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 2024  novembre 15 Venerdì calendario

LA DIPLOMAZIA DELLA MAZZA – VISTA LA GRANDE PASSIONE DI TRUMP PER IL GOLF, IL PRESIDENTE SUDCOREANO, YOON SUK YEOL, HA RIPRESO AD ALLENARSI SUL GREEN TRA UNA BUCA E L’ALTRA. L'OBIETTIVO È ARRIVARE “PREPARATO” IN VISTA DI UN VERTICE CON IL TYCOON – IL “WASHINGTON POST” HA STIMATO CHE, NEI PRIMI QUATTRO ANNI DA PRESIDENTE, “THE DONALD” HA GIOCATO 261 PARTITE DI GOLF, UNA OGNI 5,6 GIORNI... -

Nel lontano 1971 Cina e Stati Uniti aprirono un primo canale diplomatico ai mondiali di ping pong di Nagoya, in Giappone. Ciclicamente India e Pakistan ricorrono al cricket per tentare di stemperare le tensioni. Non è quindi così strano che alcuni giorni fa il presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol abbia ricominciato a giocare a golf, dopo anni in cui aveva avuto cose più importanti da fare. Ma le priorità cambiano.

E con l’imminente ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca le ore trascorse sul green hanno cessato di essere una distrazione, ma una possibile arma diplomatica. La passione per il golf di Trump è nota. Durante la sua prima presidenza non è mai stato lontano a lungo dalle sue proprietà a cinque stelle e 18 buche.

Il «Washington Post» ha stimato che, nei primi 4 anni da presidente, Trump abbia giocato 261 partite, una ogni 5,6 giorni. Una media da pensionato atletico e benestante, più che da potente della Terra. La cosa non è sfuggita al presidente sudcoreano. Ci sono Paesi che rischiano di soffrire più di altri dalla seconda presidenza Trump. Alcuni sul piano geoeconomico, altri su quello geopolitico. Seul su entrambi.

Innanzitutto per le minacce trumpiane di aumentare i dazi all’importazione. Lo scorso settembre la Corea del Sud ha esportato verso gli Stati Uniti beni e servizi per oltre 10 miliardi $, quasi il doppio rispetto a ciò che ha importato. La voce principale sono le auto, categoria di prodotto ad alto rischio di ritorsioni.

Sul fronte più squisitamente politico, è difficile che a Seul abbiano dimenticato i bizzarri vertici tra Trump e il dittatore nordcoreano Kim Jong-un, la più imprevedibile delle sempre più numerose variabili impazzite della politica internazionale. Confinare con un Paese dichiaratamente ostile, dotato di armi nucleari e missili è già abbastanza difficile.

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È anche per questo che lavorare sul proprio tee shot sembra una buona idea. Il precedente più illustre è quello dell’ex premier giapponese Shinzo Abe che, grazie alla comune passione per il golf, stabilì un rapporto privilegiato con Trump. […]