Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2024  novembre 12 Martedì calendario

Le conduzioni della domenica su Rai1

Di solito ci si giustifica dicendo «avevo la febbre», «mi ero slogato una caviglia», cose del genere, insomma. Giustificare per cosa? Per vedere «Domenica in» su Rai1. Oddio, a parte la fiction e le partite della Nazionale di calcio, di questi tempi si fa molta fatica a seguire la cosiddetta «rete ammiraglia».
«La vita in diretta», con una conduzione così passivo-aggressiva, è diventata la «morte in diretta», vista la propensione a raccontare cronache nere. «Tale e quale show», l’ho già scritto, è il simbolo perfetto della medietà del nostro Paese, della nostra incapacità di esprimere qualcosa di originale. «Ballando con le stelle» preferisce con allibito cipiglio anteporre la baruffa fra comari alla coreutica, con una determinazione e costi di produzione che andrebbero riservati a operazioni più importanti.
Non mi va di fare nomi, tanto li conoscete. È una tv che vive la vita senza cogliere il minimo indizio dell’esistenza di sentimenti e desideri in altri che non sia lei. È una tv che parla delle umane passioni, gioie e sofferenze, come se stesse descrivendo le patatine fritte o il minestrone congelato dell’interruzione pubblicitaria.
A proposito di intrattenimento (verrebbe da aggiungere: a proposito di servizio pubblico), Antonello Falqui amava ripetere: «Accanto all’esigenza di accontentare il pubblico nei suoi desideri, ci deve essere anche una volontà di stimolo al buon gusto, a un minimo di senso critico». Ecco, è come se da Rai1 fossero sparite grazia ed eleganza, come se le conduzioni, specie la domenica pomeriggio, fossero fatte dal tinello, con le vicine e vicini di casa.
Per molte persone non c’è nulla di meglio di pigiami lavati e stirati di fresco in ogni stagione dell’anno, e di una camera da letto fragrante di cera per mobili, e del profumo della zuppa di broccoli che si sta riscaldando sul fornello, ma questa non è televisione.
P.S. Se mi fosse permesso un consiglio a Carlo Verdone, gli direi di non esagerare con le promozioni, specie con lunghi racconti. Altrimenti fra poco, invece di film o serie, gli proporranno di realizzare podcast.