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 2024  novembre 12 Martedì calendario

Chi ha paura di Casa Pound

Ogni volta che la vita politica è turbata da una manifestazione di CasaPound e fascisteria associata, trasecolo alla fragilità e all’inconsapevolezza della democrazia. Non perché sia di una democrazia fragile e inconsapevole il consentire la piazza ai fascisti ma, al contrario, perché è della democrazia fragile e inconsapevole esserne terrorizzati e volerla proibire. Se le migliori forze democratiche traducono in modi appena più accettabili gli istinti dei centri sociali, che si contrappongono al fascismo a randellate, qualcosa non sta più funzionando. E infatti la ricorrente litania è sull’obbligo costituzionale e inapplicato di chiudere CasaPound e fascisteria associata, chiuderne le sedi, impedirne l’attività politica, e si intona la litania per fragilità e inconsapevolezza: si trascura che i costituenti non furono così drastici e pertanto rimarcarono la superiore forza della democrazia sul fascismo, e ne rimarcarono anche la superiorità morale. Ecco perché i democratici permettono ai fascisti – se non accompagnano la propaganda con atti programmaticamente violenti, che sono quelli della ricostituzione del partito fascista – quello che i fascisti non permettono ai democratici: dire come la si pensa. Una democrazia che non crede più alla propria superiorità, e vuole tappare la bocca al nemico, è una democrazia fragile e inconsapevole che già declina verso un autoritarismo di qualche indole fascista. Se poi lo fa per paura di questi quattro pellegrini di CasaPound, che alle elezioni non sono mai arrivati neanche all’uno per cento, è evaporato anche il minimo senso del ridicolo.