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 2024  ottobre 28 Lunedì calendario

Biografia di Fabiola Gianotti

Fabiola Gianotti, nata a Roma il 29 ottobre 1960 (64 anni). Fisico. Direttore generale dell’Organizzazione europea per la ricerca nucleare (Cern) (dal 1° gennaio 2016). Prima donna a ricoprire tale ruolo, e prima persona a esservi eletta per due mandati. «Il Cern è il laboratorio del mondo. Tra queste mura mi sento come una bambina in un negozio di dolci. Non c’è altro luogo in cui desidero stare» (a Dario Cresto-Dina) • «Nata a Roma il 9 ottobre del 1960, trasferitasi all’età di sei anni a Milano con il papà Agostino (geologo) e la mamma Maria (filologa romanza), un fratello di nome Claudio. […] Dopo il liceo classico dalle suore orsoline, la laurea e il dottorato di ricerca in Fisica all’Università Statale (tutto a Milano), si è spostata, nel 1994, a Ginevra» (Paolo Bricco). «Fabiola Gianotti era una “secchiona” a scuola? “Mi è sempre piaciuto studiare e imparare cose nuove, fin da piccola. Ricordo come uno dei più bei momenti dell’anno quando a settembre andavamo con i miei genitori in cartoleria a comprare i nuovi libri per la scuola. Già solo dai titoli immaginavo tutte le cose nuove che avrei imparato, e per me era una grande gioia. Ma giocavo anche tantissimo: dalle bambole al calcio”. Lei giocava a pallone? “Ero l’unica femmina in un gruppo di maschi che giocavano a pallone nel cortile di casa mia. Mi sono anche rotta un dito: non l’ho detto ai miei genitori, cocciuta e stoica già allora. E l’osso non si è rimesso del tutto a posto. Colpa di un calcio preso sulla mano” Aveva anche una squadra del cuore? “L’Inter, ma solo per fare dispetto a mio fratello, che tifava Milan”. È anche una attrice mancata… “Attrice è una parolona: ho fatto qualche parte minuscola in un paio di sceneggiati. Invece ho fatto molto doppiaggio: dagli 8 ai 24 anni. Poi quando ho iniziato il dottorato in Fisica non potevo portare avanti troppe attività differenti e ho lasciato. Il doppiaggio è stata per me una attività importante, ma la scuola e la musica avevano la priorità”» (Luca Fraioli). «S’è sempre divertita a risolvere i problemi di matematica. “Per me era come un gioco”, dice. Ma volentieri traduceva anche le versioni di greco e di latino, “che danno rigore, logica e precisione”. […] “Da bambina sognavo di fare la ballerina classica alla Scala o al Bolshoi. Ero riservata e timida, ma non introversa. Poi da ragazzina mi piacevano le canzoni di Baglioni. Anche se ascoltavo soprattutto musica classica, perché studiavo pianoforte”» (Federico Guiglia). «Da adolescente era in bilico fra musica e fisica. Come arrivò alla scelta definitiva? “Ero una ragazzina molto curiosa, quindi molto attratta da discipline che potessero aiutare ad affrontare le domande fondamentali. Al liceo classico c’era un professore bravissimo che ci aveva entusiasmati. Poi fui molto colpita leggendo la biografia di Marie Curie. E comunque la fisica mi ha sempre interessata, magari all’inizio in maniera incosciente: non ero veramente sicura che questa fosse la mia strada, poi quando iniziai a studiare all’università le idee si chiarirono”. Cosa l’aveva catturata della vita di Marie Curie? “In quella fase mi aveva colpita l’aspetto molto domestico della scienza. Il laboratorio era la sua casa, e viceversa. La scienza faceva parte della vita di tutti i giorni. Aveva la cucina e, accanto, il laboratorio. Trovai stupefacente che contribuire alla conoscenza dell’umanità appartenesse alla quotidianità”» (Piera Anna Franini). «“Ero ancora al liceo quando rimasi folgorata dalla spiegazione che Einstein aveva dato dell’effetto fotoelettrico. La trovai bellissima. E poi quelli erano gli anni in cui Carlo Rubbia vinceva il Nobel per aver scoperto i bosoni W e Z”. Poi, Rubbia, lo ha ritrovato come “collega”. […] “È quello che accade al Cern. Ricordo ancora quanto ero intimidita il giorno che lo incontrai la prima volta. Poi ho scoperto il suo grande senso dell’umorismo, che nel nostro lavoro non guasta”. […] La sua carriera sarebbe stata la stessa se invece che volare a Ginevra fosse rimasta in Italia? “La mia non è la storia di un cervello in fuga. Dopo il dottorato vinsi un posto da ricercatore a Milano. E un paio di anni più tardi una borsa di studio e poi un contratto permanente al Cern. Ho avuto quindi la possibilità di lavorare nel laboratorio di punta a livello mondiale nel nostro campo”» (Fraioli). «Dopo aver conseguito il dottorato in Fisica subnucleare presso l’Università Statale di Milano, è entrata a fare parte del Cern nel 1987 lavorando su vari esperimenti. Il 4 luglio 2012 ha annunciato, come capo del progetto Atlas al Large Hadron Collider (Lhc), assieme a Joe Incandela, capo progetto dell’esperimento Cms, la prima osservazione di una particella compatibile con il bosone di Higgs» (Riccardo De Palo). Il ruolo avuto nella scoperta le valse, tra l’altro, il quinto posto nella classifica «Persona dell’anno» stilata da Time a fine 2012, nonché il settantottesimo in quella delle donne più potenti del mondo allestita da Forbes l’anno successivo. Nel 2013, poi, Peter Higgs (1929-2024), il fisico teorico che nel 1964 aveva per primo ipotizzato l’esistenza del bosone, la volle «al suo fianco quand’è andato a ritirare […] il premio Nobel per quell’intuizione di un tempo, alla fine consacrata. […] “È una particella molto speciale, che permette alle altre particelle elementari (tra le quali gli elettroni e i quark, che sono i costituenti fondamentali dell’atomo) di avere massa”, spiega la signora della scienza. “Se gli elettroni e i quark non avessero massa, gli atomi non starebbero assieme, e quindi la materia di cui noi tutti siamo fatti non esisterebbe. Il bosone di Higgs è, perciò, una particella chiave per capire la struttura dell’universo. Le è stata data la caccia per cinquant’anni!”. Ma questa scoperta che cosa può cambiare nella vita pratica dei comuni mortali? “La particella di Higgs ha già cambiato la nostra vita”, risponde. “Infatti per scoprirla abbiamo dovuto costruire strumenti senza precedenti, quali l’acceleratore Lhc (Large Hadron Collider) e gli esperimenti Atlas e Cms. E abbiamo dovuto sviluppare tecnologie di punta in numerosi campi, dai magneti superconduttori alle tecniche di vuoto, alla strumentazione di precisione, all’elettronica, alle reti di calcolo. Queste tecnologie sono state trasferite alla società, ad esempio al campo medico, a vantaggio della vita di tutti i giorni”» (Guiglia). Nel novembre 2014 fu scelta per la carica di direttore generale del Cern, che assunse il 1° gennaio 2016; nel novembre 2019 fu poi eccezionalmente rieletta per un secondo mandato, che, iniziato il 1° gennaio 2021, dovrebbe concludersi il 31 dicembre 2025. «Che reazione ebbe alla notizia che era stata prescelta come direttore generale del Cern? “Panico. Mi chiesi: ora cosa faccio? Poi si razionalizza. Ora sono lieta. È un lavoro fantastico, mai un giorno uguale all’altro”» (Franini). «Il bosone di Higgs è un capitolo chiuso? “Assolutamente no. Il bosone di Higgs è una particella ancora misteriosa. Si tratta di una particella elementare o composita? Attraverso quale meccanismo nell’universo primordiale si è creato il campo di Higgs che ha permesso alle altre particelle di avere massa? Questo, non lo si è ancora capito. Esistono altri bosoni di Higgs, dei fratelli più pesanti di quello che abbiamo appena scoperto?”. L’ultimo vostro traguardo, l’anno scorso [cioè nel 2022 – ndr], è stato la collisione alla massima energia finora effettuata. Contate di trovare nuove particelle? “Non lo sappiamo, ma, più alta è l’energia delle collisioni, maggiori sono le probabilità di scoprire particelle pesanti”» (De Palo). «Dunque, nonostante i 70 anni, non è tempo di pensione per il Cern. “Al contrario. Stiamo potenziando Lhc per aumentare l’intensità dei fasci di protoni: con questi ‘aggiornamenti’ funzionerà fino al 2041. In parallelo stiamo sviluppando nuove tecnologie e pensando al successore di Lhc: il progetto più accreditato, non ancora approvato perché attualmente nella fase di studio di fattibilità, si chiama Future Circular Collider: 90 km di circonferenza contro gli attuali 27 di Lhc, avrà un potenziale scientifico immenso e richiederà lo sviluppo di tecnologia di punta in molti settori, in particolare magneti superconduttori avanzatissimi”. […] E cosa le piacerebbe scoprire? “La composizione della materia oscura. Mi piacerebbe poterla produrre in un acceleratore del Cern: la nostra conoscenza dell’universo passerebbe in un colpo dal 5 al 30%”. Lhc ci proverà fino al 2041. Potremmo fare in tempo a vederlo… “Infatti”» (Fraioli). «Cosa farà dopo la fine del mandato? “Tornerò a fare la ricercatrice”» (Nicolas Lozito) • Nubile. «Lei non è sposata. È della stessa idea di Rita Levi Montalcini, che diceva “Sono io il marito di me stessa”? “Assolutamente no. Da ragazzina avrei voluto avere cinque figli. È semplicemente andata diversamente”» (Cresto-Dina). «È una questione di opportunità. Ho avuto molte opportunità nel campo professionale, e trovare la persona giusta nell’ambito più personale non è stata una cosa ovvia» • «Madre palermitana laureata in Filologia romanza, papà piemontese di Isola d’Asti, geologo. Siamo tutti il risultato di un padre e di una madre. Cosa le hanno trasmesso i suoi? “Devo loro moltissimo. Con il loro esempio mi hanno insegnato l’onestà, il rigore morale e intellettuale, la generosità, il sacrificio, l’apertura mentale verso tanti campi e interessi. Ma, soprattutto, mi hanno dato molto amore”» (Cresto-Dina). «Da papà geologo ho appreso l’amore per la natura, e con il suo lavoro condivido il rigore dell’approccio scientifico. Dalla mamma letterata ho ereditato la passione per la musica e per il bello. E bellezza e armonia sono aspetti che ritroviamo anche nelle leggi della fisica» • «Un “padre” ideale per me, oltre a quello vero, geologo, e al maestro di pianoforte, il grande Alberto Mozzati, è stato Enrico Fermi. Il suo insegnamento ha dato una tale impronta alla scuola di fisica del nostro Paese che, se oggi i fisici italiani si affermano all’estero, lo devono ancora a lui. Come donna di origini siciliane, poi, un altro punto di riferimento è Giovanni Verga: rappresenta il legame con le radici. E qui veniamo all’idea di patria, che è un punto di riferimento, soprattutto per chi, come me, vive fuori. Perché, anche in un mondo globale, nel bene e nel male, ciascun Paese ha la sua specificità, e, l’Italia, io la ritrovo solo in Italia» • Cattolica. «Sì, io credo. La scienza è assolutamente compatibile con la fede, non ci sono contraddizioni. L’importante è lasciare i due piani separati» (a Lilli Gruber). Dal 2020 è membro ordinario della Pontificia Accademia delle Scienze • «Per me la vacanza è la montagna: adoro camminare fino a non sentire più le gambe, mi dà una grandissima energia e mi aiuta a “svuotare il cervello”» • «Sappiamo che il suo impegno al Cern è totalizzante. Si concede un po’ di tempo libero? “Assolutamente sì. E lo dedico agli amici, alla famiglia, alla musica e al pianoforte, che continuo a suonare anche se non con la regolarità che vorrei avere. E poi lo sport…”. Sport? “Sì, mi piace correre, mezz’ora, quaranta minuti. Anche se durante la settimana è difficile che ci riesca tutti i giorni. Corro al mattino presto, prima di venire al lavoro”» (Fraioli) • È diplomata in pianoforte al Conservatorio di Milano. «In questi ultimi anni ho suonato un po’ meno, ma la musica mi accompagna in ogni momento della vita. Se sono stanca, le Suite inglesi di Bach mi ridanno la carica» • «Nelle librerie di casa ha solo manuali di fisica? “Ah, no: quelli, li tengo tutti nel mio studio. Sugli altri scaffali ho saggi, biografie, romanzi”» (Fraioli) • Grande passione anche per il cinema. «Voglio proprio andare in sala, con gente che non conosco, pandemie permettendo, invece di vedere i film sulle piattaforme» (a Silvia Gambirasi) • Ama anche cucinare. «Sono per metà siciliana, quindi pesce spada e pasta con le sarde. Però evito gli spaghetti, perché non posso vedere i miei amici stranieri mangiarli con il cucchiaio» • «In tutte queste attività, Fabiola Gianotti riesce anche a fare la spesa o c’è chi provvede per lei? “Ci mancherebbe: fare la spesa è fondamentale. Le migliori idee vengono quando sei in coda alla cassa del supermercato. Sei lì, con le persone davanti che hanno i carrelli pieni, e tu pensi… […] Molte idee per il mio lavoro mi sono venute mentre ero in coda al supermercato”» (Fraioli) • «Donna elegante, riservata e sottile» (Franini) • «Ha avuto difficoltà ad affermarsi come donna? “Io non mi sono mai sentita discriminata, ma molte mie colleghe sì. Diciamo che quando si è donne in un ambiente prevalentemente maschile si è costrette a dimostrare di più e si è sempre sotto scrutinio. Non si ha diritto a nessun errore, cosa che alla lunga logora”» (Gambirasi). «Sono qui perché sono un buon fisico, non perché sono donna» • «Ci vuole il pugno di ferro per coordinare migliaia di ricercatori? “Al contrario, le decisioni si prendono per consenso. Un minimo di organizzazione e gerarchia servono per essere efficienti, ma devono essere esercitate in modo soft per non soffocare le idee e la creatività dell’individuo. Nella ricerca quello che conta sono le idee. Se il più giovane degli studenti ha un’intuizione brillante, l’esperimento la persegue”» (Fraioli) • «Il Cern è un esempio di collaborazione a livello mondiale: abbiamo 16 mila scienziati di più di 110 nazionalità, alcuni di questi vengono da Paesi che sono in guerra e da noi lavorano assieme. Il Cern è un luogo che contribuisce a creare pace» • «Perché è così importante studiare le particelle elementari? “È la domanda che l’essere umano si fa da sempre: da dove veniamo? Un giorno qualche giovane ricercatrice o ricercatore troverà nuove risposte”» (Lozito). «In campo scientifico ogni risposta produce nuove domande. Almeno per ora. Arriverà un tempo in cui sapremo tutto? “Non credo. La conoscenza è un cammino senza fine. Possono privarci del lavoro, dello stipendio, della casa, ma nessuno può portarci via il nostro cervello”. Quanto siete vicini al Big Bang? “Siamo lontanissimi”. […] Cercate Dio? “No. Non credo che la fisica potrà mai rispondere alla domanda. Scienza e religione sono discipline separate, anche se non antitetiche. Si può essere fisici e avere fede oppure no. È meglio che Dio e la scienza mantengano la giusta distanza”. Ma avete chiamato il bosone di Higgs “la particella di Dio”. “Mai uno scienziato ha avuto l’ardire di definirla così. Lo dobbiamo all’editore del libro scritto dal premio Nobel Leon Lederman. Voleva rivestire l’opera con un velo letterario di sicuro effetto. Lederman aveva suggerito un altro titolo, La particella dannata, perché ci aveva fatto disperare: l’avevamo cercata per decenni. È senza dubbio una particella speciale, ma avvicinarla a Dio è una sciocchezza”» (Cresto-Dina) • «Gli scettici della scienza aumentano ogni giorno. Come si affrontano? “Oggi viviamo una forte crisi di fiducia verso tanti settori. Si affronta comunicando di più e meglio, uscendo dalle bolle. Noi abbiamo inaugurato un enorme spazio divulgativo, lo Science Gateway. Dico: venite, è aperto e gratuito”» (Lozito) • «Quello che oggi sono, lo devo non soltanto agli studi di fisica, ma anche agli studi classici, alla danza, alla musica: hanno contribuito in parte uguale alla mia formazione». «Fisica, musica e umanesimo per me sono espressioni con un’origine comune: della curiosità e del rigore degli esseri umani». «Lo scienziato deve essere capace di sognare. Ho sempre pensato che il mestiere del fisico si avvicini a quello dell’artista perché la sua intelligenza deve andare al di là della realtà che ha ogni giorno davanti agli occhi. Credo che la musica e la pittura siano le arti più vicine alla fisica» • «Carlo Rubbia è stato insignito di un Nobel per i suoi studi sperimentali sulle particelle W e Z. Pensa che un giorno potrebbe ricevere anche lei un Nobel? “Di solito l’Accademia di scienze di Svezia premia persone singole, al massimo tre. Io lavoro spesse volte in équipe con molti fisici e compiamo imprese in cui vengono coinvolte moltissime persone. Alla ricerca sul bosone di Higgs hanno preso parte circa 3.000 studiosi. Inoltre il premio viene assegnato per la maggior parte a studi teorici, mentre io sono una sperimentale. In ultima analisi, credo di no”» (Alessandro Di Liegro).