Corriere della Sera, 14 novembre 2024
Il principe sarà il nuovo portiere del Belgio?
Bruxelles – Il principino cerca squadra, il Belgio cerca un portiere. E allora ce n’è abbastanza per giocare con la fantasia: «Un reale tra i Diavoli Rossi?»; «Il nuovo Cortuois sarà il principe?». Sono domande evocative ma anche un po’ malinconiche quelle che si è fatta nei giorni scorsi la stampa belga, dopo che un giornale ha pubblicato lo scoop con le foto e il video del 19enne Emmanuel terzogenito di re Filippo e della regina Mathilde. Il ragazzo è in Spagna, «in una accademia che prepara giovani selezionati da tutta Europa all’accesso al professionismo e gli allenamenti» e gli studi dureranno dieci mesi: l’ingresso alla scuola, da quello che filtra, è stato attraverso «una dura selezione, basata anche sulle immagini video dei propri allenamenti e delle abilità specifiche». Di più la casa reale non ha concesso per proteggere la privacy del rampollo, grande appassionato di sport e sempre in tribuna alle partite del Belgio nei grandi tornei.
In effetti il casting per il ruolo di portiere è apertissimo, nonostante il re dei portieri, Thibaut Courtois del Real Madrid, sia una delle stelle della Nazionale. Ma Courtois, conosciuto per la sua scarsissima vena diplomatica oltre che per le sue parate spettacolari, ha detto che lui con il Belgio ha chiuso finché ci sarà come commissario tecnico Domenico Tedesco, che ha un contratto fino al 2026. La federazione ha preso atto della posizione del suo capitano, che ha saltato l’Europeo e non è riuscita a fargli cambiare idea nemmeno nelle scorse settimane, quando il direttore tecnico della Federcalcio, Willems, è volato a Madrid per cercare di convincere il giocatore, che però a quanto pare ha declinato ancora l’invito a tornare: «Per me le porte sono sempre aperte...» ha fatto sapere ieri il c.t. Tedesco, sempre più discusso e non solo per la questione Courtois.
Se il principe Emmanuel deve trovarsi una squadra per assaggiare il professionismo, il titolare scelto da Tedesco, Koen Caastels dopo aver fatto tutta la carriera al Wolfsburg è andato a svernare in Arabia Saudita: non sarà contento di vivere sempre all’ombra del coetaneo Courtois anche quando il titolare della Nazionale è lui, che è uscito dalla stessa accademia del Genk, ma per stemperare l’amarezza ha quadruplicato il suo ingaggio, passando da 2,5 a 10 milioni netti a stagioni all’Al Qadsiah. Se poi a ogni gol preso dal Belgio il sondaggio dei tifosi («Tenere Tedesco o riavere Courtois?») sfonda il 75% a favore del portiere-totem, non è un problema suo.