Corriere della Sera, 14 novembre 2024
Panatta su Sinner
Ho l’impressione, a volte, che l’intero circuito del tennis sia sulle tracce di Sinner, che in molti ne abbiano fatto oggetto di studio, ma nessuno in realtà sia riuscito a coglierne la vera essenza. Sinner è un lampo, una luce. Una Ferrari che ti supera di slancio, e mostra di sé solo le luci di coda. Sinner è quello che… in molti ci provano, e nessuno ce la fa. Prendete l’ultimo avversario, l’americano Fritz. Aveva avvisato con la sua voce da consiglio di amministrazione (nipote e figlio degli attuali proprietari della catena di grandi magazzini Macy’s) di aver capito che cosa fare per batterlo. Sei-quattro sei-quattro è stata la risposta. Però, sento dire, in alcuni scambi Fritz gli è stato superiore. Se riuscirà a moltiplicare quegli scambi per venti, o trenta e fonderli in un unico insieme, solo allora l’americano avrà in mano la formula per tentare di batterlo. Siamo agli inizi di un lungo dominio. Sempre che i signori della Wada non ci mettano lo zampino, e temo molto che lo vogliano mettere a tutti i costi. Spero davvero non si arrivi a una condanna per non aver commesso il fatto, sarebbe intollerabile. Sinner è uno studioso del tennis, del suo tennis in particolare. Lo alimenta di continuo. Aggiunge e sottrae. Lavora sulle variabili, e sono convinto che presto sarà in grado di apportare nuove migliorie all’insieme del suo edificio tennistico. Se mi chiedete quali, posso solo provare a immaginare quale sarà la strada delle prossime sperimentazioni. Quella dell’imprevedibilità, di rendere il suo tennis ancor meno decifrabile. Vedrete, ci riuscirà. È un percorso che, negli anni, hanno condiviso tutti i più forti. Mi chiedono in molti se Sinner sia già all’altezza dei Federer, dei Nadal, dei Djokovic. La risposta è sì. Perché ha imboccato la strada giusta. Nei giorni scorsi c’è chi mi ha attribuito una frase che non ho mai pronunciato. Mai detto che Sinner mi annoia. Non è così, infatti. E mi divertono anche alcune sue espressioni, inconfondibili, come quando sbaglia un colpo e lo sottolinea con un ghigno a bocca storta, di divertito rimprovero. Ho detto, piuttosto, che la gran parte dei suoi match a metà del primo set si sa già come andranno a finire. Ma Sinner è questo. In molti ci provano, ma nessuno ce la fa… Il punteggio finale, però, te lo lascia immaginare.