Corriere della Sera, 19 novembre 2024
Biografia di Michele De Pascale
Claudio Bozza per il Cds
bologna Ore 18.45: all’ingresso delle Torri della Fiera tutto lo stato maggiore della Regione è già schierato per accogliere il nuovo governatore. Michele de Pascale è «il predestinato», ma non quello con la vittoria in tasca, bensì quello che, qui, «ha il dovere di vincere». «Sono un figlio di questa terra, messa in ginocchio da più alluvioni, ma che ha sempre trovato la forza per rialzarsi – dice al Corriere —. Chiederò di incontrare subito Giorgia Meloni, perché serve un “patto repubblicano” per cambiare la relazione tra la premier e l’Emilia-Romagna». E poi: «Occorre un cambio di passo collettivo. Da mesi, su questo dramma, ho evitato ogni speculazione politica». Perché la destra, in questa campagna, ha picchiato duro sulla rossissima Emilia «dove governa sempre il solito sistema di potere». Ma gli elettori hanno premiato il candidato di centrosinistra con 17 punti di scarto. In 54 anni di storia, l’unica alternanza che questa terra ha conosciuto è tra un presidente emiliano e uno romagnolo. È andata così anche stavolta: dopo Stefano Bonaccini da Campogalliano, ora tocca al sindaco di Ravenna. Cioè al 39enne «Michele», che si chiama così perché il padre juventino Giancarlo, nel 1985, andava matto per un altro Michel (Platini). Poi «due incidenti stradali hanno cambiato il mio destino». Prima il coma, 13 anni fa, dopo uno schianto in auto. Poi quello che, nel 2015, uccise il suo amico Enrico Liverani, candidato a sindaco del Pd a Ravenna. Così, dalla sera alla mattina, de Pascale si ritrovò la sua faccia sui volantini elettorali.
E stavolta sulle sue spalle è arrivata la responsabilità di portare avanti la «ditta», governata fino a poco tempo fa da Stefano Bonaccini, eletto in Europa e padre politico di «dePa», arrivato in tandem con la segretaria del Pd Elly Schlein per abbracciarlo.
In meno di quattro mesi, a fianco della fedelissima Manuela Rontini, l’aspirante governatore ha percorso oltre 40 mila chilometri e affrontato ben due alluvioni. «L’uomo che legava la sabbia», copyright di Pier Luigi Bersani riferendosi al passato da bagnino del neogovernatore, è la metafora per spiegare come de Pascale sia riuscito nell’impresa di tenere insieme non solo Pd e M5S, ma anche l’area moderata di Renzi e Calenda. «Michele è un passista, costante e determinato. Ascolta tutti, media, e poi fa le cose», racconta di lui Enzo Lattuca, amico di sempre e oggi primo cittadino di Cesena. E proprio l’idea di presentarsi come «sindaco dell’Emilia-Romagna» si è rivelata ancora una volta la scelta vincente. De Pascale, affiancato nelle strategie da Jump e Youtrend, ha impostato la sua campagna non limitandosi alla continuità con il suo «maestro» Bonaccini: «I valori sono sempre gli stessi: lavoro, solidarietà e orgoglio. Ma stavolta tocca a un’altra generazione, la nostra degli under 40», sottolinea de Pascale.
«Voglio dedicare questa vittoria a tutte le persone colpite dalle alluvioni – conclude – e prometto loro che farò di tutto per mettere in sicurezza la nostra terra, con l’aiuto del governo. È inaccettabile che migliaia di persone continuino a non dormire la notte a ogni allerta meteo».
Le casse, intanto, sparano Vecchioni con Sogna ragazzo sogna e De Gregori con Sempre e per sempre. Sotto al palco ci sono la moglie Laura, avvocata, e i due figli: «Sono stati mesi durissimi. Senza il loro amore non ce l’avrei mai fatta».