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 2024  novembre 13 Mercoledì calendario

Il re delle truffe alle poste vestito da prete

Il suo volto era ormai conosciuto da molti, se non altro perché il programma televisivo Le Iene gli aveva dedicato più di un “approfondimento” ed è anche per questo che gli impiegati dell’ufficio postale di via Attanasio II lo hanno riconosciuto segnalando la sua persona alla polizia. Era definito il “Re delle truffe”, Stefano Ramunni, 61 anni, natali baresi e arrestato da ultimo dalla polizia postale per una serie di operazioni indebite. L’attività degli agenti si è articolata per giorni, con una serie di appostamenti, dopo le prime segnalazioni fino a che Ramunni è stato sorpreso, sempre nello stesso ufficio postale, insieme al compagno. Aveva tentato di richiedere vestito da prete un finanziamento bancoposta esibendo una patente di guida precedentemente sottratta ad un alto prelato dello Stato del Vaticano.Dagli accertamenti è emerso che l’uomo in passato aveva inviato il proprio certificato di morte contraffatto alle Procure che lo vedevano imputato per ottenere l’estinzione dei processi, inoltre lo stesso, al momento del controllo, veniva trovato in possesso anche di una carta d’identità, perfettamente riprodotta, intestata ad un’ignara persona residente nella provincia di Potenza.L’accompagnatore del finto prelato, indagato per concorso nel reato, è risultato essere un quarantenne già indagato per essersi spacciato come Carabiniere dei Nas durante un controllo delle Forze dell’Ordine; nell’occasione quest’ultimo aveva esibito un falso distintivo di qualifica unitamente a un passaporto contraffatto della Presidenza del Consiglio dei Ministri. A seguito dell’arresto, la Postale ha compiuto anche una perquisizione domiciliare a carico del compagno di Ramunni. il 61enne risulta senza fissa dimora ma domiciliava da tempo a casa del compagno. E qui è emerso di tutto. In diversi mobili, cassetti e armadi, la polizia ha trovato centinaia di documenti. Patenti addirittura della Svizzera, tessere della Protezione civile, bancomat e poi carte d’identità, passaporti, tessere sanitarie ma anche abbonamenti al trasporto pubblico. Tutto un paniere intestato a persone su cui ora sono in corso le verifiche. L’arte di Ramunni, come hanno ricostruito gli investigatori, era quella di riprodurre perfettamente una serie variegata di documenti, ma non è chiaro ancora se le persone millantate sia reali e dunque per questo bisogna ancora appurare se esistono gli estremi anche per contestare il furto di identità o si tratti invece di nomi puramente inventati. Alcuni documenti erano chiaramente falsi, la “truffa” era visibile ad occhi nudo. Altri, invece, erano riprodotti fedelmente agli originali. Il 61nne, riconosciuto dagli impiegati dell’ufficio postale di via Attanasio II, in passato aveva collezionato una serie di truffe “eccellenti”. Numerose a Treviso e in provincia e poi ancora a Bari. In una in particolare, aveva vestito già gli abiti da prete, raggirando una famiglia con un figlio gravemente malato. Denunciato da ultimo anche ad Arezzo perché trovato anche qui con dei documenti falsi. Nel frangente l’uomo era stato riconosciuto da un passante che lo aveva visto nel programma di Italia 1, ne era nato un alterco ed erano intervenute le forze dell’ordine. A queste l’uomo esibì una tessera falsa, intestata a un uomo immaginario.