Corriere della Sera, 13 novembre 2024
L’arcivescovo di Canterbury non conta nulla
Il ruolo della Chiesa anglicana e del suo capo, l’arcivescovo di Canterbury, nella società inglese è molto diverso da quello della Chiesa cattolica e del Papa in Italia: l’Inghilterra è ormai una nazione post-cristiana, dove i seguaci della fede in Cristo sono diventati una minoranza (46 per cento, stando all’ultimo censimento, nel 2021) e i non-credenti sono al secondo posto (col 37 per cento).
Inoltre, accanto agli anglicani sono presenti numerose altre confessioni cristiane, dai cattolici ai pentecostali agli ortodossi, tutte in espansione, per cui a riconoscersi nella Chiesa d’Inghilterra è ormai meno del 20 per cento della popolazione, con meno del 2 per cento che sono praticanti abituali.
Per questo la capacità dell’arcivescovo di Canterbury di influenzare il dibattito e l’opinione pubblica è assai limitata: i suoi interventi vengono criticati spesso senza remore e la sua figura non ispira un particolare timore reverenziale. Anche la politica è del tutto scevra da riferimenti religiosi.