La Stampa, 11 novembre 2024
Donald indebolisce la leadership degli Usa
Ogni decisione che Trump ha preso nel corso degli anni ha contribuito a indebolire gli Stati Uniti, minandone sempre di piu? il ruolo di leader globale. La dottrina “America First” ormai era un velo sempre piu? sottile dietro il quale si nascondeva il puro e semplice isolazionismo, mentre le alleanze tradizionali venivano messe in discussione verso una nuova forma di democrazia neo-autoritaria. L’affinita? che legava Trump a dittatori e autocrati vari ha rinnegato decenni di Storia e ha causato un’infinita? di strappi nei rapporti internazionali. Il presidente americano ha preso la politica estera del suo Paese e l’ha ribaltata a testa in giu?. Ha scelto di chiudere un occhio sulle violazioni dei diritti umani e di ammiccare invece a Putin, a Mohammad bin Salman dell’Arabia Saudita e via dicendo, causando un danno incalcolabile all’autorevolezza morale dell’America. Qualcuno potrebbe giustificare in nome della realpolitik l’ossequiosa deferenza che ha mostrato nei confronti del dittatore di un Paese ricco di petrolio come l’Arabia Saudita, per esempio, ma l’argomentazione non regge. La verita? e? che Trump si e? comportato come se considerasse non solo i sauditi, ma l’intera galassia dei capi degli Stati arabi del Golfo, alla stregua di potenziali clienti danarosi della Trump Tower di New York o del Trump Hotel di Washington. (E in effetti molti di loro erano davvero clienti di entrambi gli stabilimenti.)A gennaio 2021 Trump ha cercato di bloccare il trasferimento pacifico dei poteri a Joe Biden: nessun altro presidente della storia dell’America aveva mai tentato una cosa simile. Ha fallito nel suo intento, condannandosi ad affrontare l’impeachment e una moltitudine di processi penali. Pero? ha avuto piu? successo in un’altra impresa, ovvero quella di smantellare l’ordine liberale con cui l’Occidente ha mantenuto la stabilita? per piu? di 75 anni, dalla fine della Seconda guerra mondiale a oggi. Ha scalfito il potere e l’influenza americani, ha accelerato il declino dell’impero e ha danneggiato in modo irreparabile la credibilita? del suo Paese. Soprattutto, le sue scelte hanno avuto in ultima analisi l’effetto di rincuorare e far prosperare i nemici dell’America. Nell’Inferno di Dante dovrebbe esserci un posto speciale per un uomo del genere. Fin dall’inizio e? risaltato con evidenza il chiaro disprezzo che Trump nutriva per istituzioni, regolamenti e consuetudini. Si e? messo subito in moto per tirar fuori gli Stati Uniti da tutta una serie di accordi multilaterali; ha deriso e sfidato il sistema di alleanze che aveva preservato la pax americana.Nella sua prima settimana alla Casa Bianca ha ritirato gli Stati Uniti dal Partenariato Trans-Pacifico, una mossa che non ha solo danneggiato gli interessi economici nazionali, ma ha anche messo in difficolta? gli alleati. Poco dopo, ha ritirato gli Stati Uniti anche dall’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici, facendo intendere un progressivo disimpegno americano dagli sforzi a favore dell’ambiente della comunita? internazionale. Poi si e? schierato al fianco della lobby dei combustibili fossili e di una cricca assortita di teorici del complotto, negando le basi scientifiche del riscaldamento globale.A quel punto ha messo mano al progetto del famigerato “muro” da costruire lungo il confine con il Messico. Con le sue draconiane decisioni anti-immigrati ha alzato l’asticella della crudelta? a livelli mai toccati prima. Ha dato ordine che al confine i bambini venissero separati dai genitori. Molti di loro sono stati letteralmente rinchiusi in gabbia. Ha cercato di imporre il divieto assoluto di ingresso negli Stati Uniti ai musulmani. Ha attaccato e sminuito a piu? riprese le Nazioni Unite. Ha ritirato gli Usa dall’Unesco e dal Consiglio per i Diritti Umani dell’Onu: a suo dire, queste organizzazioni sarebbero condizionate da pregiudizi anti-israeliani. Nel 2018 ha ritirato gli Stati Uniti anche dallo storico trattato sui missili nucleari a medio raggio. Con questa mossa ha compiaciuto Vladimir Putin, una figura che Trump ha sempre guardato con ammirazione. Il dittatore russo aveva ora le mani libere per rinfoltire l’arsenale a sua disposizione, e c’e? da immaginare che si sia sentito ancora piu? incoraggiato quando Trump si e? ritirato da altri accordi internazionali per il controllo degli armamenti.Trump ha ritirato gli Stati Uniti dallo storico accordo sul nucleare iraniano, che il suo predecessore Barack Obama aveva raggiunto insieme ai principali alleati europei. E? stato come incitare gli ayatollah a sfidare gli interessi americani, in pratica. Ed e? stato anche un altro favore a Vladimir Putin, che poteva approfittare della situazione per rinsaldare i rapporti con gli iraniani.Prima ancora di salire alla Casa Bianca, Donald Trump aveva scioccato gli alleati della Nato mettendo in discussione l’Articolo 5, un principio fondante dell’organizzazione stessa: e? la clausola di difesa comune, quella che stabilisce che attaccare un membro dell’organizzazione significa attaccare tutti gli Stati che ne fanno parte. L’intera Nato e? rimasta a bocca aperta in un disastroso summit a Bruxelles. Nicholas Burns, che presso l’organizzazione e? stato rappresentante degli Stati Uniti dopo l’11 settembre, ha scritto su Twitter: «Trump semina ulteriormente il dubbio sulla volonta? degli Stati Uniti di aiutare gli alleati, sotto la sua leadership. Un altro regalo a Putin».Nel 2018 Trump ha lanciato una guerra commerciale all’Europa, imponendo dei dazi che presto sono schizzati a livelli mai raggiunti dal dopoguerra. Ha minacciato di imporre tariffe doganali sulle automobili europee. Ha imposto dazi pari al 25% sulle importazioni di acciaio dall’Europa e poi ha twittato che «le guerre commerciali sono giuste e facili da vincere». Ad ottobre 2024, durante la sua campagna, Trump ha minacciato nuovi dazi e ha chiamato gli europei «dei delinquenti».La sua amministrazione ha rispolverato un’oscura misura contenuta nel Trade Expansion Act del 1962 – un vecchio arnese della Guerra fredda che era stato usato di rado, prima di diventare l’arma preferita del presidente – che consente agli Stati Uniti di imporre tariffe o altre restrizioni ai partner commerciali per motivi di sicurezza nazionale. Trump ha affermato che le politiche commerciali “sleali” dell’Ue erano un pericolo per industrie statunitensi di importanza cruciale. Ha addotto motivazioni analoghe per paventare dazi sull’industria automobilistica europea. Se solo non fosse stato tutto vero, sarebbe stato ridicolo.Con il celebre incontro con Vladimir Putin a Helsinki nel luglio 2018, Trump e? diventato il primo e unico presidente nella storia degli Stati Uniti a difendere la Russia e a umiliare la Cia in un colpo solo. Ha impedito a tutti gli assistenti e ai funzionari di partecipare al vertice. E? riemerso due ore piu? tardi con un curioso sorriso sul volto. Come se fosse appena riuscito a fare buona impressione al suo capo.A una conferenza stampa gli e? stato chiesto se avesse detto a Putin che secondo la Cia e altre sedici agenzie di intelligence statunitensi c’era la Russia dietro la massiccia operazione per influenzare le elezioni americane e far pendere il piatto della bilancia nella direzione opposta a quella di Hillary Clinton: un’offensiva gestita da Mosca a colpi di attacchi informatici e fake news diffuse sui social.Trump, che ormai non cercava nemmeno piu? di nascondere la sua ammirazione per Putin, si e? affrettato a contraddire la Cia. La Russia non avrebbe avuto alcuna ragione per interferire nella campagna elettorale, ha detto. In pratica, si e? schierato dalla parte di Putin. «Il presidente Putin dice che non e? stata la Russia. Non vedo alcun motivo per cui non dovrebbe essere vero», ha dichiarato. Un Putin decisamente soddisfatto non ha esitato a ripetere che il suo Paese non si e? mai intromesso nelle questioni americane.