ItaliaOggi, 12 novembre 2024
Periscopio
Tifosi israeliani aggrediti ad Amsterdam dopo la partita Ajax-Maccabi Tel Aviv. Ansa.
La testimonianza d’un tifoso israeliano: «Avevano coltelli, mazze e ci inseguivano in gruppo». il Foglio.
[Che sarà mai? Un po’ di] botte ultrà.il Fattoide quotidiano.
Per la Notte dei Cristalli, oggi titolerebbero «disordini a Berlino». Maurizio Crippa, il Foglio.
Il premier olandese: «Mi vergogno. Siamo la Gaza d’Europa». Scholz: «Violenze intollerabili». Ansa.
Esulta la Jihad islamica. Dal web.
Durante una manifestazione pro-Palestina a Milano le teste di Gaza hanno festeggiato l’aggressione ai tifosi del Maccabi in Olanda. Dagospia.
Militanti propalestinesi e ragazzi delle periferie che si erano organizzati li hanno attesi e pestati all’uscita dello stadio. [E allora? Sono fascisti ebrei.] Se la sono cercata. Paolo Persichetti, ex brigatista rosso, collaboratore del Manifesto.
Gli aggressori islamici hanno condiviso i loro atti sui social. (…) Un ucraino è stato costretto a dire «Free Palestine» se voleva salvarsi la pelle. La newsletter di Giulio Meotti.
Conosco bene Amsterdam. Per molti anni ho vissuto nei Paesi Bassi. Ciò che è successo ieri sera non mi sorprende. Ho trascorso più di 20 anni ad avvertire europei e americani delle probabili conseguenze di un’immigrazione su larga scala dai paesi a maggioranza musulmana, soprattutto se combinata con una politica ingenua di multiculturalismo. Ayaan Hirsi Ali, scrittrice e attivista somala, ex deputata olandese.
Ad Amsterdam abbiamo cercato di spiegare alla sindaca Femke Halsema che la sicurezza e la protezione del popolo ebraico e israeliano dovrebbe avere la priorità sulla libertà di manifestazione. Consentire la protesta antisraeliana del 7 ottobre vicino e contemporaneamente alla commemorazione delle vittime del 7 ottobre è un esempio molto doloroso. Marc Salomon, Amsterdam Business School (Daniele Castellani Perelli, Repubblica).
Abbiamo fallito nei confronti della comunità ebraica durante la Seconda guerra mondiale, e ieri sera abbiamo fallito ancora. Guglielmo Alessandro, Re dei Paesi Bassi.
[10 agosto 2024]. Poliziotti olandesi rifiutano di proteggere gli eventi della comunità ebraica. Il capo della polizia olandese dice che terrà una «discussione interna» sulla sicurezza degli eventi ebraici dopo che gli ufficiali si sono rifiutati di prestare servizio a causa di «dilemmi morali». ynetnews.com
Sono responsabili della caccia all’ebreo per le strade di Amsterdam quelli che liquidavano al rango d’una spiacevole inurbanità il gesto dell’energumeno che davanti a una scuola ebraica italiana aggrediva un vecchio e un bambino gridando «assassini e figli di puttana». Sono responsabili (…) i fiancheggiatori del malvissuto [segretario generale dell’Onu] secondo cui il 7 ottobre non veniva dal nulla. Sono responsabili quelli che davanti alla stelle gialle sulle case degli ebrei, al cimitero ebraico devastato, alla sinagoga incendiata, alle università imbandierate di Hamas, giudiziosamente annotavano che «criticare Israele non è antisemitismo». Iuri Maria Prado, Linkiesta.
Tu dici sionismo, my brother, ma in realtà intendi gli ebrei, e questo è antisemitismo. Martin Luther King.
Alcuni giornali italiani sono infiorettati d’«un nesso fra l’odio antiebraico e i crimini israeliani» (Gad Lerner sul Fatto) e di «vergognosi cori» dei tifosi che arrivano sull’onda del «massacro di civili inermi» (Manifesto). Sull’Unità (…) si trova anche una di quelle inchieste in cui si proclama che nelle carceri israeliane si torturano i bambini. Fiamma Nirenstein, il Giornale.
E vide il cavaliere, / stringendosi alla lancia, / la testa d’un drago, / la coda e le squame. Boris Pasternak, Fiaba (da Le poesie di Jiurij ivago, Feltrinelli 2018).
Al numero 114 di Jan Hanzenstraat [nel quartiere operaio di Old West, che qui chiamano «South Bronx»] si trova la moschea el Tawheed, «il Monoteismo», una delle più popolari in città. (…)La moschea, di proprietà saudita, divenne nota il 2 novembre 2004 quando Mohammed Bouyeri, un giovane islamista che la frequentava, tagliò la gola al regista Theo van Gogh. (…) Qui pregava Samir Azzouz, condannato a otto anni per aver progettato l’assassinio di Geert Wilders. (…) L’imam è un egiziano che gestisce un ristorante dall’altra parte della strada e la moschea offre lezioni in olandese per i molti convertiti all’islam dalla pelle bianca. Anche prima che Bouyeri tagliasse «come una pagnotta» la gola a Van Gogh, la moschea era assurta alle cronache per aver venduto libri che giustificano l’uccisione degli omosessuali e la lapidazione delle adultere. Giulio Meotti, il Foglio.
C’è tra noi un solo uomo onesto, il procuratore; ma anch’egli, a dire il vero, è un porco. Nikolaj Gogol’, Le anime morte, Einaudi 2019.
Dopo quasi tre anni dall’inizio dell’invasione russa, la lotta degli ucraini contro l’invasione russa ha stancato una parte dell’opinione pubblica italiana, la stessa che esulta per la vittoria di Trump. Che si tratti dell’area progressista, sempre più simile ai cugini veterocomunisti, o degli attivisti social, tutti i buoni e giusti hanno scelto di dare per certo che gli ucraini siano stanchi d’una battaglia impari che vede in Zelensky un accattone impegnato a elemosinare armi e Kiev destinata, sempre in pochi giorni, a rientrare nell’orbita moscovita. Antonio Pellegrino, Linkiesta.
Li stiamo lasciando soli? Corriere della Sera.
Elon Musk ha affermato che Taiwan è parte integrante della Cina. [Cominciamo bene]. wired.it
Mattarella [a Pechino]: la Cina ci aiuti a fermare l’aggressione russa. Repubblica.
Caviale, spranga e martello. Delirio a Bologna: Schlein in piazza con gli anarchici che attaccano la polizia. Libero.
Lepore: camicie nere. Salvini: zecche rosse. Manifesti choc: sangue su Meloni e Bernini. Corriere della Sera.
A Bologna, aspettando il voto di domenica. Dal web.
Nuovo M5s: sembra Rifondazione. No armi a Kiev, ridiscutere la Nato, no ad alleanze organiche col Pd. HuffPost.
Il peggio, in Italia, non passa mai. Roberto Gervaso