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 2024  novembre 12 Martedì calendario

La nuova frontiera tra vero e falso

Bisogna riconoscere a Grillo alcune stupefacenti intuizioni. Per esempio, il suo delirio di qualche giorno fa sulla confusione tra vero e falso è tutt’altro che da buttar via. «Anche persone che pensiamo siano vere sono false», ha scritto nel suo blog. E poi: «Certe idee sono false ma dovrebbero essere vere (…). Spesso crediamo a idee false eccetera». Un farneticante gioco di parole da cui traspare almeno un lume di autenticità se non di verità. Perché con quel delirio (vero o finto?) Grillo ha centrato il dubbio che pervade e inquieta la nostra quotidianità: la confusione tra vero e falso. Tutto congiura ad alimentare l’inganno tra verità e menzogna, tra sincerità e disonestà, tra autenticità e falsità (nella politica, nell’economia, nella scienza, nell’informazione, nell’arte). In politica, Trump è il sovrano di questa frontiera mobile. E ora abbiamo acquisito almeno una certezza: che spacciare per vere cose false e per false cose vere è il modo sicuro per conquistare il consenso. Meglio se ciò avviene spudoratamente. Mark Twain diceva che il compito dei giornalisti è distinguere il vero dal falso, e… pubblicare il falso. Senza negargli una qualche ragione, potrebbe oggi estendere questa sua affermazione a tanti fortunati capipopolo che usano grossolani giochi di prestigio retorici per sostituire la realtà e i fatti con le opinioni sui fatti (comprendendo tra le opinioni anche il capovolgimento dei fatti). Insomma, Grillo ha toccato l’argomento più sensibile, dimenticando però di fare autocritica. Perché il suo movimento è stato indubbiamente tra i più efficaci ed entusiasti agenti provocatori di quella confusione. C’è stata una lunga fase storica (grosso modo coincidente con il cosiddetto postmodernismo) in cui ironizzare sulla realtà, negandola a vantaggio della libera interpretazione, era un gioco inebriante (molto pre-grillino). In politica ne sarebbero arrivati i cascami malati e quel gioco è diventato serissimo, anzi un po’ lugubre. Ripartire (senza Grillo) chiedendosi dove stanno il vero e il falso? Buona idea, Grillo, grazie