati hanno di fatto bocciato la candidatura di Scholz per un secondo mandato. Pur senza un
esplicito appoggio a Pistorius, il messaggio suona come una dichiarazione di rivolta: decide il partito, non esistono autocandidature. Mentre si prepara il putsch, il ministro della Difesa osserva, con movimenti qui impercettibili, tra detti e non detti. Calciatore dilettante in gioventù e tifoso accanito dell’Osnabrück, Pistorius si trova tirato per la maglia in un derby contro Scholz. A differenza del cancelliere obiettore di coscienza, Pistorius ha prestato servizio militare, conosce bene il significato di fedeltà e obbedienza. Non permetto dubbi sulla mia lealtà. Una squadra che lotta contro la retrocessione non cambia allenatore, aveva dichiarato il ministro della Difesa già a gennaio, indisponibilità a sostituire Scholz. Una posizione ribadita negli ultimi giorni, ma con una sfumatura significativa. Pur confermando che è Scholz il candidato della Spd a cancelliere, Pistorius ha affermato: In politica non si deve escludere nulla. Posso escludere soltanto di diventare papa. Sono profondamente leale, un soldato del partito. La lealtà a Scholz viene confermata, ma è alla Spd che va l’obbedienza: se i compagni chiamano, il soldato Boris è pronto a servire. Intanto, il ministro della Difesa non ha risparmiato una stoccata al cancelliere sulla sua telefonata con il presidente russo, Vladimir Putin. Per Pistorius, il colloquio non è stato così efficace come tutti speravamo e ha dimostrato che il titolare del Cremlino non è disposto a negoziare su nulla. Pertanto, non è il momento di parlare di pace in Ucraina. Sul campo della politica tedesca, tra i fumogeni dell’instabilità, l’ex calciatore Pistorius fa il suo gioco.