la Repubblica, 12 novembre 2024
Euforia da criptovalute
Fino a pochi mesi fa sembrava impossibile definire Donald Trump il “cripto presidente” d’America. Ora non lo è più. Dopo l’elezione di quest’uomo di 78 anni la cripto valuta ha raggiunto il record di tutti i tempi con una valutazione a un passo dagli 85 mila dollari, +19,5% rispetto alla scorsa settimana. Il Bitcoin aveva già rotto il muro degli ottantamila dollari domenica dopo che nella notte elettorale americana aveva toccato il suo massimo, a quota 75 mila. A gennaio valeva 38.505 dollari. Il prezzo di Ether, secondo più diffuso crypto token, è cresciuto la scorsa settimana del 28,7% a 3.165 dollari a pezzo. Ma anche altri token – inclusi Dogecoin, Sol di Solana e Bnb di Binance – hanno visto le valutazioni schizzare verso l’alto, mentre il prezzo di Doge, il meme coin, è cresciuto dell’83%. Il boom della moneta digitale ha spinto a Wall Street la corsa di titoli come Coinbase, aumentati del 50% negli ultimi cinque giorni.Tutto questo grazie al ritorno di un uomo che fino a poco tempo fa riconosceva solo il profumo dei dollari di carta e definiva spazzatura quelli virtuali. «Non sono un fan delle cripto valute – aveva scritto su Twitter, ora X, nel luglio 2019 non è denaro, ma ha una valutazione troppo volatile basata sul nulla». Sembra preistoria perché un mese fa, il 15 ottobre, in piena campagna elettorale, il tycoon ha fatto una clamorosa retromarcia: ha definito la moneta digitale come il “futuro” e promesso a milioni di investitori di trasformare gli Stati Uniti nell’hub mondiale della criptomoneta. Con i Repubblicani che hanno strappato ai Democratici il controllo del Senato, e sono a un passo dal confermare la maggioranza alla Camera, quella dei bitcoin potrebbe essere una delle promesse elettorali che Trump manterrà fin dal primo giorno. Molti analisti a Wall Street erano convinti, alla vigilia delle presidenziali, che con il successo del tycoon la moneta digitale avrebbe vissuto una crescita verticale. Secondo Gautam Chhugani, uno degli esperti del settore, il Bitcoin poteva raggiungere i 90 mila dollari nei prossimi due mesi. Geoff Kendrick, di Standard Chartered, aveva parlato di una valutazione a quota 125 mila dollari entro la fine dell’anno.Con il nuovo presidente, almeno tre progetti concreti possono rendere questa moneta un nuovo forziere americano: il tycoon ha promesso di trattenere il cento per cento dei bitcoin sequestrati dalle forze dell’ordine e annunciato l’intenzione di creare una riserva nazionale di Bitcoin. Inoltre Trump vuole che tutto il Bitcoin rimanente sia “made in the Usa” e ha detto di voler favorire la produzione nazionale di moneta virtuale. Terzo punto, The Donald ha promesso di licenziare Gary Gensler, il presidente della Sec, l’autorità di controllo della Borsa, che durante il suo mandato ha emesso più di cento regolamenti contro la cripto. Il presidente eletto vuole fare degli Stati Uniti la “capitaledelle criptovalute” nel mondo, attirando innovatori globali e superando la concorrenza della Cina. L’agenda trumpiana ha conquistato il sostegno dei guru del settore, inclusi i miliardari Marc Andreessen, Cameron e Tyler Winklevoss. La connessione tra il nuovo presidente e il suo amico e uomo più ricco al mondo, Elon Musk, ha fatto il resto: milioni di investitori ritengono che l’età dell’oro per la cripto moneta sia solo agli inizi.