ItaliaOggi, 19 novembre 2024
Va sdoganata l’estrema destra?
Il Brandmauer, il muro, la barriera antincendio, comincia ad avere le prime crepe. Si comincia a trattare con l’Afd, il partito dell’estrema destra, in vista delle elezioni anticipate (il 23 febbraio, invece del 28 settembre), che fino ad ieri si voleva isolare, chiudere in un ghetto, perché non si può ignorare un partito che è giunto quasi al 20 per cento. Dopo due settimane, l’effetto, già molto meno drammatico del previsto, della crisi di governo, è quasi svanito. I cristiano-democratici sono al 32 per cento, secondo i sondaggi, esattamente come prima del cinque novembre, quando il Cancelliere Olaf Scholz gettò la spugna. I suoi socialdemocratici rimangono al 15, e l’unico a guadagnare un paio di punti è l’Afd, che risale al 19.Quasi la metà dei tedeschi va a destra.
La reazione è contraddittoria. Invece di chiedersi il perché, si tenta di non vedere l’evidenza: 113 deputati, di tutti i partiti democratici, hanno presentato la richiesta di mettere fuori legge l’Afd, ma difficilmente la Corte Costituzionale vorrà vietare il partito in quanto estremista, neonazista e razzista. Sarebbe inutile spiegare perché sia assurdo. Si spera di riguadagnare gli elettori che sbagliano? O forse si spera che possa bastare la richiesta per spaventarli e far capire l’errore?
In passato, 60 anni fa, la messa al bando fu decisa contro il piccolo partito comunista, che non superava l’uno per cento. Venne votato il Berufsverbot per gli iscritti al partito, il divieto di lavoro nelle amministrazioni pubbliche. È una macchia, l’unica, di cui fu responsabile Willy Brandt. In piena guerra fredda i socialdemocratici dovevano prendere le distanze dall’estrema sinistra. Brandt veniva addirittura sospettato di essere un agente comunista, ed era sorvegliato dalla Cia, per la sua politica di apertura verso i paesi del blocco orientale, e la Ddr.
La situazione oggi è diversa. A due mesi e mezzo dal voto nelle due regioni dell’est, Sassonia e Turingia, e a due mesi nel Brandeburgo, non si è riuscito ancora a formare un governo. Sahra Wagenknecht, giunta al terzo posto con il suo partito nato a gennaio, per entrare al governo ha chiesto alla Cdu/Csu e all’Spd un impegno nazionale sull’immigrazione incontrollata e sugli aiuti militari all’Ucraina senza chiedere di aprire trattative per la pace. E le hanno detto no.
In Turingia si ripiega su un governo di minoranza, una coalizione tra Cdu, Spd e la Linke, ma per poter governare si tratta sotto banco con l’Afd, al primo posto con il 32,9 e con Sahra al terzo con il 15,8. In Sassonia, il leader della Cdu, Michael Kreschmer si è incontrato con Jörg Urban, il leader regionale dell’Afd, per parlare apertamente dell’appoggio esterno al governo di minoranza tra Cdu e Spd. Kretschmer ha 41 seggi, l’Afd 40, e Sahra 15. L’Spd appena dieci. Nel Land non si può governare ignorando l’estrema destra.
Una situazione che si ripeterà quasi sicuramente a livello nazionale, dopo le elezioni anticipate. Diversi deputati della Cdu ammoniscono il loro leader Friedrich Merz, e probabile nuovo Cancelliere, a non trattare con l’Afd. Un timore preventivo. Ma per uscire dalla crisi bisogna abolire, o modificare, la Schuldenbremse, il divieto per i nuovi debiti di superare lo 0,35 del Pil. È una legge costituzionale e serve al Bundestag una maggioranza di due terzi, impossibile da raggiungere senza l’appoggio dell’Afd. In tv, si comincia a intervistare i leader del partito estremista, e sui giornali appaiono analisi più rassicuranti: solo una minoranza di quanti votano per l’Afd è neonazista e razzista, L’80 per cento vota perché deluso dagli altri partiti.
Lo Spiegel dà spazio alle voci secondo cui nell’Afd molti vorrebbero espellere la leader moderata Alice Wedel, 45 anni, a causa delle presunte rivelazioni sulla sua vita privata. Vive in Svizzera con la sua compagna Sarah Bossard, una produttrice cinematografica originaria dello Sri Lanka. Intollerabile per gli estremisti dell’Afd contrari all’immigrazione e all’omosessualità. Ma è noto da anni. Sembra piuttosto che si voglia favorire una divisione dell’Afd, e Frau Wedel potrebbe formare un suo movimento con cui sarebbe più facile trattare. È quanto avvenuto con la Linke e Sahra Wagenknecht, che stava per essere espulsa perché accusata di condividere alcune proposte della destra.